Arrancame la vida!

Post N° 693


Giuro che non farò mai più un trasloco in tutta la mia porca vita! Mai, mai, mai più! Sto letteralmente impazzendo. L’ansia mi uccide, lo Xanax  basta appena a placare  per un paio d’ore questo topo che mi rode dal di dentro.  Non ce la faccio più. E non siamo nemmeno a metà dell’opera. Non mi ero mai  reso conto di quanta porcheria avessi accumulato in vent’anni di vita in questa casa, tredici con Davide, per cui casino moltiplicato per due, per tredici anni. Un disastro. Abbiamo fatto 52 cassette di libri e 46 di dischi. Fra un po’ usciremo di casa noi perché tutto lo spazio è ormai occupato da casse e cassette di varie dimensioni. Il disordine regna indisturbato come Berlusca in Parlamento. Se voglio pulire qualcosa mi tocca spostare mezza casa, districarmi fra le macerie, muovere mobili, sollevare scatole e scatoloni. Ma come cazzo abbiamo fatto ad accumulare tutta questa roba? Aiuto? Zero! L’anima nobile che vive con me, tanto buono e caro, ma del tutto privo di spirito pratico, continua a sospirare e a porre domande assurde del tipo: “dove lo metto questo? “ Ma come faccio a fare entrare nella cassa quest’altro?” “ E come facciamo a spostare quello?” Oggi, per non mettergli le mani addosso ho dovuto mandarlo a farsi un lungo giro. “ Togliti dai coglioni Davide!” gli ho detto. Poi lui ha chiamato la Silvia per chiederle dove avevesse sbagliato. “ Ma dai, amore, è Alex che è stressato. Non lo vedi? Sembra che abbia le mestruazioni!” gli ha detto lei ridendo. Dopo è venuta due minuti a vedere se avevo bisogno di una mano, insieme a mia sorella. Ho colto l’occasione per farmelo io un giro. Sono stato sul lungo fiume con Lia per distrarmi un po’. Quando sono tornato ho notato alcune casse imballate che prima non c’erano. “ Brave” ho detto. “era ora che muoveste il culo anche voi!” Loro hanno sorriso. Quando è stata ora di cucinare la cena ho scoperto che nelle casse ci avevano messo le pentole e i piatti. “ Ma dove ce l’avete la testa voi due? Che cazzo fate? A cosa pensate? Ci sposteremo all’inizio di ottobre, siamo ai primi di settembre, dove minchia credete che andremo a mangiare d’ora in poi, al ristorante, pranzo e cena?” ho detto furibondo. “ Oh Alex, come la fai lunga! Pensavamo di fare del bene, ecco tutto! Ti lamenti sempre che non ti aiutiamo a far nulla, poi sbatti in strada Davide e t’incazzi con noi! Arrangiati da solo allora, cafone!” ha detto Anna, la perfettissima. Ho dovuto sdraiarmi un attimo sul divano per calmarmi un po’prima di tirare fuori di nuovo tutto.  Davide è rientrato poco dopo. “ Ciao, passata la rabbia?” io l’ho guardato storto.  "Guarda cos’ho fatto oggi con Rashid… siamo andati al supermercato a recuperare altri scatoloni. Domani li chiudiamo con lo scotch. Io ho già scritto col pennarello il contenuto, così ti sarà più facile. Mi guarda fiero. Sugli scatoloni che ha portato leggo  grande come una casa: “ SPARTITI: FRAGILE!! " Davide, tesoro?” lui sgrana gli occhioni suoi blu. “ Hai scritto fragile quindici volte su tutte le casse” lui mi guarda stupito “ certo, qui c’è la mia vita, il mio lavoro. Gli spartiti sono importantissimi!” “ Davide, gli spartiti non sono FRAGILI, sono fatti di carta! Sono importanti, ovvio, ma è carta, solo carta! Fragili saranno i vasi che ci porteremo, le porcellane, i piatti. Quelli sono fragili. Gli spartiti sono fatti di carta, dio bono, di carta!!!”. Lui mi guarda con odio feroce. “ Vieni di qua tu, meglio lasciarlo solo…jena ingrata!” sibila la Silvia dalla cucina.  “ Ho incominciato a far pulizia nel bagno. Ti ho lasciato fuori l’indispensabile: schiuma da barba, rasoio, sapone e deodorante per non farti puzzare come un muflone, il resto l'ho buttato, va bene?” conclude Anna. Lia mi prende per mano: “ zio, perché io e te non ce ne andiamo a mangiarci una pizza fuori?”. Benedetta bambina che mi ha salvato la vita! Almeno fino a domani.
Animal instict