La Ciaci

se...


 
Se quel giorno, nella città piu' bella del mondo, che vedi e puoi muori, B.S. Si fosse presentato alle 15,00, Eleonora sarebbe morta. La morta sarebbe sopraggiunta istantanea, fulminea. Una morte purificatrice. Gli occhi si chiudono, il respiro manca e il cuore cessa di battere. Un primo vagito "ciao". Un sorriso. Un bacio. Il bacio. Quel bacio lungo un'attesa di quasi due anni. Dapprima lieve. Le labbra di B.S. si posano su quelle di Eleonora e restano immobili. Si respirano. La quiete dopo la tempesta. Il paesaggio surreale che vive in questo momento dentro di loro è come una fotografia. Uno scatto. Le braccia si muovono veloci intorno ai loro corpi e stringono con forza. Le loro bocche premono l'una contro l'altra. Sinuose le loro lingue si muovono e si snodano per raggiungersi, toccarsi, unirsi. Erano così vicini. Si sono annusati, respirati, sfiorati. Eleonora è riuscita persino a sentire il suo calore, il suo profumo. Il profumo del suo desiderio. L'ha riconosciuto perché era uguale al suo. E' mattino presto. Il sole si è già svegliato e illumina il pallido cielo azzurro. Dalla parte opposta del suo cielo vede la luna. Le sembra una magia. Sole e luna, uno di fronte all'altra. Si vedono, si guardano, ma non si toccano. Al pensiero di questa apparente vicinanza, Eleonora si rattrista. La magia svanisce. La fredda razionalità che caratterizza Eleonora, la riporta alla triste realtà. Lui non c'è. Lui non c'era. Eppure non avevano desiderato altro che vedersi e incontrarsi. Si sente come Persefone che fu rapita da Plutone, il dio degli inferi, che la portò con sé. Per sei mesi all'anno poteva risalire in superficie e così era la dea agreste. Per altri sei mesi ritornava a vivere negli inferi e si trasformava in donna cupa e fredda. Eleonora è tornata negli inferi. Con la tremenda sensazione di non tornare più in superficie. Senza di lui non c'è luce, vita, neanche la luna. Le rimane solo il buio e il rumore assordante del suo silenzio.