C.I.DI.B.

BIAB


   Le Bio-Incompatibilità Alimentari Bioenergetiche (BIAB) sono tutte quelle ipersensibilità individuali alle biofrequenze di alcuni cibi, che causano un campo di disturbo in grado di interagire con il normale flusso bioenergetico dell’organismo umano. Le BIAB includono non solo tutte quelle intolleranze che coinvolgono il sistema immunitario e/o quello gastro-intestinale, già codificate dalla medicina ufficiale ed appannaggio esclusivo dell’approccio medico-specialistico, ma anche tutte le sottili incompatibilità, oggetto delle nostre ricerche, capaci tuttavia di influenzare direttamente o, molto più spesso, indirettamente, il sistema metabolico generale.   Il meccanismo coinvolto è di carattere energetico: in caso di biorisonanza fra il segnale vibrazionale di un alimento e quello di un individuo, si produce un “disorder control”, una sorta di sollecitazione energetica anomala del nostro organismo, particolarmente evidente nel sistema nervoso autonomo neurovegetativo, che si manifesta con una  repentina e istantanea variazione, in eccesso o in difetto, della conducibilità elettrica e bioenergetica di alcuni meridiani specifici, e rappresenta la risposta dell'organismo a determinati stimoli esterni percepiti soggettivamente come potenzialmente dannosi.    Quando tale sollecitazione è sporadica o di intensità limitata (ad es. una assunzione saltuaria di modiche quantità di un alimento non tollerato) il nostro sistema di flusso è capace di compensarla e di riequilibrarsi autonomamente.   Nel caso, invece, di un continuo stimolo destabilizzante (ad es. con la reiterata assunzione di grosse quantità di più cibi incompatibili), il nostro organismo, sottoposto a stress, cerca di difendersi mettendo in atto dei sistemi di compensazione, per attivare i quali è costretto a indirizzare ed impiegare significative  riserve di energia, a detrimento del corretto funzionamento metabolico di altri importanti sistemi corporei. Il risultato sarà un inevitabile calo della vitalità che, il più delle volte, stimola tutta una serie di disturbi funzionali, la cui cronicizzazione si trasforma il più delle volte in patologie conclamate.    Infatti, siccome ognuno di noi ha un sistema energetico unico, così come possiede delle uniche impronte digitali, ciò che assume ha un effetto particolare, rendendo perciò la nutrizione un aspetto specifico ed individuale. Il nostro corpo risuona in accordo con determinate vibrazioni e si trova in disaccordo con altre, rilassandosi con le prime e stressandosi con le seconde.  Tutto questo è possibile perché l'organismo umano è un sistema cosiddetto aperto e ciberneticamente organizzato, capace di ricevere e trasmettere sottili informazioni frequenziali elettromagnetiche.   Le BIAB possono avere due principali tipi di origine: acquisita nel corso della propria vita o ereditaria (predisposizione genetico-costituzionale). Mentre con queste ultime possiamo solo imparare a convivere pacificamente, gestendole al meglio mediante una corretta e varia alimentazione naturale che ne permetta una parziale desensibilizzazione, per le prime, invece, è possibile un intervento più efficace in grado in buona misura di ridurne l’impatto biologico.    In base alla loro causa, riscontrabile mediante il nostro Test – sovraccarico alimentare, stile di vita, inquinamento ambientale, smog elettromagnetico o geobiologico, tossiemia indotta da metalli pesanti o da farmaci, componente psicogena, ecc. -  sarà infatti possibile stabilire una strategia vincente capace di farci ottenere dei risultati veramente insperati!    Molte bio-incompatibilità hanno una causa psico-emozionale nascosta che, se ben individuata, elaborata e consapevolizzata, permetterà un rapido e significativo miglioramento. Citiamo l’esempio di una signora apparentemente intollerante ai pomodori, che al Test risultò essere ipersensibile alla frequenza del colore rosso vivo, espressione simbolica di un evento emozionalmente molto forte che aveva vissuto nell’infanzia, e di cui aveva completamente rimosso il ricordo.   In alcuni casi si può anche verificare una iper-reattività dovuta ad una questione di sinergia di più bio-frequenze nello stesso cibo o, al contrario, alla sensibilità selettiva ad un particolare segnale. Nel primo caso possiamo annoverare ad esempio l’incompatibilità ai biscotti, contemporaneamente dovuta ad una ipersensibilità alla zucchero bianco ed alle uova; nel secondo caso, invece, citiamo l’episodio in cui l’intolleranza apparente al pane era dovuta al lievito di birra in esso contenuto e non alla farina di frumento!   Altre volte, invece, si può essere intolleranti ad un elemento, ad esempio alla nocciola, e non alla nutella che la contiene: una biofrequenza può attenuarsi se in sinergia con altri elementi compatibili.   In alcuni casi una reazione specifica è provocata da una combinazione di diversi cibi piuttosto che da un singolo cibo. Prima di produrre sintomi, la concentrazione di fattori cui si è sensibili deve raggiungere una determinata soglia (un certo accumulo). Se il test mostra ad es. la sensibilità al latte, ma quando è assunto sembra non produrre sintomi, non vuol dire che il test non è attendibile, ma probabilmente che i disturbi compaiono solo quando vi è la combinazione del latte con altre sostanze ugualmente sensibili (sensibilità combinate bioenergetiche).    Tale soglia in uno stesso organismo non è sempre stabile: può alzarsi o abbassarsi in relazione a fattori interni ed esterni (stressori), in base alla capacità di adattamento e superamento dello stress.   La relazione sensibilità/stress può diventare un circolo vizioso: qualcosa abbassa la nostra resistenza, stress combinati inibiscono la nostra capacità di adattamento, diventiamo sensibili a nuovi stress, quali le sensibilità alimentari, che in altre situazioni saremmo in grado di affrontare, ed i nuovi stress diminuiscono ancora più le nostre difese!   Reazioni di sensibilità possono essere provocate da additivi chimici (coloranti, conservanti, ecc.) o dalle loro emissioni frequenziali piuttosto che dall’alimento che li contiene. Possiamo essere sensibili agli ormoni ed alle sostanze aggiunte ai mangimi somministrati al bestiame piuttosto che alla stessa carne!   Alcune BIAB latenti non producono sintomi se i cibi non vengono ingeriti per un certo periodo di tempo, che varia da persona a persona e da cibo a cibo. In questi casi i test possono dare falsi risultati negativi, perciò bisogna tenere presente che la mancanza di reazioni a cibi non mangiati da alcune settimane non significa necessariamente mancanza di sensibilità.    A volte i cibi diventano dannosi solo ad una certa “concentrazione” di impulsi nell’organismo, così se si reintroduce nella dieta un determinato cibo dopo un prolungato periodo di astinenza, la concentrazione di bio-informazioni nocive può non essere abbastanza alta da provocare reazioni, che intervengono solo dopo un certo periodo di tempo.   Alcune sensibilità maggiori possono essere talmente forti da mascherare completamente risposte relativamente lievi non evidenziate dal test. Le sensibilità minori possono dapprima passare inosservate e comparire solamente quando gli agenti lesivi maggiori sono stati eliminati per un certo periodo.   Infine, un cibo può essere fonte di allergia o intolleranza alimentare evidente (anche rilevabile dal punto di vista biochimico) ma, in qualche caso, risultare stranamente compatibile a livello energetico!    Questo fenomeno (bio-compatibilità energetica di una intolleranza conclamata), purtroppo non eccessivamente raro, si verifica poiché quell’alimento risulta utile, funzionale, a manifestare una profonda insofferenza di carattere psico-emozionale nei confronti di un ambiente o una situazione, una persona, un atteggiamento mentale, un comportamento o una emozione. In pratica, accade che, avendo l’assoluta necessità di acquisire la consapevolezza del blocco psicogeno in essere, propedeutica alla propria evoluzione personale e, probabilmente, ad un più ampio processo di guarigione, il proprio Sé profondo utilizza questo escamotage per comunicare, avvisare la mente dello squilibrio in atto.   In altre parole, lo scoprire la simbologia nascosta dell’allergia risulta talmente importante per il raggiungimento del benessere psico-fisico di una persona, da costituire un “beneficio secondario” fondamentale, una sorta di effetto collaterale voluto, i cui vantaggi risultano, alla lunga, molto più importanti dei fastidi arrecati!   Ecco perché, a volte, un presunto allergene alimentare può avere una compatibilità vibrazionale altrimenti assolutamente inspiegabile!