Al bar con gli amici

TU PUOI SALVARMI PRIMA PUNTATA PRIMA PARTE


 IL SALVATAGGIOLa donna corse più forte che potè lungo la banchina e salì sul predellino del treno. La portaera ancora aperta. Ma, in quel momentoil treno ESC 1780 iniziò a muoversi.Lei si aggrappò ai sostegni ma le parvedi cadere giù nel sentirlo muoversi,sbarrò gli occhi spaventata. Mentrecercava di salire il secondo scalino,si sentì afferrare alla vita e trarreall'interno.L'uomo stava guardando fuori dallosportello del treno quando vide ladonna saltare sul predellino deltreno che stranamente si era messoin moto senza chiudere quell'ultimaporta. Non poteva certo lasciarlafuori in bilico, lasciando che lospostamento d'aria la scuotesse comeuna bandiera e la porta si chiudessedavvero, così nello spazio di unospicciolo di pochi secondi, l'afferròalla vita. La porta si chiuse in quelmomento da sola. Lei doveva esser ingrave pericolo per commettere un impudenzadel genere. Irritato pensò che le donneerano tutte uguali, perdevano ore aprepararsi per poi ridursi all'ultimoa compiere le cose importanti.Si voltò verso la persona che l'avevasalvata.Lo guardò con il respiro corto perla folle corsa.-dico, è forse impazzita?--no...- sussurrò, scuotendo ilcapo. Guardò bene l'uomo dall'imponente. Non era bello ma attraente.Ripensò al suo amante e provò un certodisgusto verso se stessa. Sfuggiva adun uomo e notava quanto ne fosse attraenteun' altro! Guardò l'espressionedell'uomo. Leggeva chiaramente in luiun misto di stizza e curiosità per ilsuo comportamento avventato per quantoimprescindibile.L'uomo che aveva salvato la donna,cercò di capire cosa passasse nellatesta di quella giovane donna. Leilo osservava con una luce tutta particolare,di sfida ma anche di timore.-No, non sono pazza--dice?--sono in fuga! - ribatté con ilrespiro corto.-Scommetto che non ha il biglietto--come potevo perder tempo a comprarlo?-e si aggrappò ad un sostegno. Si tolseuna ciocca di capelli dagli occhi.Lui la guardò con attenzione. Era unadonna non bella ma comunque attraente.Il suo aspetto era un po' troppo vistosoper i suoi gusti in quanto a donne.Ma la trovava desiderabile.Desiderabile? Ma che gli prendevaora? Era ancora reduce dalla finedel suo terzo matrimonio avvenutaotto mesi prima e già guardavaun'altra donna? Ma era anche nellasua natura di maschio cacciatore diprede. Ma la donna era una predatroppo vulnerabile, fragile. Dovevarallentare subito la corsa.Il treno aveva preso velocità puressendo poco fuori dalla stazione.I binari scorrevano sotto incrociandosirapidamente, come si incrociavano le vitedelle persone. Come le vite dell'uomo edella donna che si stavano osservando.-Senta, dobbiamo cercare uncontrollore per regolarizzare il suoviaggio. O forse sto aiutando unacriminale in fuga dalla polizia?-Magari la sua parvenza innocente erasolo una finzione? No, non poteva crederlo.Lei lo guardò in quel modo adorabile.La donna provò dei brividi d'orrore nelsentirsi chiamare criminale. No! Nonera come il suo amante! Doveva mettersubito in chiaro le cose con quel tipo.Aveva bisogno d'aiuto non di accuse.Si spostò la ciocca dagli occhi e sisbottonò la giacca.-No! Sono una vittima in fuga-ribatté la donna, con sguardo smarritoche lo sciolse dentro.Doveva capirlo come si riteneva lei,voleva sentirlo dire da lei. Ed eraterribilmente sincera. Spaventata esincera.-Va bene. Si calmi, le credo.Ha un aria troppo vulnerabile peresser pericolosa--Io...- mormorò ma si fermòperché le si chiuse la gola per laquella tenerezza gratuita e inaspettata.Lui aveva uno sguardo severo esospettoso ma poi le rivolgeva quellefrasi intrise di comprensione e dolcezza.Stavano per imboccare il corridoio quandolei vide giungere dall'altra parte unuomo dall'aspetto famigliare. Avevacollaborato con l'uomo con cui vivevae da cui scappava. Si sarebbe chiestocosa come mai si trovava lì, da sola.Guardò l'uomo che l'aveva salvata,con sguardo allarmato.Lui le scrutò gli occhioni verdi.accadeva ora? Sembrava paralizzatadalla paura. Di nuovo quella richiesta negli occhi di lei 'salvami' Comeprima quando aveva detto di esseruna vittima. Ma si chiese di nuovocome mai tanta paura dell'uomo chestava sopraggiungendo.Lei si guardò intorno, non c'era unabenché minima via di fuga per lei.Era spacciata se quell'uomo, dellostaff del suo amante, la vedeva.L'uomo invece che l'aveva salvatacercava di capire la sua paura improvvisae irrazionale. Sicuramente si stavachiedendo come poteva aveva paura diun' altro sconosciuto sul treno. Lostomaco le si strinse. Lottò per nontremare mentre sussurrava:-oddio...non deve vedermi...--c'è solo una soluzione...-eral'unica idea pratica per nasconderlaalla vista dell'uomo sconosciuto ormaia pochi passi da loro.-quale? Mi vuole, forse, buttaregiù dal treno?-domandò lei allarmata.Quell'uomo era forse più pericolosodel suo inseguitore?-Il corridoio era libero dallesolite valigie che lo ingombravanoquindi l'uomo si muoveva rapidamente.Il suo salvatore era un uomo dall'ariacosì enigmatica quando pensava. Unattimo prima dimostrava tenerezza eun 'attimo dopo meditava di farle delmale. Ora le stava vicino in modocosì minaccioso! Cosa voleva farle?Si era stancato di salvarla?-no, non sia cosi drastica-la frase di lei era carica di ironiae faticosamente non aveva sorrisoper il tono. Ma non c'era più tempo.Doveva agire subito. Le si avvicinòe ignorando lo sguardo di paura di lei,la prese fra le braccia, circondandola sottile vita , facendo ben aderireil corpo di lei al proprio. Erapiccola e formosa. Quindi chinò ilcapo e le catturò le labbra pieneche si socchiusero all'istante. Gustòogni angolo della bocca di lei, avevail gusto delle fragole, spaziò a lungonella sua morbidezza. La girò versoil finestrino perché chi passava inquel momento, non vedesse il suo volto.Fu un bacio che parve senza fine.Lei lasciò che lui la baciasse inquel modo così intimo. Parve che lavolesse mangiare. Ma finalmente lalasciò andare.-Grazie...mi ha salvatoun'altra volta-Ancora una volta lui, decidendorapidamente, l'aveva salvata. Certo,era lampante che per l'uomo era statoassai piacevole e facile. Era da quandoera salita su quel treno che non facevache guardarla famelico. Sembrava inoltreche fosse molto portato a 'salvataggi'di quel tipo. Una vocina maliziosadi sé la pungolò ' ti è piaciuto ilbacio ammettilo ragazza! ' ma lei scosseil capo stizzita.-questo salvataggio mi è piaciutomolto di più. - ironizzò lui. Stringerlafra le braccia e baciarla era statodavvero piacevole e inaspettato. Quelmattino quando aveva preso quel treno,non si aspettava certo di salvare unagiovane donna per ben due volte. Dibaciare una perfetta sconosciuta mache decise in quell'istante di nonlasciarsela sfuggire. Voleva salvarla.Era troppo sensibile e ingenua. ' eccoe tu ne vuoi approffitare? Vuoi sedurlaeh? ' lo ammonì la voce della coscienza. Lui scosse il capo.Lei si mise le mani sui fianchi elo guardò con riprovazione. Anche seuna vocina le diceva che era statodavvero un bacio eccitante. Lui sorriseper l'espressione adorabile. Sembravauna bambina petulante. Prima loringraziava per averla salvata e poilo rimproverava inalberandosi!-non faccia il broncio, sennòla bacio di nuovo. Venga-e l'afferròper il braccio.Lo seguì. Un bacio era più che sufficiente.L'aveva già sconvolta abbastanza, laminaccia che la baciasse di nuovo, laspronò a muoversi. Si rimproverò anchedi essersi comportata in modo tantoincoerente. Lui non doveva vantarsidi quel bacio. Apprezzava il suosalvataggio ma doveva limitarsi aquello. Senza sottolinearlo, eraimbarazzante.In altro luogo, gli scagnozzidell'amante della donna sul treno,tornarono dalla stazione. Non eranoriusciti a riacciuffarla.L'uomo imprecò. Quella donna era lasua femmina.. Come le era saltato intesta di andarsene, scappare da luiCome pensava di cavarsela quellaragazzina viziata. Abituata agli agi?Aveva lavorato solo tre mesi nellasua vita poi era finita nel suo lettoe lui l'aveva mantenuta in un lussosfrenato, visto che lei gli avevadonato la sua purezza.Ma l'avrebbe cercata presto in ogniangolo del mondo. Lei sapeva troppo.-Spero che non abbia visto.Sentito solamente? Puo' darsi. Maposso sempre dire che stavostappando lo champagne. No, nonscappava solo perche' aveva sentito- MA PERCHE HA VISTO. Disse quasi frase e se. Se lei sapeva troppo dovevaeliminarla, non aveva modo di salvarsi.Se quella femmina parlava, per luiera la fine. Ma forse lei aveva troppapaura per rivolgersi alla poliziaaltrimenti perché salire su un trenoanziché andare alla polizia? Si rilassò.-Cosa facciamo? .- lointerpellarono i suoi due tirapiedi.-Bisogna liberarsi del morto.La cercheremo poi--Si capo...-Quel tizio, quel portaborse schifoso,aveva indagato e scoperto le sueconoscenze mafiose. I suoi contatti,i suoi affari lucrosi ma al di fuoridalla legge. Voleva una vita agiata.Lo stipendio da deputato non gli bastavamai se doveva far affari con certa gentee ottenere un tenore di vita altissimo.Il portaborse sapeva troppo e premere ilgrilletto sulla sua testa era statoinevitabile e l'odore del sanguestranamente lo eccitava. Ucciderechi gli sbarrava la strada era unvero spasso. Quanto il sesso. Ma oranon poteva pensare a quell'ingrata.Doveva pensare a liberarsi del cadaveree organizzò con i suoi scagnozzi comesarebbe avvenuto.I due scagnozzi caricarono il mortonel bagagliaio di un auto rubataquindi si recarono vicino ad Ostia.Nei pressi di un cantiere edille fermoper mancanza di finanziamenti,scesero dall'auto e le diedero fuoco.Quindi risalirono sull'altro auto di lussoe tornarono a Roma. AL PROSSIMO LUNEDI