Al bar con gli amici
... quattro chiacchiere in compagnia
MENU
TAG
« nuovo blog | mareeeeeeeeee » |
CAPITOLO 8 ULTIMA PARTE!
Marisa arrivò in quel momento.
- avete deciso di non farmi terminare il
capitolo?-
Sbottai fra il divertito e lo spazientito
per celare il fatto che stavo per piangere.
- avete?-
- sì...tu e ...quello-
- chi?-
- Xavier. Vuole vedermi. Ma si è
zittito quando gli ho detto che non
abbiamo futuro-
- sei malata?-
- no-
- sì, di mente-
Sembrava molto seria e sopratutto
molto irritata della mia decisione.
Una volta tanto che non mi lasciavo
prendere dalla mia impulsività e dai
miei sentimenti, non mi comportavo
comunque in modo corretto!
- oh smettila. Non capisci che ...solo
per il fatto che ci sono nove anni di
differenza è davvero proibitivo e folle?-
- mi hai detto che hai incontrato
sua madre. Che ti ha detto?-
- lei non sembra turbata di questa
differenza. Ma farebbe qualsiasi
cosa per lui pur di vederlo felice-
- e tu pensi di non renderlo felice?-
- no-
Ma non ne ero sicura al cento
per cento. Non che non volessi
renderlo felice, anzi avrei dato
chissà cosa per stargli vicino ma
sarei stata capace di renderlo
soddisfatto, felice della sua vita
con me come compagna?
- Cristina...-
- Marisa, ti adoro ma devo terminare
il capitolo. Domani vado a Londra,
devo incontrarmi con una regista ...
e quando torno avrò un incontro con
la mia editrice.-
- quanto starai a Londra?-
- un paio di giorni. Così là potrò
riflettere meglio-
- su cosa?-
Continuava a non capire che la mia
indecisione ma del resto non mi capivo
nemmeno io! Quindi star lontano anche
per solo due giorni, poteva aiutarmi.
Forse.
- su cosa veramente voglio fare.
Se iniziare questa follia o no-
- brava rifletti. Ma non perché è
giusto farlo ma perchè desideri farlo-
Certo che lo desideravo. Sarei andata
anche a Granollers a piedi, da lui per
dirgli che lo volevo accanto a me.
Così terminai il capitolo e iniziai il
seguente poi andai a prepararmi
per il viaggio.
Tornai una settimana dopo,
soddisfatta per altri tre incontri molto
promettenti, felice di aver concluso
ottimi contratti. Sul piano lavorativo
la mia vita stava andando a gonfie
vele. Quella quantità enorme di
lavoro che avevo da svolgere ora,
mi aiutava moltissimo ma di certo
non potevo lavorare 24 ore al giorno
per non pensare a lui.
Ma il più importante era che La donna
dell'esodo, il mio quinto romanzo,
sarebbe diventato un film tv in quattro
puntate.
Andai a passeggiare sulla spiaggia.
Ormai era primavera e passeggiare
in spiaggia era delizioso. Non faceva
troppo caldo e si poteva stare con un
semplice abito lungo e un golfino di
cotone.
In mano tenevo le ballerine.
Passeggiavo e guardavo il mare.
C'erano molte persone che
passeggiavano.
Alcuni uomini somigliavano a lui.
Ma era normale ciò. Speravo di
rivederlo e allo stesso tempo ne
avevo timore. Mi ero illusa anche
che allontanarmi da lì potesse aiutarmi
a riflettere. Ma non era servito.
Perché ovunque andassi, lui era
dentro di me, nel mio cuore
turbolento. Il dilemma mi sfiniva.
Avevo già compiuto in passato
altre pazzie d'amore, perchè
proprio quella mi doveva frenare
e quindi non compierla?
Camminavo e osservavo le
splendide conchiglie affossate
nella sabbia. D'un tratto fui
urtata. Alzai lo sguardo e lo
vidi davanti a me.
Rivederlo mi sconvolse, avevo
pensato così violentemente a lui
e lui ora era lì, anche lui sembrava
molto turbato. Non mi stava cercando.
- Cristina...- sussurrò lui.
Io d'istinto iniziai a correre via.
Spaventata dall'amore che provavo
per lui e a cui dovevo rinunciare.
Ma dopo alcuni metri, sentendolo
ormai vicinissimo, inciampai nella
lunga gonna dell’abito e crollai a
terra. Lui mi sdraiò sopra.
- ferma....perchè scappi? -
- perchè...ho paura che tu capisca
cosa provo per te. Tu meriti di meglio-
Perchè non capiva?Una donna giovane
e carina come quella Elena, era la
persona adatta per un ragazzo come lui.
- di te?-
- sì...-
- so già che cosa provi per me- e mi
guardò intensamente negli occhi.
Ecco, lo sapeva. Ma cosa cambiava?
Provava forse lo stesso per me?
Doveva smettere di giocare con me!
Mi trattava da amica, faceva il geloso...
e ora stava sdraiato su di me, in
modo possessivo, sensuale.
- te l'ha detto tua madre-rivelai
d'istinto. Allora si era davvero
confidato con lei e lei si era
lasciata sfuggire questo.
- no. Lo leggo nei tuoi occhi. Nel
tuo messaggio ho intuito che stavi
rinunciando al nostro amore-
Nostro amore? Rimasi incredula
alcuni istanti. Lessi nei suoi occhi
meravigliosi. Era davvero innamorato !
Anche lui leggeva nei miei ciò che
provavo. Nel messaggio quindi non
era rimasto bene nemmeno lui
delle mie parole. Aveva riflettuto
molto sulle mie parole. Non aveva
risposto perchè doveva ben pensare
cosa fare. Cosa sentiva per me.
- nostro? Non vorrai farmi
credere che...-
Ma lui mi baciò con passione. Io,
pazza di lui, posai una mano sulla
sua nuca, accarezzandogli i capelli
e rispondendo al bacio.
Baciarlo in modo così intenso, così
divorante. Il desiderio era tangibile
come il bacio.
- ti amo- sussurrò con intensità.
No, stavo sognando. Ero ancora
sull'aereo per tornare in Spagna,
e stavo sognando. Mi amava! E
sentivo il suo amore. Era pulito
e sincero. Vero. Intensamente vero.
- mi ami?- domandai fra le lacrime
di felicità.
- Sì. Cristina.L'ho capito quando
quel bellimbusto ti ha baciato. Ero
pazzo di gelosia. Ma ancor prima
ho capito che tu mi piacevi molto.
Ma dovevo capire bene i miei
sentimenti. Ho sbagliato a tenerti
a distanza ma avevo bisogno di
tempo. Ma a Elena ho detto che
c'era un'altra nella mia vita. Eri
tu.-
Eri tu. Ero io quella che lui voleva,
non lei o altre donne. Ero io
perchè sapeva che non gli avrei
sconvolto la vita, non avrei
cambiato niente di lui, che lo
amavo così com'era e capivo cosa
lui voleva nella vita. Non avrei mai
deciso niente al posto suo.
- eri così freddo, distante...-
- ero pazzo di gelosia ogni volta
che Ricardo ti veniva vicino. Poi
quello che ti bacia...-
- infatti non capivo come fosse
possibile, m'ignoravi e ti ingelosivi..-
Gli feci ben capire che il suo
comportamento mi aveva creato
molti dubbi, perplessità. Ecco il
motivo della mia paura di lasciarmi
andare.
Ci mettemmo a sedere. Lui mi
appoggiò con la schiena contro
il suo petto, avvolgendomi con
le braccia. Era un uomo dolce e
protettivo. Mi sentivo così serena
e al sicuro con lui.
- ti amo, Cristina. Sono un uomo
non un ragazzino come Pascal
o Luis. Ho già trentun' anni.-
Era un ragazzo....no, un uomo
si riteneva lui. Ed era proprio così,
aveva ragione. Aveva riflettuto
a lungo sul futuro con me. Era
tutt'altro che un ragazzino immaturo.
Rodrigo era, per molti versi, più
immaturo di Xavier, e aveva dieci
anni in più. Xavier era un uomo
ormai, pronto a legarsi seriamente
con qualcuno. Non voleva 'giocare'
con i propri sentimenti e quelli altrui.
Era ora di impegnarsi sul serio.
- sai a cosa vai incontro?-
Volevo esser comunque ben sicura
di cosa doveva aspettarsi. Ma lui
sembrava estremamente sicuro e
deciso. Non voleva perdermi e
rinunciare a me.
- ad anni d'amore meravigliosi.
Diego mi ha insinuato l'idea che
ti piacevo. Ma non gli ho dato
molto peso. Lui ti trova fantastica
e detesta Elena.-
- l'avevo capito. Un giorno mi
dirai cosa è accaduto esattamente fra voi...-
- sì....vieni qua. Ci baciammo a
lungo poi continuammo a camminare,
con le nostre mani intrecciate.
Anche se c'erano ostacoli, lui
era pronto ad affrontarli.
Anche se c'erano ostacoli, l'amore era
ormai troppo forte fra noi e valeva
la pena di lottare e superarli.
Il caso ci aveva fatti rincontrare.
Quindi mi sarei lasciata guidare
da questo meraviglioso destino
che mi conduceva a vivere con
questo giovane uomo magnifico.
FINE
|
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: enna68
il 24/02/2012 alle 20:04
Inviato da: chiaracarboni90
il 07/11/2011 alle 17:04
Inviato da: carmen650
il 31/10/2011 alle 14:36
Inviato da: profumo_di_caffe
il 25/10/2011 alle 20:19
Inviato da: sparusola
il 12/10/2011 alle 15:08