La Ciaci

Eravamo uguali


L’anno scorso a settembre sono stata in crociera nel Mediterraneo.Ultima tappa prima di rientrare a Trieste è stata Dubrovnik, Croazia.Avevo giurato a me stessa che non avrei mai messo piu’ piede in ex terra Yugoslava. Tantomeno a Dubrovnik.Ma poi il cielo terso, il sole e la voglia di vedere quella splendida cittadina oggi, mi han fatto venir voglia di scendere a terra.La cosa che ho fatto subito è stato entrare nella prima chiesa che ho trovato.Ho acceso una candela… solo una… per tutti. Una sola simbolica candela e ho pregato. Cosa che non faccio di solito.Seduta sulla panca, ho chiuso gli occhi e ho pianto. I ricordi fanno male.Ma ci sono momenti in cui è giusto che vengano a galla… e avevo bisogno di “sdoganare” certe sofferenze che mi portavo nel cuore.I miei ricordi sono andati diritti a quel giorno, nel lontano ’85. Era agosto.Mi sono ritrovata a quella sera dove abbiamo noi le nostre tende, in campeggio.Siamo in 10-12 ragazzi e ragazze seduti intorno ai nostri tavolini. Siamo tutti in vacanza. Noi 5 ragazze italiane. Loro 5-7 ragazzi jugoslavi, di Zagabria.Si ride e si scherza. Beviamo mangiamo e fumiamo.L'allegria regna tra di noi. Abbiamo tutti tra i 18 e i 22 anni.Siamo uguali. A Zagabria si vive bene. Davor aveva persino uno stereo ultimo grido... e io no, avevo ancora la radio, col mangiacassette pero'.Siamo uguali. La vita e' nelle nostre mani. Abbiamo tutto:siamo giovani, stiamo studiando, e soprattutto abbiamo tutti, tanti ma tanti sogni.Parliamo del futuro.Tomica vuole venire a lavorare in Italia.Paco desidera rimanere nel suo paese trovare una brava moglie, fare tanti figli e avere un lavoro onesto.Jon, il Brad Pitt jugoslavo vorrebbe andare in Italia a fare il fotomodello.Damir vuole fare il fotografo e il suo sogno e' aprirsi un negozio.Il maiale vuole fare l'attore porno!!!" Damir2 giocare a basket. Mi guardo intorno. Uno dei ragazzi e' troppo silenzioso. "E tu, Davor, cosa vuoi fare da grande?"Alza lo sguardo, con aria schifata mi dice: "Niente! Ero una promessa dello sci... a 15 anni mi sono rotto tutte e due le ginocchia. hai presente? Sono stato fermo un anno. E ora, basta sono tagliato fuori. Non ho sogni, non ho desideri, non sono e non saro' niente. Finito".Non ho piu' avuto parole. Nessuna di noi. Davor si alza, chiede scusa piu' volte, dice di essere stanco... e se ne va.Il cuore mi batte a mille. Non puo' un ragazzo cosi' bello, educato e colto non avere piu' neanche un motivo per vivere. La vita e' bella, lunga, siamo giovani, abbiamo il futuro a disposizione.Possiamo avere il mondo nelle nostre mani. Possiamo ancora decidere tutto della nostra vita.Quel ragazzo da subito mi piace da morire.E mi piace proprio perche' a lui non piace nulla.E cosi’ dopo qualche giorno comincia la nostra storia d’amore. Dura qualche anno, ci frequentiamo poco, per via della distanza. Lui è riuscito persino a venire a trovarmi in Italia.Signora è un’esperienza che non gli capiterà piu’ nella vita. Dissi a sua madre per convincerla a lasciarlo venire.Già… com’è crudele la vita.Eravamo uguali, i sogni erano gli stessi che sognano i ragazzi a vent’anni.Ma i nostri destini erano differenti.Nel loro futuro c’era una guerra civile.Il maiale e Damir2 sono scappati all’estero; Paco si è finto matto per farsi congedare; Damir si è sposato una mia amica in Italia e non è piu’ rientrato; di Jon non si è avuta piu’ notizia; Tomica è diventato un cecchino, drogato e alcolizzato. Molti dei loro parenti sono morti. Tanti amici anche. Davor e suo fratello sono addetti al cannone (perdonatemi se non so i termini giusti… ma parlavamo in inglese), a Dubrovnik.C’erano altri ragazzi con loro.Davor è stanco, vuole riposarsi e si allontana di qualche centinaio di metri e si sdraia sotto un albero.Un aereo passa, mira e sgancia una bomba. Bersaglio: il cannone.Credo nel destino. Credo che da qualche parte ci sia scritto per ciascuno come si deve morire.Bersaglio mancato… anzi bersaglio sbagliato.Nel mio cuore straziato dal dolore che, ancora adesso mentre scrivo piange, son tranquilla solo di una cosa…Che non ha sofferto. Magra consolazione…LEGGI