Arrancame la vida!

Post N° 681


SintesiSiamo una generazione delusa. Parlo di quelli come me, mica in nome di coloro che hanno votato chi sta ora al governo. Siamo una generazione delusa perché abbiamo sperato in qualcosa che non si è mai realizzato. E’ triste, è avvilente, è tragico. Soprattutto alla luce dei fatti, alla luce di questi giorni bui, un lunghissimo tunnel senza fine, un tunnel interminabile di cui non si vede l’uscita, né un minino spiraglio di luce. Siamo soggiogati da un piazzista circondato da subrette e da ministri giunti chissà come a ricoprire quel ruolo. Siamo dominati dai leghisti ignoranti, razzisti e forcaioli. Siamo soggiogati da fascisti neanche troppo ripuliti, picchiatori, arroganti e pericolosi. Siamo succubi di un giornalismo becero e di potere che non fa altro che gettare in pasto cronaca nera e fatterelli di costume a un popolo stupido ed asservito. Loro hanno vinto le elezioni, dopo tutto. Siamo nelle loro mani, dunque. Siamo una generazione di delusi perché l’opposizione non esiste e se esiste ha soltanto i contorni sfumati del Pd, che a leggerne testi e interventi, davvero non trovi differenze fra i loro discorsi e quelli della vecchia Dc. Siamo una generazione di delusi perché l’altra opposizione non è altro che una sterile sequela di urla che non mi rappresenta per niente perché non costruisce niente. Siamo delusi perché credevamo che la Storia potesse insegnare qualcosa a tutti e invece abbiamo dovuto prendere atto che non ha scalfito nessuno. Dal dopoguerra non è stato fatto un solo passo avanti: a governare sono sempre i soliti, i peggiori. Siamo una generazione di delusi perché pensavamo che il comunismo avrebbe risolto i problemi del mondo. Molti di noi avevano guardato con curiosità e simpatia all’Unione Sovietica perché sembrava un buon modo per combattere la disuguaglianza e il capitalismo. Poi sono attivati i gulag, la libertà negata, i diritti calpestati e allora abbiamo dovuto ricrederci.  Non sul comunismo come ideale, ma sull'Unione Sovietica, perlomeno. Noi, che credevamo che un comunista fosse per forza un puro, abbiamo scoperto che qualcuno puro non lo era per niente. .Abbiamo conservato nella nostra anima la speranza di vedere realizzato un sogno, un posto dove tutti fossero uguali, dove ci fosse lavoro per tutti, una vita senza soprusi, una vita di pace e di condivisione. Avremmo anche potuto credere in Dio se il Vangelo non fosse stato gestito da un potere sconfinato quanto arrogante, perverso, inamovibile, oscurantista  e politico chiamato Chiesa cattolica. E allora adesso non crediamo più in  niente, tranne  che nella nostra povera etica. Un’etica minata ad ogni sospiro, ma salda e vigile nelle nostre coscienze mutilate, dove attendiamo da sempre una svolta totale. La svolta che ci condurrà alla pace. Senz’altro utopia. Ne ho abbastanza di tutte le parole. Di tutte. Voglio fattiE’ con questo sentimento che parto sabato. A fotografare ancora la guerra. A volte io stesso mi domando il perché lo faccia ancora.Philip Glass. The hours