Petali di parole

Giacomino, mon amour


Talvolta stenti a credere alla crudeltà delle persone. Anche "i migliori" si rivelano, all'occorrenza, degli esseri assolutamente privi di sensibilità. Anche chi dice di volerti proteggere, di non volere che tu soffra, chi dice che "non farebbe mai male ad una mosca" sa ferire nel profondo, ti pugnala alle spalle, nel tuo punto debole. Infila un coltello arroventato in una piaga, trafigge le tue carni come solo un aguzzino esperto sa fare. E' un dato di fatto: la persona, quando si trova in gruppo, decade. Come una deità reificata. Decade miseramente. Quando si è in gruppo ci si sente forti e protetti e ci si scaglia contro l'anello debole della catena, contro il solo-fuori. Si torna ad essere branco-contro-preda, in una prestoria dell'umano, che è anche preistoria del sentimento.Com'è triste la natura umana! Com'è desolante non poter confessare le proprie debolezze, nella certezza che prima o poi verranno usate per ferirti nuovamente!E ogni volta ci si trova a ridimensionare, ad ammettere di essersi sbagliati sul conto dell'ennesimo avventore pieno di buoni propositi e scarsa sensibilità. Se soli si nasce, soli si rimane, per tutto il tempo della vita. E ogni tentativo d'associarsi, d'accompagnarsi, di sentirsi parte è un tentativo fallito e incompreso. E io lo nacqui.