Petali di parole

Suicidal dream


Cari Tutti,Sono lieto di comunicarvi che siamo alla definitiva resa dei conti. Vi vedo, con quelle facce imbalsamate a fingervi dispiaciuti, commossi, a parlare con giornalisti idioti delle mie indiscusse qualità che forse per troppo tempo ho tenuto nascoste o che voi avete ignorato. Che stupidi! Io non avevo qualità alcuna, mai conosciuta perosna più inetta di me, che consapevole quantomeno della mia intettitudine muoio per mia mano e per vostra. E' il vostro mondo che lentamente mi ha ucciso, il vostro mondo che giorno dopo giorno mi ha dissanguato, voi, parola dopo parola mi avete tolto il pensiero, sguardo dopo sguardo mi avete tolto anche l'anima. Ed io me ne vado, e vi lascio al vostro vuoto, che del mio sono stanco. Stanco della voragine che giorno per giorno mi fa collassare, implodere verso un centro che sento di non avere, verso un punto che la mia auto-gravità non coglie più. Più non posso rimanere sospeso in questo limbo di caotico decadimento.E pèpiù non sopporto di rimanere a guardare il mondo che finiisce, aspettando che arrivi anche la mia fine. E anticipo i tempi, chissà poi di quanto, e vi lascio, cari Tutti, alle vostre vite povere e sole, senza obiettivi, senza scopi, senza valori e senza ideali. Vi lascio alle vostre scatole vuote, alle vostre televisioni e alle vostre belle copertine. Me ne vado con fragore, così come con fragore ho vissuto, vociando come al mio solito, contro l'insulsità delle nostre esistenze.E me ne vado come un inetto, con un flaccone di sonniferi, che solo gli eroi e gli stolti se ne vanno con un coltello, una spada, o un colpo di pistola. Mi ostino, anche nel mio ultimo momento, a voler contraddire il destino, a ripiudiare il dolore, e muoio dormendo, così come un lungo sonno senza sogni è stata la mia vita. Senza il coraggio di morire come ho vissuto, soffrendo. Prima la solitudine, poi l'apatia, poi l'inettitudinie, e ora tutto. E ora che sono la vita, posso morire. DEVO morire. A voi tutti, A mai più.