Cielo Stupito

Cesare e Alberto, 34


Alberto s'era messo davanti alla tv. Spaparanzato sul divano.Spalmato addosso al cuscinone centrale del sofà, neanche dovesse essere, lui, la nuova tappezzeria. C'aveva una coperta di lana sulle gambe, a fare l'eco ai vecchietti dello spizio. E un pigiamone-tuta coi cangurotti, per non prendere freddo alla schiena.S'era dichiarato troppo stanco per fare qualsiasi cosa fosse più impegnativa di tenere gl'occhi semi-aperti e boccheggiare davanti ad un quiz televisivo. Te lo sentivi rantolare, a intervalli regolari, qualche lettera dell'alfabeto. "Era la A", "La C,la C", "Di' la B!"...Elena aveva deciso di fare le pulizie di Primavera, anche nell'open space- show room di Alberto. S'era armata di spolverino, detersivo, ammoniaca e folletto. Il suo magico folletto.C'aveva un piano d'azione ben preciso: prima avrebbe svuotato gli armadi dalle cianfrusaglie, poi avrebbe riordinato i cassetti, poi sarebbe passata alla pulizia dei vetri, di seguito alla polvere e, per finire, ai pavimenti.Si sentiva onnipotente: la regina delle pulizie. C'aveva tutto sotto controllo, tutto nelle sue mani. Una sensazione meravigliosa!Le crollò il mondo addosso, quando, al primo accenno di folletto, la voce gracchiante d'Alberto le urlò di smetterla: non riusciva a sentire la tv.Persino Cesare iniziò ad abbaiarle contro.Il suo regno crollato, al latrato di "Vive la Revolution"!