Petali di parole

Una lacrima sul viso


Una valigia nuova, mucchi di scarpe accatastate sotto alla finestra, oggetti sparsi sulla scrivania e uno strano disordine che regna nell'aria della mia camera. La luce soffusa dal mio lampadario di carta rossa ha perso quel calore consueto e torna a sembrarmi solo il mio cuore obnubilato. Ieri sono partita da casa appena dopo pranzo. Il cielo era turchese almeno quanto le colline erano dorate e sembrava Eden. Appena dopo Bologna, il cielo s'è oscurato, e a Padova, a Padova, sono scese le prime gocce di pioggia.Oggi sono partita per tornare a casa, e le nuvole in cielo sembravano delle marionette d'ovatta, mosse da uno zingaro azzurro. A Padova, sì, a Padova, ho indossato gli occhiali da sole, appena ho preso posto sul treno, e non ho guardato fuori dal finestrino, chè la pioggia veniva giù dai miei occhi. Dopo Bologna, si osservavano i segni della tempesta (forse, magari, la stessa di ieri sera). Fino a quando il cielo non s'è fatto d'ebano, nuvole e nuvole grosse, pesanti, maligne, a perdita d'occhio sulla mia terra. L'estate s'è conclusa e Heidi è morta. Rimangono di lei i soli brandelli di gonnellina sparsi per il mondo. L'ultimo, il più caro, l'ha lasciato in cima al campanile della sua città, una sera in cui la città è stata sua per davvero, e di là sventola su montagne, valli, colline e pianure, fino al mare.Presto partirò di nuovo, per concludere un ciclo ed iniziarne uno nuovo. Mi attanagliano i timori, mi angosciano le attese, l'ansia mi paralizza. E nelle nuvole ho smarrito il sorriso e nella pioggia ho trovato parole di lacrime, ché solo quelle sembrano rimaste a farmi compagnia. "And we'll go into the city, into the lightWe'll be there in the headlines,in care of the nightCause this is the big timethis is the way"The Big Time, Suede