Arrancame la vida!

Post N° 690


Ci sono notizie che passano come meteore e a cui nessuno da la minima importanza. Sono due anni che ci scassano i maroni con Obama & C, neanche se fosse il governo il casa nostra. Invece pochissimi hanno parlato del fatto che a Tucuman, una città nel nord dell'Argentina, lo scorso giovedì, il famigerato Signor Antonio Domingo Bossi, brutale repressore, governatore militare negli anni Settanta e governatore democratico eletto dal voto popolare nel '95 è stato condannato all'ergastolo per la scomparsa di un senatore provinciale peronista nel 1976. Insieme con Bussi, che però potrà scontare la sua pena nella lussuosa casa di una nuora, perché il tribunale federale di Tucuman gli ha concesso «momentaneamente» gli arresti domiciliari per l'età avanzata - ha 82 anni - e problemi di salute, è stato condannato a vita anche Luciano Benjamin Menendez («la jena», il cane). Era il superiore diretto di Bussi a capo del III Corpo d'Armata dell'esercito, di stanza nella provincia di Cordoba, e si trova già in carcere per una sentenza recente in un altro processo.Peccato che fra i 1.088 repressori coinvolti solo 336 siano detenuti. Ma un primo passo è stato fatto.Molti anni fa ebbi il privilegio di fotografare Hebe de Bonafini a Buenos Aires, la fondatrice del Movimento delle Madri de Plaza de Mayo. Ricordo una signora tenera e tenace insieme. Quella volta mi disse che l'attività della madri era diretta essenzialmente al futuro più che al passato, e che fino a che tutti i 30.000 desaparecidos non avrebbero ottenuto la giustizia che fino ad allora era  stata loro negata, esse non si sarebbero mai impegnate in attività di recupero della memoria e del ricordo. Non avrebbero soltanto pianto i loro ragazzi trucidati, ma avrebbero combattuto fino alla morte per la giustizia. E che mai,  per gli aguzzini, ci sarebbe stato perdono possibile. La sua idea è la stessa anche oggi. Ed è senz'altro anche la mia.
Madredeus-As Ilhas de Acores