Petali di parole

Molle


Ecco qual'è il potere dell'estate. L'estate flette, affloscia. Mi sento molle come un muscolo che non viene usato da tanto tempo, molle come un fiore a cui l'aria calda ha tolto il suo naturale turgore.Eppure tutto ciò ha un suo sottile piacere sensuale, talvolta sfrontato: quello di rimanere per ore a boccheggiare per la calura distesi su un letto di lenzuola di lino, con la luce che filtra appena dalle imposte, la salsedine ancora impigliata nei capelli, come le alghe alle reti dei pescatori. Starsene lì, con la pelle bruciata dal sole, a sorseggiare un bicchiere di tè freddo alla menta, bramando la frescura come si brama il respiro dell'amante. Non credo che l'estate sia volgare, affatto. L'estate è sensuale e sa di esserlo, conosce il proprio corpo e lo sfoggia distrattamente, come nulla valesse. L'estate langue sui sofà, seminuda, s'avvolge in lenzuaola fresche, si bagna d'acqua di mare e piace, piace, maledettamente piace.E' volgare chi l'estate la ostenta, chi troppo scopre, chi esagera. Ma Lei sospira un poco, appena si sposta, chè se non fosse così bella neppure la noteresti. Merita l'estate, merita i suoi amanti e li ama per davvero, di quell'amore molle di cui solo lei è capace: la primavera è così turgida, l'autunno così avvizzito e l'inverno, ah, l'inverno ama con la neve! Lei, invece, l'estate, t'affascina con le sue curve generose, i suoi prosperi fianchi, i suoi capelli neri di notte e la sua pelle dorata di sole. E' una stagione per uomini, l'estate: tutte le donne, a suo confronto, impallidiscono.