RoseRosse&PepeNero

Brassaï: l'occhio di Parigi


.... la Parigi della notte, luogo dell'istinto e delle ombre                           che hanno il fascino dell' avventura,                                                              della scoperta e dell'ignoto.... .
  Open gutter ...
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..Le ombre sono gentili e si percepisce appena la luce dei lampioni. Sullo sfondo le finestre e le porte chiuse indicano che la città dorme, sogna, mentre qualcuno, fermo accanto al treppiedi, prova ad immortalarla.......
 Brassaï misurava l’esposizione con una sigaretta: l’accendeva, faceva aprire l’otturatore e aspettava, godendosi quel meraviglioso spettacolo che era Parigi nell’oscurità. Forse proprio questo lo spinse ad imparare a fotografare,il desiderio di fermare per sempre un mondo affascinante,insolito, seducente. La sigaretta finiva, Brassaï buttava la cicca e snap, chiudeva l’otturatore. Parigi avrebbe vissuto per sempre nelle sue immagini.....
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.Vagando senza meta, spesso in compagnia dell'amico Arthur Miller, la sua macchina fotografica, la vita notturna della Parigi anni ’30, indagando la parte nascosta e pulsante della città, un affresco vivo in cui si muovono prostitute,per le vie e nei bistrot, Brassai riprese con magnaccia, travestiti, signori ben vestiti che colorano il buio della notte.....  
Picasso- The absinthe drinker ....  
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Brassai,  ha costruito un vero e proprio studio sociale fattodi creature che popolano la notte e solo di notte assumono connotati umani.Le sue immagini sono  spietate, dure, concentrate sul soggettosenza perdersi in inutili fronzoli, un occhio indagatore che punta dritto al nocciolo della questione..... 
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.L'uso degli specchi come cornici dentro la cornice, la mise en abyme,il raddoppiamento sono segni ricorrenti nelle fotografie di Brassai, aspetti molto amati da diverse avanguardie.Brassai era un nottambulo,  amava luoghi in cui la frontiera fra ambitopubblico e privato sfuma, dove l'intimità si mostra agli occhi di tutti......
.“Bene, bene,. l’ultima volta che ti sei specchiata qui dentro eri diversa, vero cara? Ci crederesti se ti dico che, di tutte le facce che vedo riflesse in me, ricordo tutto di ognuna e conservo di loro un fantasma da ribattere in faccia con delicatezza, come un’eco, quando si torna a guardarci dentro”.Buongiorno mezzanotte-  Jean Rhys.
Matisse- Odalisca