Creato da janeBAOL il 21/05/2008

CHICCHERE

...E CHIACCHIERE

 

cinque minuti di vero godimento per allergici!!!!

Post n°18 pubblicato il 17 Marzo 2009 da janeBAOL
 
Tag: dolci, soya
Foto di janeBAOL

guardare la televisione all'ora di pranzo non fa così male, specialmente se dei buffi animaletti colorati tengono buona mia figlia.. E pensare che prima mi scocciavano da morire tuti quei fronzoli intorno a cuochi, chef e sommelier.
Va beh, ma come si dice non tutto il male viene per nuocere, ogni tanto qualche ospite di gran livello arriva, il sabato specialmente quando c'è Salvatore de Riso che illustra i suoi dolci, innovativi e tradizionali al tempo stesso. E proprio da una sua ricetta spiegata in tv ho preso spunto per queste crostatine di cioccolata e fragole ipoallergenica e anticolesterolo (non sono diventata salutista, ho solamente una famiglia, comrpesa me, piena di acciacchi e problemi alimentari!)
la pasta frolla l'ho fatta con l'olio evo seguendo le proporzioni che il Pasticcere ha dato:

150 gr di olio evo
2 uova
300 gr di farina
200 gr di zucchero
acqua di rose

ho aggregato gli ingredienti velocemente formando un impasto liscio e omogeneo. Ho impacchettato tutto nella pellicola trasparente e l'ho lasciata in frigo un'oretta. Non mi ricordo bene quanto è stata in frigorifero, ma il tempo di sciogliere la cioccolata nella panna di soia. Ora quest'ultima non è una schifezza idrogenata, sono riuscita a trovare anche una "panna" esclusivamente vegetale senza l'uso di grassi idrogenati, è della Alpro soia, ha la stessa densistà e la stessa resa se usata liquida. Quindo ho usato 250 ml di questa qua (che a chiamarla panna mi fa impressione...)e 300 gr di cioccolato fondente, quello 70% di cacao per creare la base per riempire in seguito le crostatine. Dopo aver fuso la cioccolata, ho tirato fuori dal frigorifero la pasta frolla e l'ho stesa fra due fogli di carta forno, ho rivestito sei formine da crostatina con la pasta e l'ho infornate per 20 minuti a 180°, forno stastico.
Alla fine quando era tutto freddo ho assemblato i dolcetti: ho lavato le fragole biologiche (anzi so biodinamiche, ma di questo parleremo un altro giorno...), le ho asciugate e messe da parte. Con una tasca da pasticcere riempita di cioccolata (ma sarà anche questa una ganashe?) ho coperto il fondo delle croste di pasta frolla. Ho sistemato le fragole in cerchio e con un setaccio ho cosparso tutto con abbondante zucchero a velo...
Devo dire che sono stata orgogliosa di me stessa - egocentrica - e tutti hanno potuto gioire di un dolcetto, specialmente la mia mammina che finalmente poteva godersi una leccornia senza dover pensare che le si alzava il colesterolo!!!

 
 
 

TORTA RUSSA DI VERONA

Post n°17 pubblicato il 05 Marzo 2009 da janeBAOL
 
Tag: dolci

Nonostante il nome che potrebbe fuorviare fa parte della tradizione dolciaria veronese anche se si sostiene (vedi articolo del Corriere.it) che sia stata creata da un maestro di pasticceria milanese.

 

gli ingredienti sono nell'immagine...

procedimento

munirsi di una teglia a cerniera del diametro di 24 cm. Foderarla con la pasta sfoglia e lasciare almeno tre cm di bordo fuori. Spellare le mandorle in acqua bollente, frullarle con un cucchiaio di zucchero. Passare al mixer gli amaretti e unirli ni una capiente ciotola alle mandorle tritate. Setacciare la farina con lievito e unirli alla farina di amaretti insieme allo zucchero. Sbattere le uova unirle al burro ed infine amalgamare i due composti. Versare l'impasto ottenuto sulla pasta sfoglia, livellare con un cucchiaio, ripiegare i bordi della sfoglia verso l'interno e infornare in forno già caldo a 180° per 40/50 minuti. Fare attenzioen a non aprire prima che siano trascorsi 30 minuti e comunque controllare la cottura con la prova dello stuzzicadente. Raffreddarla e spolverarla con lo zucchero a velo.

per la ricetta devo ringraziare cindy

 
 
 

TO A STRANGER

Post n°16 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da janeBAOL
 

PASSING stranger! you do not know how longingly I look upon you,
You must be he I was seeking, or she I was seeking, (it comes to me
as of a dream,)
I have somewhere surely lived a life of joy with you,
All is recall'd as we flit by each other, fluid, affectionate,
chaste, matured,
You grew up with me, were a boy with me or a girl with me,
I ate with you and slept with you, your body has become not yours
only nor left my body mine only,
You give me the pleasure of your eyes, face, flesh, as we pass, you
take of my beard, breast, hands, in return,
I am not to speak to you, I am to think of you when I sit alone or
wake at night alone,
I am to wait, I do not doubt I am to meet you again,
I am to see to it that I do not lose you.

 

 

 

A UNO SCONOSCIUTO

 

Sconosciuto che passi! non sai con quanto desiderio io ti guardo,
tu devi essere colui che io cercavo, o colei che cercavo (mi arriva come da un sogno),
certamente ho vissuto in qualche luogo una vita di gioia con te,
tutto è ricordato, mentre passiamo l’uno vicino all’altro, fluido, amorevole, casto, maturo,
sei cresciuto con me, sei stato ragazzo o ragazza con me, io ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo è diventato
qualcosa che non appartiene soltanto a te, né ha lasciato che il mio restasse mio soltanto,
mi hai dato il piacere dei tuoi occhi, del tuo volto, della tua carne, mentre io passo, tu ne prendi in cambio dalla mia barba, dal mio petto, dalle mie mani,
non devo parlarti, devo pensarti quando seggo da solo o veglio la notte da solo,
devo aspettarti, non dubito che ti incontrerò ancora, e a questo devo badare, di non perderti.

 

per tutti gli amici che da sconosciuti sono diventati le persone più importanti della mia vita.

 
 
 

....

Post n°15 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da janeBAOL
 
Tag: musica

 
 
 

PICKLED EGG

Post n°14 pubblicato il 17 Febbraio 2009 da janeBAOL
 
Tag: spezie, uova

 

 

pickled eggs

 

 

 

cosa sono le pickled egg? Il caviale dei poveri...

E' un cibo semplice da trasportare, non ha bisogno di essere riscaldato per consumarlo. Ha bisogno di un po' di riposo una volta preparato. Si possono mangiare come spuntino, nella dieta (sono uova sode aromatizzate!!!), come aperitivo o come fanno gli anglosassoni mangiate con una bella birra fresca.

Esistono molte ricette di queste uova, da un gusto dolce, al gusto piccante, oppure semplicemente bianche o colorate di rosso con il succo di barbabietola.

Alle spezie classiche quindi, si può aggiungere a piacimento aglio, peperoncino, zucchero scuro (preferibilmente muscovado), pepe, semi di senape.

la mistura di spezie che propongo è quella classica, ho aggiunto dello zucchero e dello scalogno fresco per dare un sapore diverso.

per dodici uova:

un pezzo di stecca di cannella di Goa (ideale per le preparazioni salate)

un cucchiaino di grani di pepe misto (bianco, nero verde)

un cucchiaino di semi di coriandolo

due foglie di alloro secco

un cucchiaino di semi di aneto

un cucchiaino di chiodi di garofano

un cucchiaino di noce moscata pestata grossolamamente

500 ml di aceto di mele

200 ml di acqua

due scalogni piccoli

un cucchiaio di zucchero bianco

mezzo cucchiaino di sale

 

in una pentola mettere a bollire le uova fino a sodarle. Intanto preparare la salamoia.

in un'altra pentola mettere a scaldare l'aceto con l'acqua lo zucchero il sale lo scalogno tagliato fino e tutte le spazie. Scaldare senza portare ad ebollizione, facendo in modo che lo zucchero e il sale si sciolgano. Coprire e lasciare in infusione.

Sgusciare le uova e sistemerle in due barattoli, 5 per ogni barattolo. Riempire i barattoli con la salamoia facendo attenzione ad inserie nei barattoli anche le spezie, magari aiutandovi con un cucchiaio. La salamoia si può anche filtrare e non versare le spezie nei barattoli: il gusto delle uova sarà meno forte, quindi dipende dal gusto personale. In teoria bisogna lasciarle riposare chiuse e al buio per un mesetto,  ma a casa mia dopo una settimana sono già aperte!

Per sicurezza le tengo in frigorifero perché non faccio fare il ciclo di sterilizzanzione che prevede la bollitura dei barattoli per 30 minuti, dato che il consumo e veloce, se si vuole tenerle per un tempo superiore ai sette giorni è meglio farle bollire di nuovo!

 
 
 
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