La Ciaci

eventi


Sono solo trecento metri, forse quattrocento, che separano casa di Eleonora da casa dei suoi genitori.Tra le 20,30 e le 21,00 di solito non passano macchine per la strada. E' un orario morto. Cammina lentamente nell'oscurità della sera, illuminata solo da tiepidi lampioni; le capita raramente di incontrare qualcuno.Il buio le fa un po' di paura, ma la strada le è familiare e si sente a casa.Conosce tutte le buche dell'asfalto. Le macchine parcheggiate. Il ponticello sul canale.Controlla le finestre delle vicine di casa e si chiede ogni volta se stanno bene le "sue vecchiette".Quante volte le è capitato di percorrere quella strada sotto la pioggia, la neve... ma col vento raramente.Perchè lì il vento lo si incontra poco.Eleonora è come in trance quando entra a casa sua.Si sente strana; non riesce a definire le sensazioni, ma sa che è stata come rapita e restituita alla vita. Quella sua vita strana, fatta di estremi e estremismi. Piena e vuota. Ricca e povera. Felice e infelice. Sensata e insensata. Timorosa e coraggiosa.Una vita che vorrebbe cancellare in un istante per cambiarla completamente.Una vita che non cambierebbe per nulla al mondo.Eleonora lo sa, ora lo sa che stasera ha respirato la magia di un evento.L'aria era calda, insolitamente calda per essere la metà di ottobre.Ferma, immobile con le nuvole basse. Forse, nei prossimi giorni verrà la pioggia.L'adorata pioggia e la sua malinconia.Esce dal palazzo di casa dei suoi genitori, percorre la prima parte di vialetto e respira profondamente.L'aria sembra diventare piu' fresca ad ogni suo respiro.Si ferma, alza il capo e saluta il padre al balcone. La mano si muove con gesti ampi.Tre, a volte quattro movimenti del braccio. Lui fa lo stesso.Presegue e dopo una cinquantina di passi si ferma di nuovo alla luce di un lampioncino basso. Si volta, alza lo sguardo e intravede la sagoma della madre alla finestra. Altri movimenti ampi del braccio. Altro saluto. Un rituale al quale non può sottrarsi.Prosegue, schiaccia il pulsante per aprire il portoncino accanto alla guardiola, tira la porta a sè ed esce.E' stato un attimo. Come una tenera carezza, una folata di vento ha sfiorato il suo volto. E l'aria si è fatta ancora più fresca.Il vento non arriva mai tutto insieme. Il vento lì da lei si leva gradatamente, come un anziano signore che si alza piano dalla poltrona e svogliatamente inizia a preparare la cena.Stasera non è stato così, non stasera.Il vento è arrivato tutto insieme come un giovane uomo carico di energia.Le sue lunghe braccia han preso ad abbracciare con forza gli alberi ancora colmi di foglie secche.D'improvviso sono volate tutte giù, ora a mulinello, ora lungo la via, dall'alto verso il basso e dal basso verso il cielo, come volessero ritornare da dove son venute.Sembravano dei grossi fiocchi di neve. Dei fiocchi di neve a forma di foglioline gialle che, illuminati dalla luce dei lampioni, brillavano come oro.I capelli si Eleonora si sono scompigliati tutti e in attimo si è ritrovata addosso delle foglioline.Incantata per lo spettacolo ha smesso di camminare e in piedi ferma, nel silenzio di questa sera, al solo suono del vento e degli alberi smossi, ha osservato per alcuni minuti la magia.Poi ha chiuso gli occhi e ha cominciato a respirare l'aria fresca, gustandosi l'odore del vento.Si è sentita portare via, travolgere dall'energia di quelle lunghe braccia che l'hanno accompagnata lontano, in un prato fiorito, in cima ad una montagna, nel cielo, sulle nuvole. In un luogo senza tempo e senza suono.Avvolta da questo fresco abbraccio e con delicatezza è tornata indietro, ha aperto gli occhi e un po' di terra le si è posata sulle labbra.Ora il vento è divenuto ostile, violento. Ha udito il rumore delle finestre che sbattono.Le lunghe braccia la stanno respingendo, spingendo verso casa.Muoviti Eleonora, fà in fretta, corri al riparo.Entra dal portone di casa e richiude la porta dietro di sè. Si appoggia un attimo.Ora gli odori sono differenti, ma sempre gli stessi. Gli odori della vecchia casa, delle cene cucinate.Sale lentamente le scale che conducono al suo appartamento. Sta già ripensando a questo strano evento atmosferico.Il tepore amico che trova entrando a casa sua la fa sentire al sicuro.Tutto è come l'aveva lasciato.Niente è cambiato.Si spoglia con movimenti lenti, respira... respira profondamente e sente un brivido nascere dalla bocca e scendere dentro il suo corpo.Ha il sapore dell'evento, quel vento che l'ha portata lontano e che credeva di aver lasciato fuori e invece ora è dentro di lei.