Arrancame la vida!

Campeggio anomalo


Orrore:La bimba scoppia in pianto dirotto quando prende in mano il piccolo, roseo feto di plastica che gli animatori distribuiscono a una trentina di bambini tuonando concitati sui 50 milioni di fratellini che sarebbero nati se non ci fosse stato l'aborto. Siamo in un luogo il cui nome è tutto un programma: «Bambini in Fuoco» («Kids on Fire») sulle rive del Lago del Diavolo in North Dakota. È un campeggio estivo evangelico filmato dal documentario, Jesus Camp («Campeggio di Gesù», 84 minuti) girato e prodotto da Heidi Ewing and Rachel Grady, proiettato dai primi di ottobre in alcuni cinema d'essai Usa.L'animatrice pentecostale del campeggio, Becky Fischer, un donnone energico, pieno di buoni propositi e inflessibile nelle proprie certezze, si promette di addestrare i futuri «soldati dell'esercito di dio»: «Dobbiamo imparare dalle scuole della jihad islamica. Come loro formano martiri di Allah, così noi dobbiamo formare i martiri cristiani pronti a dare la vita». «Perché?» chiede la voce fuori campo. «Perché, mi scusi tanto, NOI abbiamo la verità». Perciò per Jesus Camp si è parlato di «madrassa cristiana». Le famiglie di questi bambini praticano l'autoinsegnamento, non li mandano cioè a scuola, ma è la mamma a insegnare loro che il riscaldamento globale è un pretesto escogitato dagli atei per diffondere il laicismo, che la scienza è solo un'ipotesi, che il disegno intelligente è l'unica verità perché emana dalla parola di dio.Nel campeggio, Becky Fischer se la prende non solo con Darwin, ma anche con Harry Potter, marchiato come «stregone». Quando chiede minacciosa ai bambini quanti hanno visto i film, uno ammette timoroso, e gli altri lo guardano un po' invidiosi. Poi gli insegnanti portano una sagoma di cartone, grandezza naturale, di George Bush e invitano i bambini a pregare per lui. A dare un magone sono le scene in cui i bimbi vanno come in catalessi, o sono come impossessati. È straziante come si possa manipolare un decenne. Ma forse è anche il limite del documentario. Nella mia esperienza, i fondamentalisti americani non sono tanto ossessi esagitati, quanto - se presi uno per uno - quieti, volenterosi, disarmati, persino sprovveduti, ma, messi insieme, la loro fede inamovibile li fa diventare una falange minacciosa e impenetrabile.da Il ManifestoMi costa ammeterlo, però c'è chi sta peggio di "noi" cattolici! Ma non era L'Islam ad avere la prerogativa di essere una religione crudele e rotregrada?Mah...viva noi laici!