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I Vestiti dei MilitariIn questo ambito c’è molta discussione fra gli specialisti poiché nelle steli il legionario è rappresentato in abiti civili (tutti tendono ad esibire con fierezza la toga).Esiste comunque una tenuta da combattimento, il procintus  (infatti l’espressione "esse in procintu"  tradotta in "essere pronto alla battaglia" o altro, significa semplicemente "essere in tenuta da combattimento); essa è indossata durante le operazioni ma anche dal momento in cui l’esercito è raccolto prima di una spedizione. Per designare questa uniforme alcuni impiegano il sostantivo sagum che indica la casacca dei soldati (parola che poi si trasformerà nel "saio" dei frati).I soldati portavano una corta tunica di lana, denominata indutus, sopra la quale portavano l'armatura.i soldati che svernavano in regioni fredde indossavano sotto l'indutus un paio di calzoni o brache aderenti (bracae) che scendevano poco oltre il ginocchio.Il mantello dei legionari. Di forma generalmente quadrala, era confezionato con lana piuttosto ruvida. Pa indossarlo lo ripiegavano in due sulla diagonale, quindi lo poggia vano sulla spalla sinistra e l'agganciavano sull'altra spalla con una fibula, in modo che il braccio destro rimanesse libero. Il sagum en talvolta usato anche dai cittadini, specie quando dovevano fronte^ giare invasioni nemiche o prendere parte a tumulti interni iCaes^-De Bello Gallico 1, 75; Livius, Epitome 72; Cicero, PhUippica vii:. il).E’ quasi sicuro che il colore delle tuniche dei soldati e dei centurioni fosse il rosso poiché fu solo con Settimio Severo (193-211 d.C.) che si concesse ai centurioni il diritto di vestirsi di bianco (ablata decursio) e con Gallieno (253-268 d.C.) si estese questo privilegio anche ai soldati.