SESTA PUNTATA PRIMA PARTECosì mi buttai sotto la doccia e indossai il vestito per la serata. Era un miniabito con ampio scollo e la vita alta stile impero, aveva fili in lamé nel disegno anni 70. Ma era troppo corto così infilai dei leggins in tinta. Mi sentivo meno nuda e sicuramente non ridicola. Avevo 39 anni non venti.Sentii bussare mentre stavo infilandomi l'orologio elegante e un paio di anelli.Andai ad aprire. Era Ricardo.- ci terrei a scortarla al tavolo e che sedesse vicino a me- m'informò tutto rigido, come se fosse un maggiordomo. Era un bell'uomo, innegabilmente, ma mi trasmetteva sensazioni negative. - oh...vede, me l'ha già chiesto Pascal-Ricardo era l'ultimo uomo al mondo a cui mi sarei rivolta. Piuttosto da sola. - Pascal è un ragazzino ...io sono un uomo-- appunto, per questo. Di lui mi fido-- di me no?-- no. Lei non ha perso occasione di farmi avance piuttosto audaci. Non le gradisco.-- anche lui ti ha fatto delle avance-- era buffo, simpatico. Era chiaro che scherzasse e si divertiva e io anche. Era tenero-- va bene...ma se cambia idea...sarò ben felice-- va bene. Ma non voglio crearle alcune illusione-- a chi mira? Insomma, di scapoli ci siamo solo noi tre, io, Pascal e Xavier.- Cercai di non mostrare il mio volto appena nominò Xavier. Non doveva assolutamente capirlo. Così risposi gelido. - non sono venuta qua per civettare o vivere un'avventura-Lui scosse il capo e se ne andò. Mentre richiudevo, vidi Xavier uscire dalla sua stanza e guardarci. Il suo sguardo era di rimprovero verso me. Io richiusi, chiusi gli occhi. Ecco, chissà che pensava...anche se avevo lasciato la porta aperta mentre Ricardo era nella mia stanza. Purtroppo questo Xavier non l'aveva visto. Quel che aveva visto non l'aveva gradito visto la smorfia. Le mie possibilità erano ormai meno di zero. Ma sperai ancora una volta, che Xavier, vedendomi arrivare con i due giovani e non con Ricardo, capisse che era stato un equivoco. Ricardo non mi interessava. Gemetti quindi finii di prepararmi e in corridoio incrociai i due giovani Luis e Pascal.- andiamo ragazzi?-Loro ridacchiarono divertiti e mi presero sottobraccio, uno per parte. Dietro noi c'erano Carlos e Perla che sorrisero nel vederci.Trovai un angolo tranquillo, alla cena parteciparono altre 7 persone. Appena seppero chi ero, fui bersagliata di domande, a volte sempre le stesse. Ma non mi infastidiva affatto, anzi. Le signore erano molto felici di questo diversivo. Irene commentò divertita:- meno male, per una volta non si parla di calcio- sospirò Irene ridendo sollevata. Ma era anche orgogliosa del suo uomo. Xavier si sedette tre posti distante da me. Fu gentile, mi sorrise un paio di volte, ma niente di più. Sperai che Ricardo non avesse rovinato le poche speranze che avevo. Parlai moltissimo con alcune ospiti femminili, oltre con Alisa che era seduta vicino a me e a Irene. Ma appena rimanevo sola con i miei pensieri, il mio sguardo, il mio cuore era rivolto a lui. Soffrivo in silenzio. Non avevo alcuna speranza con un uomo come lui. Oramai era chiaro. Dovevo arrendermi e togliermelo dalla mia testa, il che era facile ma toglierlo dal cuore? Non volevo che qualcuno capisse il mio tormento. Era imbarazzante. Alisa mi osservò senza però dir nulla. Verso le ventidue, quando finimmo di gustare il dolce, preparato proprio da Adriàn, ci divertimmo con il karaoke. Pascal Luis Carlos e Xavier diedero vita a un medley di canzoni dei Beatles. Fu divertente davvero. Imitavano il loro modo di cantare. Erano uno spasso.Diego invece imitò Sinatra con uno sguardo molto confidenziale ma anche comico.Cercavo così di divertirmi per non pensare al mio cuore in tumulto. Avevano appena finito la loro esibizione, quando suonò il citofono. Adriàn rispose. Guardò Xavier con sguardo confuso.C'era stato un improvviso silenzio, appena aveva suonato il citofono. Tutti erano curiosi di sapere chi era arrivato in modo inaspettato. - chi è?-- Elena-- Elena Estevez?-domandò Diego e guardò Xavier. Era imperturbabile. Elena era la sua ex. - Sì...-rispose Adriàn.- apri no?-Incitò Xavier. Non capivo perchè la sua ex fosse lì, a sorpresa. Era evidente che nemmeno lui se l'aspettava ma non mostrò fastidio. - Ma... siete rimasti in buoni rapporti?- domandò Ricardo.- sì...-- solo tu riesci a farlo. Maggior parte delle mie ex vorrebbero uccidermi...-Xavier non rispose ed uscì per andare incontro alla sua ex. Io mi versai da bere e mandai giù di colpo. Il vino era forte, così schietto. Mi bruciavano gli occhi. Alisa mi guardò. Mi vedeva agitata. Non potei fare a mano di mostrarmi turbata e delusa. - cosa c'è?-- questo vino è molto forte...- mentii. Non potevo dirglielo o sarei scoppiata in lacrime. Come era possibile che mi fossi 'ridotta' in quel modo? Avevo il morale a terra. Ancor di più quando li vidi entrare. Lei era molto bella. Magrissima.Lo abbracciò affettuosamente e lui ricambiò, sorridendo.Poi la presentò come una 'vecchia' amica a chi non la conosceva come me. Quando seppe chi ero, rimase senza fiato, era una mia lettrice accanita. Aveva seguito la premiazione e seguiva lo sceneggiato. Era simpatica e dolce. Non si dava arie come pensavo e si mostrava molto amichevole con me, come se ci conoscessimo da anni. Mi domandai cosa avrebbe pensato e detto se avesse saputo che provavo dei sentimenti verso Xavier? Che lo desideravo? Sarebbe stata altrettanto gentile? Erano davvero solo amici?Come mai fosse finita fra loro per me era un mistero. Come il fatto che fossero ancora buoni amici. Era davvero raro.- sei molto timida e dolce, Cristina...come hai conosciuto la banda?-- banda?-- sì, tutta la squadra, io li definisco così -- ah ah ah, simpatica- ribattè Diego con aperto sarcasmo. Non c'era buon feeling fra loro. Altri dubbi mi si affollarono. Anche Pascal infatti aveva storto la bocca. Mentre Adriàn, Xavier e Carlos sembravano contenti di vederla.Mi domandai come mai Diego e Pascal non fossero felici di vederla. Cosa era accaduto fra Xavier ed Elena?comunque...ho conosciuto prima la mamma di Xavier- - capisco- stavolta fu lei a storcere il nasino. Mi domandai così di nuovo come mai questa strana ostililità.Poi vidi il suo braccio circondare le spalle di Xavier. Sentii delle fitte nello stomaco. Irene si alzò.- vado a portare le bambine a letto-- hai bisogno d'aiuto?- le domandai con occhi colmi di supplica. La vista di Elena e Xavier così vicini mi faceva soffrire. - oh , Cristina, sei un tesoro. Davvero puoi? - Io annuii e mi alzai. Ben felice di allontanarmi per qualche tempo. - buonanotte- - ma certo, volentieri...andiamo...-- buonanotte a tutti - salutò lei.- torni dopo vero?- domandò Pascal corrugando le sopracciglia in modo comico.- sì...- Anche se tornare mi tormentava. Ma non volevo attirare troppo l'attenzione per la mia assenza. Pascal sarebbe stato capace di venirmi a cercare.Lui sorrise e tornò a giocare a carte con altri tre uomini.Io aiutai Irene poi andai in camera mia a rinfrescarmi il viso. Cercando di riprendere il controllo di me. Irene, fortunatamente era troppo presa dalle bambine, non aveva fatto caso al mio viso rattristato. A GIOVEDI CON LA SECONDA PARTE