Petali di parole

Problem solving


M. dice che i problemi sono utili. Dice che non siamo sfigate, che non abbiamo la calamita per i guai. Semplicemente siamo MMAMMOZZE* e dobbiamo crescere. M. dice che i problemi servono a questo, a crescere. Certo è che io ed M. in questo periodo stiamo crescendo in fretta. Forse ne avevamo bisogno.Mi piace l’idea di risolvere i problemi per crescere. Mi fa sentire che le mie non sono energie sprecate. Mi da modo di verificare che sto andando da qualche parte, che ho una direzione. "Non tutto il male viene per nuocere", quindi. Ma i problemi, soprattutto quelli grandi e brutti, fanno soffrire. E fino a che sono io a soffrire, pace. Si butta giù la testa e si va avanti come un toro nell’arena. Con la speranza che sia il torero a schiattare (per fortuna ho le corna lunghe, come dice mia madre…). Ma quando a soffrire è qualcuno a cui voglio bene, qualcuno che amo, allora le cose si complicano. Allora mi farei carico di tutti i mali del mondo per evitargli le sofferenze, perché la sua strada fosse dritta e liscia, e non un tornate di montagna su cui è caduto un masso. Ma non può essere così. Non sarebbe giusto. Ognuno ha il diritto di crescere sulle proprie gambe, di scoprire la propria strada. Quel che io posso fare è sostenere (e scusate se è poco) senza soffocare. Quello che posso donare non sono soluzioni, ma energie. Una trasfusione di sangue pulito e ossigenato. La vena è pronta.*Leggasi: "ragazzine"