Petali di parole

Una rondine non fa primavera


A pensarci bene non sono mai stata una viaggiatrice. Sono solo una rondine che va e viene da nord a sud, e che non ha mai tempo di riposarsi, un poco, dalle fatiche di un lungo viaggio: c'è sempre un nido da costruire, uova da covare, rondinotti da scaldare e da nutrire. Guardo le mie città dall'alto, e se solo potessi, se solo avessi magiche dita al posto di queste ali che incatenano, disegnerei la più bella mappa del mondo che sia stata mai disegnata. Ed ogni città avrebbe tutte le nuvole e tutti i soli, tutte le Alcyone che ci sono nel cielo, e anche tutte le lune e tutte e loro fasi. Tutte avrebbero i rondinotti che qualche tempesta mi ha ucciso, tutti i compagni morti perchè catturati da qualche bambino maleducato. E su ogni città disegnerei un mio autoritratto, ogni volta diverso, a seconda della città. Ho incontrato, ieri, nella città a sud, il panettiere che la scorsa stagione lasciava per me le briciole sul marciapiede, nella città a nord. "Che ci fai qui?", gli ho chiesto."Viaggio, guardo il mondo, cerco risposte in un posto diverso dalla nostra città, piccola rondinella. Spero di trovarmi qui". Gli ho sorriso e sono volata via. E' un brav'uomo, e non ho voluto dargli una delusione. Io non sono una viaggiatrice, ma ho viaggiato, ho percorso chilometri e chiolometri, senza trovare nulla se non altre città, altri punti, altri capi del mondo. Me ne intendo di viaggi. E come avrei potuto spiegare al mio amico panettiere che sta guardando nella direzione sbagliata? Come avrei potuto dirgli: "Le risposte che cerchi sono lì, nel mio nido, proprio due metri sopra la porta del tuo negozio?". Lascio che si goda almeno la vacanza, lui che può. Non sono una viaggiatrice, perchè nulla cerco. Mi muovo spinta dall'istinto, dal freddo e dal cattivo tempo che incombono. Sono solo una piccola rondine. Gli uomini, invece, il mio amico panettiere, viaggiano, ciechi, senza capire veramente che tutto quel che fanno è un percorso a ritroso, un itinerario all'indietro, dal luogo in cui si recano a quello in cui sempre, prima o poi, in qualche modo, ritornano. Non sono che echi, lettere, corrispondenze lanciate da un luogo perchè giungano ad un altro e tornino indietro. Come se la loro vita fosse una valle e la loro voce nient'altro che l'anima.