Arrancame la vida!

i giorni


"Zio Alex..." la vocina di Lia mi  sveglia alle 7 del mattino. Troppo presto per qualcuno che ha deciso di trascorre il resto della vita ad oziare in una camera rosa, fra lenzuola, libri e cuscini di seta. " Sembri il principe sul pisello!" mi ha detto ieri la Silvia " Magari!” ho detto io “ il solito porco “ ha detto lei. Poi ha chiesto a Davide se fosse normale che io trascorressi il mio tempo così, da ormai una settimana. “Tranquilla, è tutto sotto controllo, ieri è uscito a tagliarsi i capelli, è un passo avanti” le ha detto lui ridendo. Comunque stamattina mi sento meglio. Ho appena parlato con un amico lontano che mi ha fatto ridere, cosa mica da poco, di questi tempi. “Zio, sei lì?” chiede dunque la piccola. “ Lia, come ti viene in mente di chiamare a quest’ora?” Silenzio dall’altro capo del telefono. Mi siedo sul letto, ormai sono sveglio. “ E' successo qualcosa Lia? La mamma sta bene?”  “Sì zio, stiamo bene. Sai, oggi mi danno la scheda a scuola!!Mi piacerebbe andare con te a prenderla. Mi ci porti zio?” Mi gratto la testa; in effetti oggi non ho un piffero da fare. “ Zio” mi dice la piccola “ Adesso che ho finito la prima elementare posso andare all’università?” Mi viene da ridere. In effetti conosco degli universitari che usano il cervello molto peggio di Lia “No Lia, è un po’ presto, devi ancora studiare per qualche anno” dico io. Percepisco la sua grande delusione. “ Sai, zio, io da grande farò la pittrice. La mamma però mi ha detto che i pittori di solito sono poveri. E allora ho deciso che farò la dottoressa durante la settimana e la pittrice di sabato e di domenica.” Tanta saggezza mi sconcerta. Mio padre sarebbe stato contento, lui che mi voleva impiegato in banca “ Alex, ti te sogni sempre, tosato. Le tue foto no le puoi far nee gite o nee vacanse? O al sabato o la domenica come tuti i cristian?” Se lavorassi in banca adesso avrei le ferie pagate. Il pensiero dura una frazione di secondo “ A che ora dobbiamo essere a scuola, bambina mia?” Dall’altro capo del telefono si sente un strillo di gioia “ Alle quattro, zio, alle quattro. Lo diciamo anche allo zio Davide che venga con noi? Così conosce anche lui le mie maestre” dice lei convinta. Ci penso un attimo “ Lia, non credo che sia il caso” le dico serio “ E perché no?”chiede lei con l’innocenza di tutti i bambini “ Lia, Davide deve lavorare, lo sai. Oggi non può venire“ Delusione dall’altro capo del telefono “ Beh, allora quando abbiamo finito a scuola possiamo passare in teatro e portargli un gelato. Uno a lui e uno a quella signora che canta tanto tanto.” Mi viene da ridere.” Ti piace la voce di quella signora Lia?” “ Tanto zio Alex! Ha una voce bellissima! Vorrei cantare anch’io come lei, zio. Da grande farò la dottoressa, dipingerò il sabato e canterò la domenica!” dice convinta. “ Gli dici allo zio Davide che vorrei venire a suonare il piano domani sera?” mi chiede con una vocina furba . “ Purchè non sporchi i tasti con la nutella Lia, poi vieni pure” dice lui da sotto il cuscino. “ Sì ma io voglio suonare come te , zio Davide! Voglio suonare e cantare e dipingere!” urla al mio orecchio la piccola “ Piano Lia, una cosa per volta” dico io “ Va beh, uffa…..” sbuffa lei. “Ci vediamo alle tre e mezza Lia, fatti trovare pronta. Un bacio bambina mia” dico al mio amore  "Grazie zio. Vi amo tutti e due. Vi amo tanto!” Chiudo la comunicazione. “ Allora ci vai tu con Lia oggi?” mi chiede Davide arruffato, da sotto le lenzuola “ Sì, ci vado io. Però mi piacerebbe che venissi anche tu” lui mi guarda serio “ Alex, non tutti la pensano come noi, lo sai. Perché complicare la vita a Lia, non ti pare?” Lo guardo negli occhi, stanchi e pieni di sonno “ Dovresti rientrare prima delle 3 del mattino” gli dico “ Sei stanco. Inoltre comincio a sospettare che tu abbia un amante.” Lui si siede sul letto “ io un amante?” ride con quel sorriso che prima gli comincia dagli occhi e poi gli si ferma sulla labbra “ Non sarebbe possibile” mi dice scuotendo la testa bruna “Lavori troppo Davide, sono preoccupato"  lui mi guarda con i suoi occhi buoni “ Senti chi parla. Io almeno non rischio di finire sotto le bombe” Silenzio.” Davide, dimmi, tu sei felice con me?” lui mi guarda basito “ Sì, rispondi alla domanda che ti ho fatto, sei felice? Non peferiresti che io lavorassi, che ne so, per esempio in banca?” Lui incomincia a ridere forte. “ Alex, tu in banca?” “ Sì, in banca, Davide, in banca: ferie pagate, tredicesima, quattordicesima e tutti i benefit del caso.” “ Dureresti due ore Alex!” mi dice lui convinto “Allora hai deciso per Kabul?” “ Niente Kabul, ormai è deciso” “ Non lo fai solo per me, vero? Non mi piace sentirmi in colpa” dice lui serio “ No Davide, lo faccio anche per me. Il Perù andrà benissimo" “ Prometti che però non ti struggerai di nostalgia per i bambini di strada che incontrerai e che non incomincerai un’altra battaglia della tue?”  “Non prometto nulla Davide. Però ti amo. Ti amo Davide.” Lui ride ancora e posa un bacio sulla mia guancia ispida. “ Fai tu il caffè?” chiede pieno di aspettative “ Davide, c’è stato un tempo in cui me lo portavi tu a letto senza che io ti chiedessi niente, non ricordi?” dico io deluso. “Uffa, Alex!” Si sente la chiave che gira nella toppa della serratura di casa “ Eroi, sono io. Posso entrare? Siete presentabili?” la voce della Silvia ci arriva cristallina e pura. E’ in una delle sue giornate sì. Sia ringraziata la sorte “ Ciao figa!” dice Davide  "Tutto bene?” “ Insomma, sì, dai, diciamo di sì. Passavo per il caffè” dice lei dalla cucina “ Ecco, brava, metti su la caffettiera che arriviamo” dico io “ Sei il solito stronzo, Alex. Cos’è, mi hai preso per la tua cameriera per caso?” ringhia lei “ Minchia, Silvia, mestruazioni dolorose vedo!”  dico io mentre vado in bagno. Lei mi  tira dietro le chiavi di casa. “ Dai, vedrai  che prima o poi sto principe azzurro arriva Silvia “ le dice Davide. “ Bello, con un grosso conto corrente e con un grosso cazzo!” aggiungo io "Magari!” dice lei. “ beh, arriva o no sto caffè?” aggiungo mentre mi chiudo  a chiave nel bagno “ Alex, vaffanculo!”   “Fosse vero tesoro!” Davide ride come un bambino. Così sono questi giorni.http://www.youtube.com/watch?v=Oy0OmDQwZAgLa rondine