Nuovi Inizi

Facciamo la guerra, non l'amore (ma non era il contrario?)


Dopo un we fuori porta, condito dalle urla e dai cigolii dei nostri vicini di camera (ma era viagra eh? Cioè…5 ore di su e giù non sono umani vero???), il rientro al lavoro non è stato un granchè, 250 km macinati per assistere ad un incontro di 4 minuti 4 con un sindacalista simpatico come le unghie sulla lavagna. LA colica di ieri sera ha completato il quadro.Avevo l’amaro in bocca ieri, dopo l’annuncio dell’uccisione di Bin Laden, acclamata in tutto il mondo con feste e canti, mi sono chiesta se davvero la morte può essere usata come strumento di pace. Ho l’impressione che con ‘sta scusa del “liberiamo il mondo, costruiamo la pace” si stiano sprecando bombe e munizioni, senza contare che dubito fortemente che ora che il simbolo del terrorismo non c’è più il terrorismo stesso cessi di esistere, è un po’ come quando acclamano ai 4 venti la cattura di questo o quel boss senza considerare che il successore è già bello che attivo.So che le mie considerazioni sono semplicistiche e non voglio addentrarmi in discussioni politico-economiche sul perché e per come, cerco di vederla con gli occhi di mia figlia che mi chiede perché gli uomini si uccidono. Abbiamo sempre condannato la legge del taglione ma in realtà è una pratica endemica agli uomini, non trovate? La vendetta è la parola d’ordine, l’odio offusca l’equità e la morte di tre bambini è giustificata solo a causa del loro cognome, non fa un po’ schifo tutto questo?