Petali di parole

Fog (why...?)


Rabbrividisco in questa giornata di fine marzo, ché cielo e vento sono cattivi. Ho messo il magliocino di lana rosa, per portarmi addosso un po' di quel tepore casalingo che da troppo mi manca. Sotto al cappellino di lana, nell'ampio collo della mia giacca rabbrividisco di freddo e di paura, per questo piccolo mondo nuovo che ancora non è la mia dimora. Il senso di una scelta è nell'obbligo di scegliere, penso. Ma cosa vuoi che ne sappia questo illustre sconosciuto, che in un pomerggio qualsiasi mi chiede cosa ci fa un abruzzese a Trieste? Nulla. Come se davvero fosse una cosa di poca importanza. Come se davvero non si parlasse della mia vita, come uno small talkin' qualsiasi. Triste, questa giornata di marzo. Fredda e uggiosa come quelle dei poeti, tristi, anche loro, come me. Eppure bisogna viverla lo stesso. Io di certo non so come, ma bisogna.Improvviserò. (e magari mi troverò a canticchiare una canzone triste, andando a lezione, nella nebbia)