Arrancame la vida!

Post N° 583


Mi ha sorpreso e mi ha lasciato sinceramente sconcertato la faccenda della protesta dell’Università La Sapienza  di Roma ed il conseguente ripensamento del Papa all’incontro del prossimo giovedì. Già si sono espressi in mille: la destra, la sinistra il centro, la politica e i giornali. Mi lascia perplesso la piega che ha preso questa contestazione e cercherò di spiegare in maniera semplice il perché, senza la pretesa di essere esaustivo, senza la pretesa di affrontare da competente i grandi temi o i massimi sistemi. Ho sempre affermato di non condividere la politica ed il punto di vista della Chiesa di Roma su molte questioni: la pretestuosa morale sessuale  (e sessuofobica), la visione parziale che della pace ha il Vaticano ( che ha poco a che fare con il sacerdote di campagna, con il missionario, con Don Ciotti, per intenderci), le molte parole spese seguite a pochi fatti ( come dicevo in maniera ingenua ed infantile qualche post fa, basterebbe vendere qualche prezioso calice ), il potere gerarchico, la faccenda dell’Ici e di molti altri privilegi assolutamente inadeguati, la faccenda del preservativo, quella delle staminali e non ultima l’omofobia. E’ vero che la Chiesa non è mai stata il motore della scienza, che anzi, ha sempre cercato  di frenare con la sua morale ed i suoi pregiudizi l’evolversi della scienza stessa e in un certo senso del progresso. E’ vero che io sono e sono sempre stato contro lo strapotere della Chiesa e sono certo che la stessa Chiesa di Roma abbia influenzato da sempre la politica di questo paese. Basti pensare alla Democrazia Cristiana di un tempo, all’attuale UDC, ai vari Teodem , allo stesso Mastella e compari, a tutto quel mondo vassallo e asservito al Pontefice. La Chiesa non  mi piace come istituto politico, l’ho sempre detto e continuo a dirlo. Non condivido però la contestazione degli studenti e dei docenti di Roma. L'incontro con il Papa  avrebbe potuto rappresentare un momento importante di riflessione per credenti e non credenti su problemi etici e civili, un’occasione per parlare della pace. Se non mi piace un Papa che s’intromette nelle questioni dello Stato, altrettanto non mi va a genio un paese che non permette al Papa di esprimere il suo punto di vista. E’ stato detto che lo stesso Papa ha larga facoltà di esporlo il suo punto di vista nelle chiese e ai suoi fedeli. Verissimo. Mi domando soltanto che male ci sarebbe stato se anche avesse parlato all’Università, davanti a studenti e docenti che avrebbero potuto tranquillamente e democraticamente contestare le sue posizioni una volta che le avesse espresse in quella sede. Impedire al Papa di parlare alla Sapienza non porta a nulla, non è l’inizio di nulla. Non sarà certo a causa di questo rifiuto che la Chiesa cambierà le sue posizioni. Finchè ci sarà una certa politica  asservita al Vaticano le cose non si muoveranno di un millimetro. Mi sembra una cosa ovvia, Meno ovvio e brutto mi pare invece non consentire a qualcuno di esprimersi. Tappare la bocca a qualcuno non è mai una vittoria, mi pare. Non mi piace tutto questo. Ovvio che la destra sporcacciona di questo paese adesso gridi all’intolleranza del laicismo. In realtà essere laici non vuol dire essere censori di nessuno. Non vuol dire nemmeno essere anticristiani. C’è una grande confusione anche su questo punto. Come c’è una gran confusione fra ideologie, partiti politici e intenti. Se io fossi stato uno studente della Sapienza avrei colto l’occasione per andarlo a sentire il Papa. Primo perché è tutt’altro che uno sprovveduto in quanto studioso e teologo: si possono condividere o meno le sue parole e la sua visione del mondo , ma io credo che ascoltare ed eventualmente imparare qualcosa non faccia mai male, chiunque sia a parlare.  Occorre avere la testa libera da pregiudizi e le braccia aperte se si vuole crescere come individui. Ma occorre  soprattutto respingere e isolare l'atteggiamento di chi trasforma il dissenso in ostilità. Secondo ci sarei andato per rispetto a quelle persone religiose che ci credono, perché no? Io non credo in Dio ma non nego che un amico come Gesù, così come ce lo hanno descritto,  mi piacerebbe averlo. E sfido chiunque a non pensarla così. Qui non si tratta di essere comunisti, di destra o di sinistra. Si tratta di essere ragionevoli e democratici. La democrazia vera nasce dalla pace e dalla tolleranza. Ma, soprattutto, se io fossi stato uno studente della Sapienza non avrei intrapreso una lotta così accanita contro l’intervento del pontefice.Avrei piuttosto  incominciato a battermi come una bestia per il costo altissimo delle tasse universitarie, per la carenza di aule, di laboratori, di occasioni, di opportunità, per la carenza cronica d’investimenti, per il costo spropositato dei libri di testo, per i dottorati di ricerca pagati due lire, per i baronati di ogni tipo, per i buchi affittati agli studenti a 1500 euro al mese: tre stanze, il cesso sul ballatoio e 6 persone a dividere l’affitto. Mi pare che questi avrebbero potuto essere legittimi motivi di lotta. Far tacere il Papa è un’altra cosa. E non assomiglia per nulla alla libertà che ho in testa io nè al genere di lotta che conduco. Nè, soprattutto, ci rende più liberi o più felici e non rafforza di una virgola la mia laicità nè mi rende orgoglioso di nulla.http://www.youtube.com/watch?v=ibA3E0MGmkoLibero mi cambia da solo i caratteri e non me li lascia modificacre. Vietato commentare su sta cazzata però...