Arrancame la vida!

Post N° 556


Credo di avere delle doti di preveggenza. Stavo per scrivere qualcosa sull’argomento quando, sintonizzandomi per sbaglio su Rai1 ( a dire il vero accendendo il televisore per sbaglio ) ho visto  Bruno Vespa, l’uomo dalle mille e una occasione, dissertare con dovizia e dedizione su uno degli argomenti più scottanti e coinvolgenti  della settimana, quello che ci toglie sonno e respiro, quello che ci provoca incubi  e ci fa correre a quattro zampe dall’analista: la lettera  inoltrata da Casa Savoia alla Repubblica italiana con una richiesta di risarcimento danni pari a duecentosessanta milioni di euro. Imperdibile il servizio di estrema utilità pubblica. A dire il vero mi aspettavo un commovente ricordo del milite morto in Afganistan nell’esercizio del suo lavoro, farcito, magari, con la solita apologia della pace che le mie orecchie stanche si rifiutano di ascoltare ormai da moltissimo tempo. Ma forse ci sarà ancora il tempo e l’occasione per parlare della pace, della guerra e del soldato, magari durante la serata nel giorno in cui si terranno i funerali, chi lo sa? Bel colpo quello di Vespa. Perché, sebbene ci sia qualcosa  di estremamente vizioso e patologico, di bieco e tutto democristiano in questa maniera di confrontarsi con la realtà, nell’affrontare un argomento così banale in un momento storico come questo, con la destra che non si ama più, la sinistra che ci ama poco e la gente che si è rotta i coglioni dell’una e dell’altra, bisogna riconoscere al buon Vespa un'arte della manipolazione che con lui raggiunge livelli di perfezione inusitata. Perché, in tutto questo marasma, in questo clima nebuloso e strano, soffocante e confuso, malefico e velenoso, parlare dei Savoia in una trasmissione finanziata con i soldi pubblici, cioè con i nostri, è come friggere l’aria, è come salvare il gel per capelli o lo scopino del cesso firmato Pier Cardin quando ti scoppia un incendio in casa, è come pensare a non macchiare di sangue la tappezzeria dell’auto nel caso facessi un incidente grave, è come indossare la mascherina mentre passeggi in città e poi spararsi 50 Marlboro tutti i giorni nei polmoni, è come giocare alla guerra e poi stupirsi se ci si fa male, è come prendere 10 caffè belli forti prima andare a letto e poi sorprendersi se il sonno non viene più. Insomma, è assolutamente inutile e fuorviante. Quello che mi avvilisce, nonostante io non sia più di primo pelo e pertanto la cosa non mi stupisca nel modo più assoluto, è la presenza inevitabile e costante dei politici di casa nostra, qualunque sia l'argomento trattato. Politici e politicanti, che, dalla  notte dei tempi, hanno preso il gustoso siparietto di Vespa come una rampa di lancio, come un’operazione di marketing, come un salotto dove si discutono le stesse cose che si discutono ( o che si dovrebbero discutere ) in Parlamento, in una confusione di ruoli , di tempi e di modi davanti alla quale dovrebbe impallidire perfino la velina  o la starletta più scafata, quella che ha appena aggiunto alla sua cintura la tacca del  milionesimo pompino, quella che l’ha data via deliberatamente al personaggio giusto al momento giusto, ma che mai e poi mai si sognerebbe di raggiungere il livello di finezza sottile di Vespa ( e quello dei suoi ospiti ). Un vero maestro del genere, lui. Dobbiamo ammetterlo. Duole, in tutto questo, che le questioni veramente  importanti  per la gente vengano solo minimamente sfiorate. Di Casa Savoia, francamente, non potrebbe importarcene di meno. Andate a cagare.http://www.youtube.com/watch?v=oDeZin9xUxg&feature=related