Su per la discesa

A F.... che è rientrato nella mia vita come un ciclone inaspettato .... e salvifico!


Spesso il male di vivere ho incontrato:       era il rivo strozzato che gorgoglia,       era l'incartocciarsi della foglia       riarsa, era il cavallo stramazzato. 5    Bene non seppi, fuori del prodigio       che schiude la divina Indifferenza:       era la statua nella sonnolenza       del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.(E.M.) Il male di vivere è forse la caratteristica che più ci rende simili ai demoni:  creati per uno scopo preciso, poi disilluso. E per questo raminghi e soli.Come solo è il rivo strizzato che gorgogliaLa foglia che si accartoccia nel fuocoL’essere che muore … sempre solo.Ci si muove in una generale indifferenza che ci fa liberi in teoria, ma schiavi nelle convenzioni sociali, nella vita corretta che ci is aspetta da noi. Niente lamentele, niente colpi di testa: siamo vivi, abbiamo tutto. Non abbiamo diritto di dire alcunché che non va.Come demoni. Creati per uno scopo, poi disilluso.Ed ecco il male di vivere. Ma qual è lo scopo? Personalmente l’ho dimenticato. O forse non l’ho mai saputo. Ma è certo che a volte ho l’impressione che non sia mia questa vita. Detesto pensarci: mi fa male e mi rende triste e malinconica e frustrata… E’ per questo che leggo tanto: un libro è un rifugio sicuro, inattaccabile, tranquillo. E socialmente accettato. Il mondo non sa che in realtà è la mia droga, e come ogni sostanza allucinogena crea una dipendenza assurda. E quando viene meno arriva la crisi di astinenza: come un naufrago che, dopo aver annaspato a lungo per salvarsi dalle acque tumultuose, arrivi finalmente su una spiaggia per scoprire che è totalmente deserta, così la fine dell’illusione letteraria mi lascia senza fiato, stordita, e tristemente consapevole di una realtà che sa essere terrificante. Non so quale sia la cura per il male di vivere.Di certo non la morte: lascerebbe un segno troppo profondo in altri.Forse la rassegnazione.Mi chiedo quando sarò davvero pronta per questo.