La Ciaci

Amburgo, febbraio 1990


E' arrivato in ufficio il campionario. Io, il titolare e la segretaria sballiamo tutti i cartoni e sistemiamo i capi di abbigliamento.Li appendiamo in salone. Il nostro ufficio è praticamente in una villa in stile vittoriano, che prima della separazione dalla moglie, era la residenza del titolare.Ora lui vive a Duesseldorf dove ci sono 2 negozi suoi. Ad Amburgo c'e' l'ufficio, dove lavoro io appunto, e un negozio in centro.Nel resto della Germania ci sono altri 5-6 negozi, sempre di sua proprietà. La casa madre dall'Italia ci ha inviato il campionario, e noi dobbiamo scegliere i capi di abbigliamento per la collezione estiva. Il titolare incarica me e il mio gusto italiano per scegliere la collezione.Ne sono onorata, ma ciò non toglie che ancora non mi assunta in regola. Il mese prossimo. Quindi marzo. Un altro mese.La vita ad Amburgo sta diventando alquanto difficile. La mamma di Tanja ha bisogno di soldi e cosi' da' in affitto il piano di sopra della casa, che era praticamente l'appartamento di Tanja. Lei si è trasferita definitivametne dal suo fidanzato ad Hannover.A Natale le due, mamma e figlia, hanno avuto una discussione senza precedenti, e la figlia ha comunicato alla madre che avrebbe lasciato l'università e Amburgo. Era stufa.La madre con la sua flemma solita, le ha risposto che quella era la porta, e gliel'ha pure indicata.E cosi' il giorno dopo, a Santo Stefano, la figlia se ne va di casa.Avrebbero fatto pace un mesetto dopo, ma oramai Tanja vive con il suo fidanzato e a casa non torna.Sua mamma, a dire il vero, neanche glielo aveva chiesto di ritornare. Avendo quindi affittato il piano superiore della villetta, la stanza affittata a me, è diventata necessaria, in quanto eventuale stanza degli ospiti.  Così a fine gennaio, Carmen mi dice candidamente che non puo' più darmi in affitto la camera, che però mi dà il tempo di trovare un'altra sistemazione. Lei mi consiglia di trasferirmi da Claudius.Sempre per il discorso che sanno tutto loro, i tedeschi devo sempre impicciarsi oltremodo dei fatti altrui.La cosa mi dà alquanto fastidio, ma me la lascio scivolare, mi rimbocco le maniche e cerco un appartamento o una stanza presso una famiglia.Amburgo è stata letteralmente invasa dai tedeschi della ex Germania dell'est.Trovare un appartamento o una stanza è peggio di trovare un ago in un pagliaio.Si trovano tanti appartamenti per studenti universitari, ma bisogna presentare l'iscrizione all'università.Niente.Non va niente. Mi sento mancare il terreno sotto i piedi.Senza lavoro fisso non ho copertura medica e non ho il permesso di soggiorno.Quindi niente e nessun diritto. Neanche lo sconto sull'abbonamento mensile del bus.Senza permesso di soggiorno non ho neanche diritto a prendere in affitto un appartamento.Niente.Va bene, ho capito, adesso basta. E' venuto il momento di dire basta.E' stato bello (beh insomma), adesso lo dico... sì ecco, è arrivato il momento di tornarmene a casa.Adesso sono arrivata al fondo e prima di ritrovarmi davvero in mezzo ad una strada, meglio che mi ritiro, con la mia bella bandierina bianca.Questo mio stato di tristezza profonda, questo senso di fallimento su tutti i fronti, mi porta ad essere un po' scontrosa anche con Claudius, che grazie a Dio, sopporta e va avanti per la sua strada.E' veramente impegnato col lavoro e non ha troppo tempo di accorgersi di altre cose che non vanno bene.Ma sì, meglio così. Dovrei spiegargli troppe cose, se solo mi chiedesse veramente cos'ho.Però, ciò non toglie, che magari ci rimane male quando gli dico che me ne torno a casa.Mi dò tempo fino a fine febbraio. Poi mollo il colpo.E' metà febbraio. San Valentino non l'abbiamo festeggiato. Non da soli.Siamo andati a casa di amici, dove mi è stata presentata una ragazza, un'infermiera che anni prima si era presa a botte con Claudius. Incredibile! Si sono picchiati con sberle e pugni!Non si sono neanche salutati e Claudius voleva venire via da quella casa  non appena l'ha vista, ma l'ho convinto a stare tranquillo. Tre anni dopo sarebbe diventata sua moglie. Come è strana la vita!Serata noiosissima.E' sabato sera. Siamo a letto e Claudius mi dice che domani mattina deve andare a casa di Joerg, perchè sua mamma ha da comunicargli una cosa molto importante. Sempre inerente al lavoro.Recito sempre il mio ruolo finto indifferente. E con sufficienza dico a Claudius che lo aspetto a casa, a casa sua.Abbiamo fatto l'amore. Che strano, ho la sensazione che sia l'ultima volta che ci amiamo.Davvero, questo sesto senso che mi accompagnerà tutta la vita, queste sensazioni che preferisco fare stare zitte a volte, ma quando mi va le faccio parlare, eccome.E' stata veramente l'ultima volta. Forse la penultima...Lui è a casa di Joerg.Sono sulla poltrona sdraiata di traverso con le gambe sul bracciolo. E' mezzogiorno e entra Claudius; sta ridendo.Che ha da ridere?? Si toglie il cappotto, lo appende con cura e continua a ridere e a ripetere "Unglaublich", incredibile.Mi siedo composta sulla poltrona, lui si siede sull'altra. Mi prende le mani tra le sue, mi guarda negli occhi e comincia a raccontare della riunione a casa di Joerg:"Ecco, ci sono diverse novità. Nella società ci sarà anche un altro socio, fintanto che Joerg non potrà occuparsi attivamente del lavoro. Joerg ha riacquistato la memoria."Mi si illuminano gli occhi e mi accorgo di avere la bocca leggermente aperta.Prosegue: "Purtroppo si ricorda del passato passato... ma niente del passato recente". Chiudo gli occhi per un secondo lungo una vita.Ogni volta, dico io, ogni volta che mi sembra di potermi aggrappare con le mani al muro, per potermi risollevare, niente, giù di botto un'altra volta. Per terra. Questo è il mio posto?Claudius non si accorge di niente e prosegue, le novità non sono finite:"Ieri Joerg è caduto dal letto. Si stava alzando ed è scivolato. Da solo non riusciva rialzarsi e aveva bisogno di aiuto. Non è successo niente di grave, ma la cosa grave è stata che Antje si stava phonando i capelli e gli avrebbe risposto che lui non doveva alzarsi e che lei non aveva tempo di stare dietro a tutte le sue richieste.. e siccome lei glielo aveva detto di non alzarsi, ora lei avrebbe finito di phonarsi i capelli e poi sarebbe andata ad aiutarlo ad alzarsi".Avevo gli occhi spalancati!!! Ma che razza di donna è??"Joerg, essendo vicino al comodino con il telefono, ha chiamato sua madre che è scesa di corsa... Vista la scena grottesca, ha cominciato ad urlare con Antje e a prenderle tutti i vestiti e a buttarglieli fuori dalla finestra, per strada. Joerg, una volta in piedi, si è incavolato anche di più di sua madre a ha urlato che era stufo di lei e del fatto che lei gli controlla la vita, gli amici, le amicizie, chi deve entrare, chi deve uscire  e chi puo' parlare e chi no, e soprattutto era stufo anche di quell'idiota di amico (Bernd) che si ritrova, che non ha mai dato un consiglio sensato nè a lei nè tantomeno a lui. QUINDI: fuori di casa lei con effetto immediato e Bernd non avrebbe dovuto piu' presentarsi. BASTA, da domani in casa sua sarebbe entrato chi voleva lui e non chi volevano Antje e Bernd.".Oddio, mi gira la testa... ma, che sta succedendo??Mi appoggio allo schienale della poltrona, lentamente e chiudo gli occhi.Respiro affannosamente. Antje fuori di casa???Pazzesco... non mi sembra di aver udito bene! O sto sognando?No no no è tutto vero.Claudius continua a ridere. E' veramente allucinante. Si alza per andare in bagno.Apre la porta, si ferma, si volta e mi dice:"Ah, ti va pomeriggio di andare a trovare Joerg?""cc-oo-mmm-ee" farfuglio, la salivazione a zero. Il cuore che scoppia dentro il petto."Sì, Joerg, ha detto di chiederti se hai voglia di andarlo a trovare, a lui farebbe molto piacere".Voglia??? Io voglia???Ohh mio Dio non potrei desiderare altro al mondo!!!!!!!!! Avrei voluto urlare con tutta la voce che avevo in gola!!!!Ma certo che voglio vederlo, ma ceeerttoooo che voglio vederlo! Oddio mi sento morire dalla voglia di vederlo!!Non aspetto altro da sette lunghissimi mesi, sette schifosissimi mesi, sette mesi di sofferenza oltre ogni limite di sopportazione.Joerg... io vivo per vederti, respiro per te, mi nutro per te, ho fatto prostituire il mio cuore per te!Certo che voglio vederti!!!Mi scende una lacrima. Ho il groppone in gola.Mi devo trattenere... Claudius.Esce dal bagno, mi fissa e mi chiede: "Allora, hai voglia?""Certo, ehm.. sì certo, sarà imbarazzante, ma mi farebbe piacere, certo..".Dice: "Bene, allora ci aspetta per le 15. Ah, un'altra cosa... non so come sarà il suo umore...Perchè stamattina sua mamma gli ha dovuto comunicare, prima che se lo ricordasse da solo, che guidava lui". GUIDAVA LUI????Ecco, mi sembrava strano che le cose potessero mettersi per il meglio.Noo, le mie colpe sono infinite. E ora anche questa...Il mondo, il giorno è ripiombato nelle tenebre... del dolore.Grazie Claudius. Non potevi darmi notizia migliore.La macchina che gli e' andata addosso era guidata da un ubriaco, ma al volante c'era Joerg.E se forse non era stanco, magari poteva esserlo... vista l'ora della notte precedente.E se... E se io gli avessi detto di non partire.Ecco... che mi sento morire dentro, mi sento ardere il petto dal dolore dell'aver saputo e non aver detto; avevo visto e avevo taciuto. Voglio diventare cieca, sorda e  voglio sparire... voglio diventare invisibile, non voglio piu' sapere niente... Il mondo non deve sapere neanche che esisto.Viaaaaaa andate via tutti! Non statemi vicino che non son degna di niente!Joerg, voglio vederti, voglio abbracciarti, voglio guardarti negli occhi e voglio chiederti scusa.Scusa di tutto... scusa se sono esistita... e scusa se esito.