Petali di parole

Il rosso e il grigio


Non si vede ad un palmo dal naso, oggi, nella bassa valle del Pescara. Sembra che il mondo sia fatto di sole macchine, strade, tralicci, lampioni. Tutto ciò che esiste è in funzione di un unico colore: il grigio. Sembra che l'orologio del tempo si sia fermato sul quarto dell'autunno e che sia finita la carica che spinge, giorno per giorno, le lancette un giorno, una misera tacca più avanti.Scrivo poco in questo mio diario, solo qualche fugace apparizione. E' che forse questo autunno mi ha barricata dietro le sue nebbie. Mi stringo attorno a pochissime persone: sono le uniche che riescono a vedermi, colorata, come al solito, come quello scialle, vero Deborah?Chissà se passano ancora da queste parti Deborah, Beppe, Alessandra, Giuseppe, Lele, Francesca, chissà se leggete ancora queste miei parole povere. Proprio povere, come quest'inverno desolato, come questa pianura grigia e come questo cielo che non c'è più.Sono a Chieti e riprendo qualche abitudine, come le passeggiate con il cane, povero anche lui, mezzo cieco e impigrito dalla vecchiaia; o come un sonnellino sul divano quando sono particolarmente stanca. Per fortuna, mi è stata prestata una bellissima sciarpa rossa. Fuori oggi fa tanto freddo, e non vorrei ammalarmi proprio per Natale. Spero che anche voi abbiate qualcuno che vi presta una bellissima sciarpa rossa, in quest'autunno così grigio.