La Ciaci

Lunedì, 3^ luglio 1989


E' mattina e mi alzo di buona lena. E' il mio primo giorno di scuola.Mi iscrivo oggi ad un corso di tedesco per stranieri, della durata di un mesetto.Zona università. La scuola è carina e l'insegnante pure, anche se donna. In classe siamo la bellezza di venti alunni. Di tutte le età e soprattutto di tutte le nazionalità:4 italiane, 2 new yorkesi, 1 armena, 2 turche (dalla Turchia....), 1 scozzese, 2 inglesi, 1 sudafricano bianco, 2 greci e poi boh.In questo marasma di nazioni e lingue, decidiamo di comune accordo di parlare tedesco, ovvio!peccato che il nostro fosse uno scarso livello di conoscenza della lingua e così da subito si è cominciato a ridere... Io ridevo anche del mio, perchè mi sono messa ad osservare ed analizzare i comportamenti degli stranieri. Ben 8 persone si sono tolte le scarpe e giravano scalze.Il sudafricano, un giornalista, conosce 5 lingue straniere e ben 17 dialetti del sudafrica!!!Lo scozzese puzzava. Le italiane matte come dei cavalli. Eh insomma una bella compagnia.All'intervallo andiamo tutti amorevolmente al bar/mensa della vicina università e subito è scattato l'amore.... lì dietro il bancone vedo quello che non sarebbe più mancato nelle mie giornate amburghesi:la Rosinenschnecke.Una pasta, una brioches a forma di lumaca con le uvette. Buona, leggera, gustosa... adorabile.Il nome della lumaca con le uvette l'ho imparato l'anno scorso (!).Ogni giorno andavo lì al bar e ogni giorno indicavo col ditino come una bimba, e ogni giorno la commessa, una signora anziana con il fare da maestra, mi diceva: Ro-si-nen-schec-keeeeee.Il pomeriggio lo passo in giro per il centro e il mio pensiero va da lui.Comincio a fantasticare sull'incontro di stasera.Chissà cosa faremo, cosa ci diremo.... chissà!Passo il tempo svolazzando come la vispa Teresa e finalmente rientro a casa.Non mangio, vista l'agitazione non ce n'è bisogno... mi preparo e dedico, come al solito, una buona mezz'ora alla sistemazione dei ricci ribelli.Il tempo non passa mai, ma pure non arriva mai il momento....Finalmente scatta l'ora dell'appuntamento.Jörg citofona più puntuale di uno svizzero tedesco. Scendo.Lo vedo.Eccolo lì in tutta la sua immensità ops altezza, 1,92 m. di ragazzo biondo, lì in piedi di fianco al suo cavallo bianco.... che aspetta me, la sua principessa.il cavallo bianco è un BMW di un mese di vita, CABRIO, sedili in pelle nera.Mi si avvicina, mi bacia lievemente sulla guancia.Poi, galante.... mi apre la portiera e salgo. Uauuuuuu penso.Che bella macchina! Partiamo.... noto qualcosa di strano e subito gli chiedo dove fosse il cambio.Lui mi risponde che e' una macchina automatica. E' comoda in città.Ora, IO, nata a MONZA, residente a MONZA da una vita, praticamente cresciuta all'autodromo.... ho piu' fotografie io sulle macchine da corsa di Schumacher... come ho reagito alla notizia del cambio automatico? Ho cominciato a ridere cosi' forte che mi è sceso persino il trucco!!Finito di ridere come una matta mi sono accorta che lui non rideva.Con gli uomini mai ridere delle cose di cui loro vanno fieri e che ostentano con orgoglio.Ecco, me lo sono giocato subito... adesso di sicuro non gli piaccio piu'!Ferito e stizzito, schizza via per le strade di Amburgo a velocità della luce!per dimostrare che il cambio automatico non è sinonimo di macchina per chi non è capace di guidare!Uhm... andava un pò troppo forte e così mi sono sentita in dovere di bacchettarlo nuovamente.Ci fermiamo al semaforo e gli dico, in tono severo:"Senti Jörg, vedi di andare più piano che altrimenti mi vola via la parrucca!!!"Stava "curando" il verde quando gli dico così....Di botto si gira mi guarda e urla "PARRUCCA?!?!? MA COME??????"e io serissima calco la mano e confermo che ho la parrucca, che non c'è niente di male e che in Italia è una moda comune! perchè in Germania no?Scatta il verde e non parte.Mi guarda, intimorito, e mi dice: "dai non ci credo.. posso toccare i tuoi capelli?"In sette mesi i tedeschi e le tedesche me l'avrebbero chiesto in media 2 volte al giorno.... glieli faccio toccare... sono belli, lunghi, tanti, tantissimi... mossi, anzi ricci, castani.Li tocca e chiude gli occhi... capisco che la fantasia sta già andando troppo lontano...Ma io sono maga a riportare gli uomini con i piedi per terra e così gli grido:"VERDEEE". Il semaforo è verde da un pezzo. Ma i tedeschi sono così e nessuno gli ha suonato. Ci ho pensato io!! eheheProseguiamo con la visita della città... con annesso "puttan tour" nella Reeperbahn a St. Pauli, il famosissimo e squallidissimo quartiere del sesso. Dove ragazzine di 15 anni si prostituiscono per hobby o per comprarsi i vestiti belli. Dove quasi tutti i ragazzi amburghesi vanno a "provare" almeno una volta l'ebbrezza di andare con una prostituta o un prostituto!Eh vabbè, pittoresco...Porseguiamo il giro finchè lui, Joerg, non mette in atto la sua piccola vendetta.A mia insaputa accende il riscaldamento del mio sedile.Ovvio, a me ragazza attenta non mi ci freghi... me ne sono accorta subito.Lo guardo di sottechi e mi accorgo che sta già ridendo sotto i baffi.Eh no, un'altra bacchettata e mi avrebbe scaraventata giù dall'auto.Sto al gioco. Faccio finta di fare degli urletti di disgusto misto al panico e al dolore (bruciaaa) e lui ride.Ride così tanto che ora scendono a lui le lacrime!La serata la trascorriamo in un bar all'aperto sul fiume....Bel panorama. Tanto verde. E lì lui se ne esce con l'affermazione che Amburgo ha più ponti di Venezia.... aiutooooooooooooo! Sarà ma Venezia è "leggermente" diversa, gli faccio notare.Serata piacevole. Graziosa.Mi riporta a casa. Mi bacia lievemente sulla guancia e mi comunica che mercoledì mi avrebbe portato ancora in giro a visitare Amburgo. Solo se avevo piacere.Gli rispondo di sì, che intanto non ho nient'altro da fare.Eh sì sono proprio maga....