Nihon ni ikou

Harajuku


Sabato visita al quartiere di Harajuku. Dopo un breve giretto per orientarsi, pranzo (di nuovo ebi-bargaa
) nel parco Yoyogi, che ospita tra le altre cose i due stadi olimpici di Kenzo Tange realizzati per le olimpiadi del 1964, e che è stato per decenni un posto in cui artisti e gruppi musicali potevano esibirsi. Per ragioni di ordine pubblico il tutto fu ridimensionato negli anni '90, ma ancora oggi potete ascoltare gente suonare e cantare, o vedere un tizio dipingere a ritmo di musica house!L'unico inconveniente del mangiare all'aperto è che si rischia di attirare l'attenzione dei corvi, decisamente invadenti e insistenti.
A due passi trovate anche Takeshita-dori, ovvero un luogo strapieno di negozi dedicati ai teenager, e decisamente affollato! Qui potete assaggiare anche delle buonissime crepes, arrotolate a formare una sorta di cono e ripiene di qualsiasi cosa possiate immaginare. Hmm... sì, penso sempre a mangiare!!
Sempre in zona trovate anche il santuario shintoista più importante di Tokyo, dedicato all'imperatore Meiji, che restaurò l'autorità imperiale in seguito all'indebolimento dello shogunato (quello che si vede in "L'ultimo samurai"), e all'imperatrice Shoken. L'area del santuario comprende anche un giardino, che si dice sia stato progettato dall'imperatore stesso per la sua consorte.Per chiudere la giornata visita al museo Ota, dove sono esposte delle bellissime xilografie ukiyo-e, forma d'arte molto popolare a Edo in quanto pensata per coloro che non potevano permettersi un dipinto. Si tratta infatti di incisioni su matrici di legno, che poi potevano venir stampate in vari esemplari, sia monocromatiche (molto suggestive) che con un'esplosione di bellissimi colori.