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Creato da: fishposce il 26/04/2009
chiedo all'umanità come si prova la propria esistenza

 

 
« Si può rinascere dal nulla?Perchè esistere? »

Oggi è un giorno di pioggia e di freddo.....

Post n°3 pubblicato il 03 Maggio 2009 da fishposce

Oggi è un giorno di pioggia e di freddo, freddo come la mia anima in questo momento. Una giornata che vorresti trascorrere a casa se hai una casa, o almeno in un giaciglio riparato e caldo, più caldo del freddo che imperversa fuori. Un giorno come quelli quando ti chiedi se hai raggiunto un fine nella vita e ti rispondi che non ti sei neppure posto l’idea di raggiungere un fine, che ti accontenti di quello che hai e il futuro avanza nonostante tutto senza che sai dove ti porterà, se ti porterà. Poi mentre cammini nella pioggia, con le macchine che ti lanciano fango e acqua, ti accorgi di quanto sei solo e ti viene voglia di piangere, voglia di urlare pur sapendo che nessuno raccoglierà il tuo urlo. Le tue lacrime inutili, si mescolano sul tuo volto con la pioggia battente e neanche tu ti rendi conto se stai piangendo o se è solo la pioggia che ti bagna il viso. Ti chiedi perché, perché piangi, perché sei triste, e non sai rispondere. Ti è capitato spesso di versare lacrime sconosciute. Una volta mentre guidavi e guardavi il fondo della strada, alle volte quando avevi bevuto più del dovuto, ma sempre la sofferenza era vera, si poteva toccare si sentiva che arrivava dal profondo, come un dolore che si fa sentire ma del quale non ne conosci l’origine. Quanti anni sono passati da quando eri convinto di essere invincibile, quando credevi che i tuoi affetti fossero eterni ed inviolabili.

Tutto era certo, sicuro, infinito. L’amore di tuo padre, l’orgoglio di averti avuto, di aver tramandato in te la sua intelligenza, la sua capacità di osservare il mondo cercando di capire il significato di tutto. Un modello, come dovrebbe essere comunemente un padre. Poi, all’improvviso ti sei accorto che il tuo modo di vedere la vita era solo una tua illusione. Hai perso tuo padre, hai cercato di fare di tutto per tenerlo con te, sicuro della tua razionalità, certo del tuo intervento. Ti sei aggrappato alla sua anima che spariva e hai pianto sul suo corpo ormai vuoto. Ma la vita hai capito non è razionale, gli eventi si susseguono a caso, pur essendoci sempre un motivo, questo sfugge alla nostra logica di esseri pensanti. Eri ancora troppo giovane per rendertene conto e hai proseguito per la tua strada senza imparare la lezione. Quella esperienza ti ha lasciato vulnerabile senza un motivo, ma ti ha reso cosciente che nulla e nessuno è infinito. Perché piangi? Te lo sei chiesto mille volte. La tua cultura ti ha suggerito mille ipotesi. Depressione, tristezza, metereopatia. Ma la tua diagnosi non ti ha mai convinto e ti costringe a cercare la causa reale. Potrebbe essere la stupidità della vita che conduci, la mancanza di valori concreti, la tristezza che nasce dal sentirsi insicuri, la sofferenza subita dagli avvenimenti negativi della tua vita. Allora ti chiedi, ma perché siamo costretti a vivere? Perché la sofferenza è il prezzo che dobbiamo pagare per esistere.

 
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Commenti al Post:
lanzarda
lanzarda il 15/05/09 alle 23:36 via WEB
Sembra che hai scritto quello che succede a me, spesso, non solo quando piove...
(Rispondi)
 
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