La Ciaci

a modo tuo, sempre


  
Val quel che sono e non quel che fui.Conosco ogni parola dei tuoi scritti. Rileggo i tuoi post ogni giorno.Sono pochi. Ma intensi.In ogni parola c'è una parte di te. Nulla avviene per caso, neanche un semplice pensiero scherzoso.Davor mi disse un giorno che in ogni scherzo c'è mezza verità.E tutto ciò che si posa sul tavolo è da dividere con le persone che vi stanno attorno.Io so soltanto che ho giocato.Mi incuriosivi. Mi interessavi. Ho cominciato a giocare. Un gioco che ben presto mi è stato stretto. Perché tu mi cercavi, mi volevi.E io, appena si sento pressata, scappo.Sarà per paura, sarà perché non voglio impegni, sarà perché non cerco e non voglio veramente nessuno.Nessuno che so già in partenza che non potrà prendermi, che non vorrà concedersi, totalmente.Certe cose si sentono.Io sentivo che tu saresti fuggito, non ci saresti stato per sempre.L'hai scritto! Hai scritto come ti piacciono.Hai lasciato una traccia di come sei e cosa vuoi.Più che una traccia era una raccomandazione.Ma allora non vedevo. Leggevo e non vedevo.Ho giocato sempre meno, capivo che il tuo non era più un gioco.Ti ho perso.Il peso dei mesi di silenzio è stato insopportabile.Stranamente insopportabile. Forse non avevo mai giocato veramente.Forse avevi giocato tu e io credevo di giocare.Torni, sì, torni spesso, per poi sparire nuovamente nel nulla, abbandonandomi in una landa desolata.E il mio cuore si veste a lutto.Per poi riprendere colore non appena sente la tua voce.Ma luce che gli doni è sempre più fioca.Il calore che gli infondi, oramai, non è sufficiente per farlo pulsare fino al giorno dopo.La speranza di averti accanto è sempre più vana.Sei completamente inaffidabile.Sei decisamente infantile.Sei tremendamente sfacciato.Sei infinitamente dolce, tenero, forte, cucciolo e uomo.E io, nonostante tutto e senza ragione, mi sento devotamente Tua.Val quel che sono e non quel che fui.