La Ciaci

Smemorande


Credo che non sia io la persona che cerchi. Tu mi hai risposto semplicemente con un "Lo so". Allora perché? Perché vomitarmi addosso tutte le tue angosce? Perché a me e non a qualcun altro? Ho trovato le mie Smemorande. Le colleziono dall'81, o forse dall'82. Molte di queste sono tutte rovinate. Erano in garage in un cartone, quando si è allagato. Mio papà le ha lasciate asciugare, non le ha buttate via, anche se ora sono tutte mezze distrutte. Le pagine accartocciate, incollate tra loro. Le lettere si sono mischiate, l'inchiostro sbavato e le parole hanno perso il loro senso. E' curioso come delle parole in un contesto abbiano un significato e fuori da quel contesto assumano il solo valore di lettere. La mia smania di comprendere sempre il motivo, la causa scatenante mi ha portato a chiedermi spesso e volentieri: Perché? Le mie Smemorande sono piene di "Perché??" o di "Perché proprio a me??" Sorrido. Non mi ricordo per niente il perché dei miei tanti perché. La mia domanda, rivolta a te ha lo stesso valore. Non è importante sapere il perché. Anche se me lo hai spiegato. E io curiosa ti ho domandato, anche oltre il limite. E io sfacciata ti ho espresso la mia opinione, ti ho criticato, ti ho giudicato. Colpevole. Questa è stata la mia sentenza. Irrimediabilmente colpevole. Io amo la purezza di cuore, l'onestà dei sentimenti, l'unicità del rapporto, la lealtà verso la persona amata. Non hai fatto niente per discolparti. Hai appena abbozzato una difesa, una giustificazione. E poi hai cominciato ad essere te stesso. Ho imparato a conoscerti. Passo dopo passo hai aperto il tuo cuore: La tua anima ha cominciato a volare leggera, trasportata dalle ali delle parole, dalle azioni. La tua essenza mi arrivava forte, chiara e mi penetrava, mandandomi in estasi. Ho aperto il mio cuore: Mai avrei creduto di provare tutto questo. Iniziavo a camminare sulle nuvole. Ogni giorno con maggiore leggiadria. Restavo sempre più ammaliata da te. E aspettavo con ansia un tuo cenno. Speravo che tu mi scrivessi parole dolci. Percepivo ogni battito del tuo cuore. Invece di abbandonarmi a te, a volte, per paura, ti respingevo. Rimanevo immobile, spiazzata davanti alla tua forza, al tuo desiderio di me. Osservo il tuo sguardo, le tue labbra, le tue mani, il tuo corpo. Ti sento. Impotente. Attendo. Devota. Occhi chiusi. Rassegnata davanti a te. Odo chiare le parole del mio cuore che sussurrano un solo nome: il tuo.