La Ciaci

L'Amore è unico...


Francesca pensava di essere a casa sua, ma la stanza in piu' l'ha fatta confondere. Roberto è arrivato da Roma, come le aveva promesso. Viene spesso a trovarla durante l'anno, per lavoro. Si sono conosciuti 9 anni prima in chat. Per qualche mese avevano creduto di essere le due mezze mele che magicamente si erano incontrate. Fremiti, battiti accelerati, i sensi che si perdono nel vortice delle emozioni, le dita che corrono veloci sulle tastiere, le voci inebrianti, calde, avvolgenti. L'incontro, l'imbarazzo, il bacio. Un solo lunghissimo bacio. Il timore, la paura e la resa: "Non dobbiamo farlo... No". Da quel momento sono rimasti solo ottimi amici, complici, confidenti, compagni di gite e serate spensierate. Roberto sale in casa di Francesca e si mettono a chiacchierare, come al solito. E' ora di andare a letto. "Dove dormo?" "Nella cameretta, c'è un lettino, puoi dormire lì... Adesso ti porto le coperte, fa freddo di notte..." "Amore, dove sei?" la voce di Matteo proviene dalla camera da letto di Francesca. "Arrivo, amore... Un attimo, vengo, devo anche prendere le coperte per... Per..." Francesca si blocca di colpo. Matteo conosce Roberto, è a conoscenza del fatto che si vedono e frequentano. Non è geloso. Non lo è di indole. Lui è il suo amore grande, unico, lo spazio senza limite, l'armonia del cosmo e delle stelle, tutto. Tutto e niente. La passione folle di un amore nato, vissuto e ancora da vivere in briciole di tempo, di telefonate, di incontri di qualche giorno appena, di condivisione di pensieri, parole, sentimenti, paure, gioie... Cuori e anime. L'amore avvolgente e travolgente che li unisce in un mondo non terreno. Matteo è il suo paradiso, Francesca è la sua isola felice. Fiducia, affidamento, devozione e complicità. Tutto nell'immateriale, niente nel materiale. Non chiedono e non pretendono, ma si appartengono. Matteo non è geloso di indole. Francesca lo sa, ma forse sapere Roberto lì in casa, sotto lo stesso tetto, potrebbe dargli fastidio. Meglio non dire nulla. Matteo è sdraiato a letto a guardare la tv. Francesca prende le coperte. Gli si avvicina e lo bacia dolcemente sulle labbra. Esce dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé. Nel corridoio lo vede. E' lì fermo in piedi con lo sguardo sognante e innamorato... I suoi occhi dolci sono pieni di amore, passione e desiderio. Il corpo trema, le sue mani delicate e fredde le sfiorano il viso... "Eccomi, tesoro... Tutto per te... Ti adoro". Paolo è arrivato, facendole una sorpresa, inaspettata. Francesca rimane indifferente, fredda. Si muove meccanicamente in casa, per le stanze, il corridoio. Prende lenzuola, coperte e pensa a dove far dormire l'uno e l'altro. Con chi e dove dormirà lei? Apparentemente calma e razionale, pensa. La scelta si restringe su Matteo, il suo amore e su Paolo, il suo giovane e tenero amante. Roberto è solo un amico e dorme da solo. Elabora un piano: si addormenterà con Matteo e nel cuore della notte andrà ad abbracciare Paolo. Paolo capirà. Davanti all'ufficialità della figura di Matteo, non può aver pretese. Non deve, questi sono gli accordi presi. La razionalità della follia. La realtà del sogno. La normalità della trasgressione. Dice a Paolo di andare in sala. "Dormirai lì..." "Un bacio, tesoro, dammi un bacio... Lo voglio, ti voglio!" Francesca lo bacia. Nessun brivido di piacere, non come al solito quando si incontrano furtivamente e la passione li travolge. Sensi di colpa. Timore per la situazione alquanto curiosa. Voglia di trovare una soluzione, la meno dolorosa per tutti. E' possibile far convivere l'irrazionale con il razionale? E' possibile vivere più passioni intense, amori diversi per persone diverse? L'Amore nasce nel cuore e il cuore è uno solo. Se donato completamente al proprio unico grande amore, non può essere condiviso con altri. Quindi un amore condiviso non è amore, per nessuno. O sono piccoli amori per entrambi. O amore per uno e passione per l'altro. Francesca ha la testa che le gira. Preferisce non rispondere a queste domande. Preferisce prendere ciò che le viene donato, senza chiedersi perché. Entra nella stanza dove dovrebbe dormire Roberto. Lo trova piangente sul letto non ancora fatto. "Che è successo? Perché piangi??" Roberto la guarda con occhi tristi e nel contempo rabbiosi. "Perché loro sì e io no? E' 9 anni che aspetto... 9 anni che non desidero altro che il tuo amore! Possibile che sei così cieca??" L'inaspettato è piombato su Francesca come un macigno. Rimane qualche secondo in piedi, ferma. Le forze le mancano di colpo. Lascia cadere le coperte sul pavimento e lentamente si avvicina a Roberto. Si siede sul bordo del letto e comincia ad accarezzargli la testa. Roberto continua a piangere, nascondendo il viso nel cuscino. Il respiro di Francesca si fa affannoso, ansima, non se l'aspettava. Non da Roberto. Ora le sembra di essere in preda al panico. Paolo li osserva sull'uscio della porta. Matteo la chiama dall'altra stanza. Roberto piange. Non sa che fare. Vorrebbe solo urlare e abbandonarsi ad un pianto liberatorio. Le lacrime non escono. Ancora, inaspettatamente, le emozioni che le stanno nascendo nel petto non sono di amore, ma di rabbia. La rabbia dei sensi di colpa. La rabbia per avere tanto, ma consapevole della realtà del nulla. Il nulla delle briciole. Il respiro rabbioso la spinge verso l'unica soluzione possibile: scappare. Francesca si alza di scatto, molla tutto e comincia a correre. Corre verso la porta, verso l'uscita... Via via viaaaaa. Devo andare via! Raggiunge la porta, la apre e si sveglia. Ansimante e sudata. Si guarda intorno e sorride al mondo. Un sogno, è stato solo un brutto sogno. ...o forse un bel sogno?