La Ciaci

lunedi, 10^ luglio 1989


E' mattina. So che devo fare qualcosa, ma non mi ricordo cosa.Preparo il caffè. Accendo il televisore. No, non l'accendo. Non ho voglia di sentir parlare in tedesco. Non ho voglia di sentir parlare. Non ho voglia di sentir rumori....Ho un martello in testa, gli occhi gonfi. Quali occhi? Ho pianto tutto il pomeriggio e tutta la notte. Non smettevo di piangere.Ad un certo punto della notte per cercare di dormire con le mani ho afferrato i lembi di carne lacerata del mio petto... con una forza brutale ho aperto uno squarcio ancora più grande, ma sufficiente per infilarci la mano, afferrare il cuore, strapparlo. L'ho tenuto in mano, batteva ancora.Non smetteva più di battere... lo fissavo, non riuscivo a smettere.E lui continuava a battere. Perchè? come è possibile?? Devi smettere.DEVI! non puoi vivere così tanto, non è possibile... Passavano i munuti.Batteva. Niente da fare... non ce la facevo a sopportare la vista di questo mio povero cuore. Le lacrime continuavano a scendere copiose. La stanza era piena di sangue ovunque.Sangue misto a lacrime. Tutto imbrattato, le pareti, il pavimento, le mie mani.Lui batteva. I miei occhi piangevano sempre più. Non ce la facevo più. Dovevo fare qualcosa.Ho appoggiato il cuore per terra. Ho portato le mani al mio viso...ho trattenuto il respiro e con gesto rapido mi sono strappata gli occhi.Li tenevo con una mano sola e con l'altra a tentoni cercavo il cuore sul pavimento.L'ho ritrovato, ancora batteva! L'ho raccolto.Urtando ora il letto, ora il tavolino, ho raggiunto il balcone e con tutta le forze che avevo ho lanciato tutto lontano... più lontano che potevo.Non ho dormito lo stesso.Ah, ora mi ricordo. E' lunedì e devo andare a scuola. Ma chissenefrega, non ci vado. NO, invece ci vado, così incontro la Manu e la Raffi. Loro non sanno niente.A loro posso raccontare tutto. Ma con sta faccia gonfia, come posso uscire di casa?Devo andare a scuola, mi farà sicuramente bene parlare con loro.Mi potranno dare un pò di conforto.Ieri sera la Lorenza mi ha chiamato riferendomi che Bernd ha detto che Joerg era stazionario. In coma, ma vivo. VIVO!Non si sa se mai si sveglierà dal coma, ma i medici sono fiduciosi.Se starà meglio, fra qualche giorno lo trasferiranno in una clinica privata di Amburgo.Lo spero con tutte le mie forze. Spero che si svegli dal coma. Ma soprattutto, unavolta trasferito ad Amburgo, potrò andarlo a trovare in clinica. Potrò passare i miei pomeriggi al suo capezzale, stringergli la mano e fargli sentire tutto il mio amore.Io per te ci sono e ci sarò per sempre, dolce amore mio.Sarò il tuo angelo.Non mollare Joerg, non mollare... resisti!Questo mio grande progetto per i giorni futuri e l'aver parlato con le mie amiche mi han dato, nel corso della giornata, una certa forza. Non posso lasciarmi andare.Lui avrà sicuramente bisogno di una persona forte accanto.Non posso sostenerlo, accudirlo, aiutarlo se non sono forte.L'avevano già coperto. Giaceva sull'asfalto in un lago di sangue.L'impatto è stato violentissimo. Un frontale con un'altra automobile.Il padre è morto sul colpo, lui respirava ancora, ma aveva un taglio sul collo che andava dall'orecchio sinistro, fino a quasi l'orecchio destro. Quasi decapitato.I soccorsi sono arrivati in neanche sette minuti. C'era un ambulanza nelle vicinanze.Una fortuna. Il primo infermiere che l'ha soccorso, l'ha coperto. Il cuore batte, ma lui non può respirare.E oramai è tardi... il cuore si sta fermando. Arriva il secondo infermiere, alza il telo. Lo guarda. Grida ai colleghi di prepararsi a caricarlo sulla barella in fretta. Decide di tentare di rianimarlo. Massaggio cardiaco.Dai Joerg, forza! Dai!Ce l'ha fatta, l'ha rianimato! Via di corsa in ospedale.Credo che il cervello non possa stare piu' di 11 minuti senza aria.Non ho idea di quanti minuti sia stato il suo cervello senza aria.Ma sono tanti.Troppi per non avere delle conseguenze. Sempre che esca dal coma.Lorenza aggiunge: "Bernd ha detto che se anche sopravvivesse, non tornerà MAI il Joerg di prima. Le lesioni irreversibili al fisico e al cervello ci sono state. E sono tante".Amore mio, non temere. Tu potrai essere anche diverso, ma il nostro amore sarà sempre lo stesso. Il nostro amore sarà eterno. Io sarò il tuo angelo. Mi prenderò cura di te per tutta la vita.Questa è la mia missione, il mio unico e vero scopo nella vita.Nulla viene lasciato al caso, c'è sempre un perchè nella vita di ciascuno di noi.Il perchè sono capitata per caso ad Amburgo.Il perchè ti è successo questa cosa orribile.Il perchè esiste il nostro amore.Sì devo essere forte. Perchè lui uscirà dal coma e staremo insieme per sempre.Che strano. Neanche un giorno prima fantsticavo di giornate spensierate, di corse sulla spiaggia, di viaggi, di gioia, di felicità, di Amore.E ora fantastico di giornate dure, di corse all'ospedale, di terapie, di riabilitazioni, ma con la stessa intensità di gioia, di felicità e di Amore.Quando si ama nessun ostacolo, nessuna barriera è insormontabile.Solo se qualcuno o qualcosa ti impedisce di amare.