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ANTOLOGIA DELLA BICI: LA VELOCITY


Ciao a tutti. Questo e' un angolo dedicato alla poesia. Si, perche' questo e' quello che mi e' venuto in mente imbattendomi, nella mia ossessiva ricerca dei siti dedicati alla bici in Roma, in questo racconto di un "rotafissaro" romano. Questo racconto mi e' venuto in mente nell'approntarmi a presentare un appuntamento che si terra' a giorni per coloro che a Roma nella  Domenica del 1 Ottobre 2006, ore 9.00 a Piramide.(vedi i dettagli su Roma Pedala) si incontreranno per allenarsi e studiare la Velocity che si terra'  a Milano, Domenica 15 ottobre 2006, ore 6.00Ed ecco l'inizio di questo bel racconto che vi fara' entare nell'atmosfera della Velocity ( tramite la narrazione dell'edizione romana del 2004) e della passione per la "Ruota Fissa" ( che vi raccontero' ancora in futuro).Ovviamente troverete molto di piu' su  RotaFixa al link Chaingang Rotafixa spaTutto inizia molto tempo fa. Più o meno all'inizio del ciclismo, prima che qualcuno (un italiano, come sempre) inventasse la ruota libera. Prima di allora si andava in bici con un pignone avvitato sul mozzo. Non c'era altro da fare. Non esisteva la "ruota fissa": era la bici e basta. Poi tutto cambiò, e fu un bene per la bicicletta: la ruota fissa fu presto un ricordo, stranamente tenuto in vita solo in Giamaica (uno dei tanti fatti strani di questo pianeta). Si arriva ad oggi, in Italia, il 7 novembre 2004. Tempo prima un gruppo di persone, stanche delle asfissianti norme che imbrigliavano le corse in bicicletta ed esasperati dall'incapacità della società italiana contemporanea di reinventare gli spazi metropolitani, avevano portato qui un'esperienza nata altrove, le gare di velocità non comunicate ad alcuna autorità ed effettuate con velocipedi di forma qualunque all'interno delle città. In quell'altrove le chiamano "alley cats races", qui le chiamano "velocity", un bellissimo gioco di parole tra velocità in inglese, vèlo (bici) in francese e city (città) sempre in inglese: velocità in bici in città. Le velocity si effettuano da un paio d'anni. Prima a Milano, poi anche a RomaQuella del 7 novembre 2004, la terza di Roma, vede per la prima volta da molto tempo - oltre 100 anni - la partecipazione di bici a ruota fissa, così tanto scomparse dalla memoria che sembrano ormai una novità. Io sono uno di questi. Uno di quelli che vengono visti come marziani o, peggio, come uno che "lo fa strano". Ho solo una bici a ruota fissa, non le antenne o le branchie. Non sono solo. Insieme a me ci sono altre persone che ormai non possono fare a meno di questo modo incredibilmente efficiente e semplice di andare in bici. Ancora siamo pochi - 5 su 36 partecipanti - a questa stramba e veloce gara in ambito urbano, gara mai e poi mai comunicata ad alcuno se non a quelli che, per vie elettroniche, sanno di questa esplosione improvvisa di atomi lungo le vie di una città...................Continua a leggere su Chaingang Rotafixa spa