La Ciaci

Amburgo, dicembre 1989


Si avvicinano le vacanze di Natale. Amburgo si trasforma e si arricchisce di luci, lucette.Ad ogni angolo di strada si possono trovare i banchettiche vendono Wurste di tutti i tipi e il mitico vin brulè.Ma questo è sconsigliato berlo se la temperature scende sotto 0° C.In quel caso è meglio mangiarsi per strada passeggiando un bel gelato. Sì il gelato. Così l'escursione termica tra la temperatura esterna e quella interna del nostro corpo non é troppa. Una bevanda bollente bevuta a -15° C fa solo male!Lavoro in un ufficio. Nella sede tedesca di una famosa marca di moda italiana.Il lavoro al negozio non è andato molto bene. La titolare a metá novembre aveva deciso di stare lei da sola in negozio e pertanto al posto di "cacciarmi", mi aveva chiesto se volevo andare ad aiutare il marito nella sua bottega.Il marito ha una bottega di borse in cuoio e pelle fatte a mano da lui, in una zonaccia di Amburgo. Ho Accettato, per non rimanere senza lavoro.La bottega è la classica bottega di un calzolaio, più che di uno che fa borse.Un casino dappertutto.La prima cosa che mi ha chiesto il marito della titolare è di sistemargli il negozio.Oh niente di creativo, ma banali pulizie!Non mi sentivo tanto una commessa... anche perchè avevo notato che in tutta la giornata, forse erano entrate 3 persone. Acquisti zero.Il giorno dopo, mi ha chiesto se potevo andare nel retrobottega.Mi stavo leggermente alterando. "Se mi mette una mano addosso, lo disfo!!" avevo pensato rabbiosa.Mi ha guardato e mi ha chiesto candidamente: "sai stirare?", indicando una pigna di panni di almeno un metro!Alla seconda camicia, ho spento il ferro da stiro, sono andata da lui e gli ho detto:"Aufwiederseheeeeeennnnnnn".Io e Claudius ci vediamo sempre piu' spesso. Usciamo insieme, mangiamo insieme,andiamo al cinema insieme. Mi ha aiutato lui a stilare un curriculum vitae decente, affinché io potessi candidarmi per un posto di lavoro anche adeguato ai miei studi.E oramai, il mio tedesco è decente. Non parlo più inglese da un po'.Non é stato difficile trovare il lavoro in questo ufficio. E' facile trovare lavoro, non è facile venire assunti.E per poter avere la copertura della Cassa Malattia, è necessario lavorare in regola.Il titolare mi ha fatto un contratto con ritenuta di acconto, con la promessa che a gennaio mi assume in regola. Al ponte dell'Immacolata, mio papà con 3 miei amici di Milano, decidono di venirmi a trovare!Passiamo 4 giorni splendidi.Amburgo per i divertimenti è uno spettacolo! Anche il quartiere di Skt. Pauli, il quartiere del sesso, è uno spettacolo per i miei amici! Per mio papà un po' meno, ma credo che l'inbarazzo sia dovuto al fatto che ci sono io, sua figlia...!A Skt. Pauli piovono offerte di sesso da ogni vetrina, da ogni locale e persino da persone che camminano pe strada. Trovare un lavoro in un beep-show anche solo per una notte, è semplicissimo. Basta entrare nel locale e alzare la mano!I miei amici non si perdono un sexy-shop! Siamo entrati in uno così grande che lo abbiamo chiamato il supermercato del sesso.Falli, oggetti, diavolerie di tutti i tipi, misure e colori.E anche di tutti i prezzi.I miei amici non sapendo il tedesco, si divertono a piantarmi in mano un oggetto e a mandarmi alla cassa a chiedere "quanto costa questo?".Ridiamo come dei matti! Che bello ritrovare il calore, le risa, il brio, la carica della mia gente, del mio popolo, della mia Italia!Mi mancherà tanto la mia famiglia a Natale.Per fortuna la mamma di Tanja, Carmen, mi ha invitato a passare queste feste con lei, la figlia e i loro rispettivi compagni.Poi c'è Claudius. Sicuramente non sarò sola. Ma la famiglia è la famiglia...Se ne ritornano in Italia tutti insieme, con la macchina di mio padre che ho io qui.Rimango a piedi.Ma ad Amburgo non girare in auto forse è meglio, come in tutte le grandi città. Lavoro dalle 9,00 alle 16,00.A dicembre le ore di luce sono cortissime. Se a luglio, era ancora chiaro alle 23,00, d'inverno comincia a vedersi la luce verso le 9,30 e il buio torna alle 15,00. Tristissimo. Tristissimo come la casa di Jörg vista al buio.Ogni tanto si vede da una finestra che c'e' la luce accesa, ma non si vede nessuno, neanche le ombre. Come se non ci fosse vita in quella casa.E' come se fosse avvolta dal tipico silenzio di un cimitero.Eppure ci sono delle vite in quella casa, con le anime il corpo distrutti.Vite spezzate, anime ferite. Una moglie che improvvisamente si ritrova sola e solo madre. Una figlia di 25 anni che ancora non ha capito come si chiama.Un figlio di 23 anni che ancora non e' tornato a camminare e che non comanda la parte destra del corpo. Ci vuole tempo e tanta riabilitazione.Ma almeno è a casa.Sì, Jörg è a casa. E non è solo.Accanto a lui c'è il suo amore, l'amore di anni: Antje.Lei si è trasferita a casa sua, al primo piano della palazzina.Al primo piano dove un tempo c'erano gli uffici della società di famiglia, al primo piano dove dovevo abitare io, con lui.Il nostro nido d'amore, il nostro focolare, la nostra vita, la nostra casa.Mi sento come una regina alla quale è stato usurpato il trono.Grazie al buio posso andare tutti giorni davanti a casa di Jörg e stare lì ferma in un angolo di strada, al buio a guardare di nascosto la casa dove doveva esserci la mia vita con la sua vita, la nostra vita insieme.Io, lì immobile come una spettatrice e non la protagonista.Io, spettatrice di me stessa, di tutto quello che doveva essere e non è stato; di tutto quello che sarà.Io, spettatrice e basta.In quei giorni ho capito che niente sarebbe stato e sarà piu' lo stesso.