Il suicidio ci appare come l'azione più personale che un individuo possa compiere e che viene a configurarsi come una dura sfida al mondo che lo circonda. Ogni indagine sul suicidio deve prendere le mosse dall’ormai classico testo, Il suicidio, che il sociologo francese Émile Durkheim (1858-1917) vi dedicò nel 1897; in esso ne offriva la seguente definizione: "Dicesi suicidio ogni caso di morte direttamente o indirettamente risultante da un atto positivo o negativo compiuto dalla stessa vittima pienamente consapevole di produrre questo risultato.La chiusura esistenziale è forse l’aspetto più importante della sindrome presuicidale. Si ha quando una persona ha posto tutta la propria sicurezza esistenziale in qualcosa che è fallito, quasi a dire che ha scommesso tutto su qualcosa — o su qualcuno — che è venuto meno.La morte suicida mette a nudo il problema stesso del senso della vita, il problema del Senso: la vita è un dono e un compito, o un bene di consumo, da usare e da gettare a piacimento? L’uomo è l’autore e il padrone della propria vita, o si trova invece posto in essa come chi ne deve rendere conto?Difficili le risposte a queste domande.Molte motivazioni possono portare un individuo a farla finita.La causa più frequente è senz’altro la depressione. Generalmente chi ne soffre mostra un umore depresso, una marcata tristezza quasi quotidiana e tende a non riuscire più a provare lo stesso piacere nelle attività che provava prima. Le persone che soffrono di depressione, si sentono sempre giù, l’umore ed i pensieri sono sempre negativi. Sembra che presentino un vero e proprio dolore di vivere, che li porta non riuscire a godersi più nulla. E’ sicuramente un male da non sottovalutare, un male che nasce nella testa e si diffonde pian piano in tutto l’organismo fino a portare alla resa. E’ un male quindi psico-fisico, curabile con l’aiuto di qualcuno. Chi soffre di depressione può soffrirne in modo ACUTO (cioè presenta delle fasi di depressione molto acute ed improvvise, che magari tendono a scomparire da sole o con una terapia) oppure soffrirne costantemente, anche se in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento.Spesso i parenti spronano chi ne soffre a reagire, a sforzarsi. Questo ovviamente in buona fede, senza rendersi conto che ciò tende a far sentire chi ne soffre ancora più in colpa.L’atteggiamento migliore da tenere è quello di aiutare gradatamente chi ne soffre a riprendere le proprie attività, assumere un'adeguata terapia farmacologica ed intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale.Non è facile aiutare chi soffre di questo male, come non è facile aiutare chi soffre di esaurimento nervoso. E chi crede che un individuo possa aiutare da solo chi soffre di queste due malattie, sbaglia, perchè non esiste nulla di peggio che fingersi medici.Improvvisarsi dottori peggiora la situazione. Sempre.Le cause come ho detto possono essere molteplici, importanti o meno importanti non fa differenza. Ci si può ammalare per seri motivi o per motivi futili.Anche perchè qualcosa che a noi può apparire sciocca, per qualcun'altro potrebbe non esserlo. Quindi non è assoltamente giusto affermare che determinare cause o eventi non possono spingere un individuo a deprimersi e a tentare il suicidio. Suicidi o tentativi di suicidio di personaggi famosi. Anzi.. per qualcuno di loro sussiste ancora la domanda omicidio o suicidio?Kurt Kobain
suicidio
Il suicidio ci appare come l'azione più personale che un individuo possa compiere e che viene a configurarsi come una dura sfida al mondo che lo circonda. Ogni indagine sul suicidio deve prendere le mosse dall’ormai classico testo, Il suicidio, che il sociologo francese Émile Durkheim (1858-1917) vi dedicò nel 1897; in esso ne offriva la seguente definizione: "Dicesi suicidio ogni caso di morte direttamente o indirettamente risultante da un atto positivo o negativo compiuto dalla stessa vittima pienamente consapevole di produrre questo risultato.La chiusura esistenziale è forse l’aspetto più importante della sindrome presuicidale. Si ha quando una persona ha posto tutta la propria sicurezza esistenziale in qualcosa che è fallito, quasi a dire che ha scommesso tutto su qualcosa — o su qualcuno — che è venuto meno.La morte suicida mette a nudo il problema stesso del senso della vita, il problema del Senso: la vita è un dono e un compito, o un bene di consumo, da usare e da gettare a piacimento? L’uomo è l’autore e il padrone della propria vita, o si trova invece posto in essa come chi ne deve rendere conto?Difficili le risposte a queste domande.Molte motivazioni possono portare un individuo a farla finita.La causa più frequente è senz’altro la depressione. Generalmente chi ne soffre mostra un umore depresso, una marcata tristezza quasi quotidiana e tende a non riuscire più a provare lo stesso piacere nelle attività che provava prima. Le persone che soffrono di depressione, si sentono sempre giù, l’umore ed i pensieri sono sempre negativi. Sembra che presentino un vero e proprio dolore di vivere, che li porta non riuscire a godersi più nulla. E’ sicuramente un male da non sottovalutare, un male che nasce nella testa e si diffonde pian piano in tutto l’organismo fino a portare alla resa. E’ un male quindi psico-fisico, curabile con l’aiuto di qualcuno. Chi soffre di depressione può soffrirne in modo ACUTO (cioè presenta delle fasi di depressione molto acute ed improvvise, che magari tendono a scomparire da sole o con una terapia) oppure soffrirne costantemente, anche se in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento.Spesso i parenti spronano chi ne soffre a reagire, a sforzarsi. Questo ovviamente in buona fede, senza rendersi conto che ciò tende a far sentire chi ne soffre ancora più in colpa.L’atteggiamento migliore da tenere è quello di aiutare gradatamente chi ne soffre a riprendere le proprie attività, assumere un'adeguata terapia farmacologica ed intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale.Non è facile aiutare chi soffre di questo male, come non è facile aiutare chi soffre di esaurimento nervoso. E chi crede che un individuo possa aiutare da solo chi soffre di queste due malattie, sbaglia, perchè non esiste nulla di peggio che fingersi medici.Improvvisarsi dottori peggiora la situazione. Sempre.Le cause come ho detto possono essere molteplici, importanti o meno importanti non fa differenza. Ci si può ammalare per seri motivi o per motivi futili.Anche perchè qualcosa che a noi può apparire sciocca, per qualcun'altro potrebbe non esserlo. Quindi non è assoltamente giusto affermare che determinare cause o eventi non possono spingere un individuo a deprimersi e a tentare il suicidio. Suicidi o tentativi di suicidio di personaggi famosi. Anzi.. per qualcuno di loro sussiste ancora la domanda omicidio o suicidio?Kurt Kobain