La Ciaci

sabato 8^ luglio 1989


Ho dormito male. E ho pure un principio di raffreddore… Uffa!Ma passa tutto appena comincio a prepararmi.Sono troppo eccitata dall’idea della gita con Jörg.Beh, non siamo soli, credo che saremo una decina di persone.Costume, telo mare, felpa, infradito, ho perso tutto?Suona il citofono! E’ lui!!!!!!!!!!Scendo, con calma le scale… faccio finta di essere tranquilla. Come se fosse una normale gita, con degli amici comuni. Eccolo!Ah, ecco, dovevo immaginarlo. Di fianco al cavallo bianco, c’è da un lato Jörg e dall’altro Bernd. Jörg mi viene incontro e mi dà il “solito” bacetto sulla guancia. Mi segue fino a dove sta Bernd, accanto alla portiera del lato passeggero. Da “gentleman” quale è, Bernd, reclina il sedile e mi dice: “prego, Sali…”. Jörg mi prende il braccio, mi blocca dolcemente, guarda Bernd dritto negli occhi e gli dice: “Sali!”. Queste sì che son soddisfazioni! Non scorderò mai la faccia di Bernd e neppure le sue parole: “hei fratello, non sono MAI salito dietro sulla tua macchina, neanche quando con noi c’era Antje!!”.Jörg gli risponde con tono deciso e scandendo le parole: “Lei sta seduta davanti… E se tu non vuoi stare seduto dietro, resta qui, non venire che forse e’ meglio…”Sale dietro.E’ stata breve quella sensazione, ma mi son sentita una regina! Un po’ la regina di Dinasty, però sempre regina sono! Oramai ne ho la certezza! Sto vivendo un sogno!… o sto girando una puntata del telefilm??Partiamo. La giornata è splendida! Calda, ma non afosa. Musica a palla, capelli al vento, cantiamo, balliamo, per quel che si può ballare in macchina! Passa un’ora e mezza di strada in un batter d’occhio.Che bello essere spensierati. Che bello aver poco più di 20 anni, avere tanti sogni, desideri e che bello non dover preoccuparsi di nulla.Arriviamo al mare. In questo paese di villeggiatura molto famoso, dove per i “ricchi” era d’obbligo avere un appartamento o meglio ancora una casa.I suoi genitori hanno un appartamento di forse 3 o 4 locali, e nella sala da pranzo tutte le finestre disposte a semi-cerchio con vista sul mare. Su quella spiaggia lunghissima e larghissima dove non esistono stabilimenti balneari… Chissà che bella anche nelle giornate di brutto tempo. Andiamo in spiaggia… siamo in 8. Lorenza è senza Jürgen, ovvio, deve lavorare.Il sole è caldo e si riesce a stare in costume.Disponiamo i teli e cominciamo chi a giocare a beach-volley, chi a camminare, chi a chiacchierare…. Decido di fermarmi per fumarmi una sigaretta. Mi siedo sul mio telo. Lorenza è già lì seduta sul suo, di fianco al mio. Lei non gioca e non cammina… ma ha voglia di chiacchierare. E’ un po’ scocciata che ogni volta che c’è qualche gita o qualche uscita, lei è sempre da sola senza Jürgen.Le do ragione. Da una parte mi fa pena.Improvvisamente mi dice: “ma che carino questo tuo costume!”. Penso che mi prende in giro, visto che, per paura di aver freddo, avevo indossato il costume intero, anziché il due pezzi!Quasi mi sento a disagio, che vedo arrivare lui di corsa! Tutto trafelato… stava giocando a beach-volley. Ovviamente il suo telo e’ di fianco al mio. Si sdraia a riprendere fiato. Lorenza si alza e mi dice: “vado a fare un giro, rimani tu a far compagnia a Jörg?”.Aveva paura che dicessi: “vengo anch’io!!”Jörg si mette seduto, è rosso sulle guance, mi chiede se mi piace il posto, se mi sto divertendo, insomma domande ovvie per rompere il ghiaccio. Rispondo cortesemente.Ad un certo punto, mi tocca una ciocca di capelli e ride, ricordandosi della storia della parrucca!Ridiamo insieme come due ragazzini!Poi… mi si avvicina mi guarda fisso negli occhi verdi, poi mi guarda le labbra e sospira… Si avvicina al mio orecchio e mi dice: “Ma lo sai che hai le labbra piu’ belle del mondo e la bocca piu’ invitante dell’universo…”Stavo per svenire! Mi porto lentamente la sigaretta alla bocca, faccio un tiro lunghissimo, trattengo il fumo un secondo, lo butto fuori… guardo il mare, la spiaggia e noto le famose sdraio col cappuccio, che serve per ripararsi dal vento… e sorrido.Sono così imbarazzata che non riesco a guardarlo in faccia.Si alza all’improvviso e nervosamente. Come un bambino capriccioso e con passi decisi va da Lorenza. Le sta parlando, è agitato! Sembra quasi che gesticoli (cosa che abitualmente i tedeschi non fanno). Lei gli appoggia la mano su un braccio, lo sta calmando. Lei si volta e viene da me. Ho già capito. Adesso mi farà un predicozzo!Si siede e mi dice: “Anto, ma perché fai così? Jörg dice che non riesce a capirti. Io e Jürgen gli abbiamo detto che anche a te lui piace, ma poi tu con lui ti comporti con questa freddezza spiazzante..”.Sì forse sembrerò fredda, ma son fatta così. Non riesco a lasciarmi andare così in fretta.Insomma è una settimana che ci conosciamo, che fretta c’è, appunto?Abbiamo tanto tempo!A vent’anni, o poco più, si pensa veramente di avere in mano il mondo.Di avere il controllo su tutto. Ci si sente come invincibili, immortali.E soprattutto il tempo non è mai un problema!Ce n’è sempre di tempo… e tanto pure.Tutta una vita, direi.Ma non è così. Il tempo ti frega. Perché proprio quando pensi di averne il controllo, arriva puntualmente e ti fa capire che è lui che decide. Che lui può tutto. Tu no.Ti può portare via in un attimo i sogni, i desideri, le occasioni, gli amori e la vita stessa.Mangiamo in casa. Cose veloci e nel frattempo il tempo (!) si guasta. Dei nuvoloni minacciano la nostra gita! Gli amburghesi  sono esperti del loro tempo e così mi fanno capire che di sicuro viene a piovere.E’ presto sono le 15, ma che facciamo lì con il brutto tempo? Così decidiamo di rientrare ad Amburgo. E di andare tutti a casa di Jörg a finire lì la giornata e la serata.Jörg chiude la capotte dell’auto. Cosi se piove non dobbiamo fermarci apposta.Cavoli è tutto nero il mare!Come cambiano velocemente le situazioni… e come cambia il panorama.Mi sembra tutto diverso.Quasi non riconosco la strada che abbiamo percorso all’andata! Il cielo è plumbeo, ma ancora non piove, ma si sente che deve!Questo aspettare la pioggia mi ha sempre dato una sensazione strana, negativa.E’ come aver la consapevolezza che inevitabilmente deve accadere qualcosa di brutto, ma non si sa cosa… e si spera sia solo pioggia e non grandine o fulmini…Ecco sta piovendo e a dirotto per di più, ma per fortuna è solo acqua.Son tranquilla.Mi sento al sicuro dentro la macchina, con Jörg. La pioggia non mi fa paura.Sotto la pioggia si può piangere senza che nessuno se ne accorga.Arriviamo a casa di Jörg sani e salvi, dopo 3 ore di strada (c’erano code pazzesche per il rientro). La serata si prospetta all’insegna di panini di Mc Donald’s, birra e giochi di società.In fondo anche i ricchi a volte sono persone semplici…