Petali di parole

La possibilità di morire


L'anno scorso in questo periodo ero già a casa.Avevo sostenuto un solo esame: gli altri erano saltati per questioni d'insicurezza, perfezionismo, pigrizia, frustrazione. Partii per il mio mare e la mia spiaggia, la stessa sabbia su cui, a soli otto mesi, posai i primi passi vacanzieri.  Mi solleticava, mi racconta la mamma.Quando racconta la mia infanzia ha sempre una luce dolce e nostalgica negli occhi. Sembra sempre dirmi: "Perché non sei più quella bambola tutta occhi e boccoli? Perché non hai più bisogno che ti prenda per mano? Perché te ne sei andata? Non ti andavo più bene? Non ti sono più bastata? Chi mi rimane se non ci sei tu?".Alla sera, assieme, sedevamo sul divano, la scorsa estate. Sulla tavola ancora apparecchiata qualche mosca insolente banchettava sui resti dolciastri d'anguria nei piatti. Guardavamo la TV, io, lei e il mio papà, seduto a capotavola. Al mattino mi svegliava per salutarmi, prima di andare a lavoro, e mi dava le sue istruzioni: cosa cucinare, prendere la posta, spazzare in terra, rifare i letti... Quando tornava, verso l'una, sbrigavamo assieme le ultime faccende (scolare la pasta, preparare una "caprese volante"...), e sedendosi a tavola diceva: "Che bello tornare e trovare tutto pronto". Al pomeriggio, spesso, andavo in spiaggia con M.: un tuffo nell'acqua fresca, un po' di sole che fa bene alla pelle, un libro di Ammaniti, creme solari e discorsi talvolta tristi, talvolta superficiali. L'Università era lontana 700 km.Per la sera del compleanno di M. io, M2 e M3 organizzammo una bellissima e riuscitissima festa a sorpresa. La mia mamma sfornò 6 teglie di pizza e 2 parmigiane. M. persino cantò al karaoke Torn di N. Imbruglia.Poi andammo tutti a Pescara a fare quattro passi sul lungomare, ma Stefano non poté venire, doveva tornare a Teramo per risolvere qualche magagna con il suo appartamento da studente. La sua apparizione fugace ci fece sperare in un'amicizia ritrovata, e invece...M., quella sera, ebbe una piccola discussione con M3, mentre M2, come al solito, monopolizzò l'attenzione su di sé. Vacanze lontane e pigre, quelle dell'estate scorsa. Il mese d'agosto fu piovosissimo e la sera del mio compleanno ci fu un vero e proprio nubifragio. Mangiammo gnocchi al forno e carne arrosta con patate. M. stava male. Stefano venne senza né Angelo né Gianluca. Il 19 agosto finì l'estate, con un mese d'anticipo. Continuai a vivere pigra e riposata, per quel mese di limbo tra l'estate e l'autunno, tra fine e inizio, tra morte e vita. Rinacqui, in settembre.E' di nuovo estate. Sono vecchia, decrepita, ma non m'è dato morire di nuovo.