Creato da lea il 05/12/2006

cielo tango

tango

 

 

07.07.07

Post n°10 pubblicato il 08 Luglio 2007 da lea

Con matematica ossessione, ma troppo ghiotta per essere lasciata andare.

Mattino risveglio di prima mattina, senza la compagnia nemmeno dei programmi alla radio preferiti.

Chiamo un’amica, propone uno shopping furioso in uno dei miei negozi preferiti e di solito proibitivi. Accetto con la rassegnazione che la mia carta di credito verrà messa a dura prova anche oggi.

Al negozio subito qualcosa attira la mia attenzione, alla fine di vestiti ne compero due. Uno griffato che mi sta da incanto e già so quando lo indosserò la prima volta.

Senza alcun senso di colpa, ma anzi soddisfatta della prima giornata di saldi. L’amica fa peggio di me ed esce dal negozio con tutte le cose che ha comprato già addosso. E’ bella, felice come una bambina e nervosa come un gatto.

Poi mare, sul terrazzo più alto dello stabilimento, stile Titanic; vento teso tutto il giorno, tango nelle orecchie, riviste e quotidiani che sono settimane che mi aspettano. Relax estivo, sole negli occhi, capelli sconvolti dal vento.

Mi aspetta una serata di tango che vorrei inghiottire come uno sciroppo amaro e che rimando con serenità. Arrivo tardi, Franz ha già suonato.

Peccato.

Mi devo ascoltare un piccolo concerto che mi fa venire l’orticaria, ma che sopporto bevendo un bicchiere di vino bianco e mangiando patatine.

Piedi di Velluto mi invita a ballare e la musica suonata tanto male comincia un po’ a migliorare, i miei piedi oggi sono travestiti da pepite. Sandali con incrocio e piccola stringa alla caviglia dorati!

Balliamo anche la prima tanda (un Biagi tutto un petardo e un compàs piccante).

Ascolto la musica e chi abbraccio e sento che il mio corpo che si risveglia e prendo tutto il bello di questi pochi minuti. Sentire la musica dentro, ascoltare il battito del tuo compagno, il suo respiro. Abbracciare e ballare con l’anima oltre che con il corpo.

Altre due tande con l’Uomo Argentino che mi piace tanto anche se di certo non è un ottimo ballerino, ma sa farsi apprezzare.

Discuto con il Maestro che vuole darmi una lezione sul Tango Italiano. Capisco una volta di più di come può essere diverso l’animo umano.

Mezzanotte e mezza, come Cenerentola mando un saluto ai pochi amici e me ne scappo a casa. E’ finita la giornata dei 7. Domani è domenica.

 
 
 

Sù e giù

Post n°9 pubblicato il 21 Giugno 2007 da lea

E’ da qualche giorno che ci penso. Anche se potrei impegnare i miei pensieri in modo migliore. Forse sarà davvero possibile?

C’è qualcuno che mi vuole felice, c’è qualcuno che mi lascia almeno parlare, c’è qualcuno che asciuga una mia lacrima e mi chiede come sto, c’è qualcuno che non dice nulla e mi bacia, c’è qualcuno che già pensa che sono già lontana.

Forse non se ne farà nulla nemmeno questa volta, ma perché non continuare almeno a sognare.

Se dalla nostra vita togliessimo a tutti i sogni che mondo diventerebbe? Non me lo chiedo a livello filosofico, ma anche solo puramente e prosaicamente pratico.

Persone tutte felici con un sorriso stampato da mattina a sera, prive di vizi che come bravi soldati di un esercito con uniformi colorate popola la terra? Persone tutte vestite di nero che entrano nelle case e tolgono la voglia di sognare già ai bambini per educarli ad una vita felice e programmata da schemi stabiliti alla nascita?

Sei nato tra gli anni 60 e gli anni 70? Bene, devi desiderare il lavoro per il quale hai studiato, possibilmente in un ente pubblico, o se nel privato con grosse fonti economiche. Una famiglia, almeno un figlio.

Un cane, una casa, una macchina.

Aspetta di arrivare alla prossima tappa.

Se i sogni non esistessero più nessuno di loro divorzierebbe, avremmo delle famiglie meravigliose (uguali, uguali a quelle del mulino bianco), dei bambini senza traumi, che di certo non diventeranno dei disgraziati; togliamo anche a loro i sogni fin da bambini. Già alla nascita pagare un cospicuo mutuo per gli studi che potremmo scegliere noi. E via avanti come soldati…

Per fortuna vivo in un mondo normale! Evviva i sogni, anche quando aiutano anche solo a sognare!!!!

 

 

 
 
 

MILONGA MANCATA

Post n°8 pubblicato il 19 Giugno 2007 da lea

Sono passati già dieci giorni che mi tengo alla larga da milonghe varie. Sopravvivo.

Ascolto tango come prima, tutti i giorni a tutte le ore, ma quello che mi ha portato a questa decisione mi tiene ferma.

Stanotte, come tante altre volte, ho sognato di ballare in una milonga di Buenos Aires (forse il Sunderland). E' stato più bello che ballare davvero.

Soliti milongueri in pista, soliti visi noti e i miei piedi gioivano come non mai.

Mi sono alzata e ho fatto colazione con il solito malumore che mi accompagna appena sveglia da sempre, però in fondo alla mia mente faceva capolino questo ricordo, questo sogno, che non è solo fantasia.

Quando impari ad amare così non sarai più capace di amare in altro modo...

Forse solo ora capisco fino in fondo cosa sia l'anima che sta dentro a questo ballo, qualcosa che ti divora e lascia spazio per poche altre cose. Alle volte vorrei non aver nemmeno mai cominciato, non essere mai andata a Buenos Aires, rimanere ignoranti aiuta a sopravvivere meglio.

Aspetto un ospite dall'Argentina tra qualche giorno e romperò volentieri il voto fatto di non ballare più qui. In sua compagnia non mi sentirò un'extraterrestre.

Spesso mi chiedo come potrei stare meglio, e non trovo risposta. Nessuna che sia attuabile o soddisfacente.

Se credessi davvero nella reincarnazione non avrei dubbi...

Tutto ciò però non mi consola. Circondata da indifferenza se non addirittura incomprensione mi dibatto tra i miei dubbi e i miei dolori non condivisi.

Il tango regalava pace in questo piccolo cuore che ora è congelato fino a nuovo ordine, fino al prossimo viaggio?

Ma per quanto sarà possibile vivere ancora così????

 
 
 

Terribile milonga!

Post n°7 pubblicato il 10 Giugno 2007 da lea

Il locale ha una forma di croce e già questo dovrebbe farmi riflettere su quanto potrebbe accadere durante la serata.

Io normalmente scelgo di stare, scomoda, in un angolino dietro al dj dove sono vicinissima al bar in caso volessi alconizzare i miei dispiaceri, e relativamente vicina all’uscita per poter andare a fumare l’ennesima sigaretta e guardare questo inutile e bellissimo salotto cittadino.

C’è abbastanza gente anche stasera, purtroppo sempre la stessa, ma questo è un destino al quale non posso in alcun modo oppormi.

L’orchestra che suonerà la conosco e la amo, sono meravigliosi, coinvolgenti, travolgenti. Suonano un tango moderno ma ballabile e pieno di personalità portena.

Prima di loro c’è anche l’esordio di Franz, ho le gambe che mi tremano per lui e al primo tango quasi mi commuovo come quando vedo mio nipote di quattro anni fare qualcosa di nuovo. Suona bene e tutti applaudono felici. E’ davvero una grande emozione.

Poi arrivano loro, tranquilli, per loro è routine, ma quanta magia sanno creare?

Il pianoforte è perfetto, impetuoso e dolce allo stesso tempo e quando attacca il bandoneon ho quasi paura che il mio cuore si fermi. Ha un tocco di velluto, un respiro rauco e aperto, perfetto, meraviglioso.

Ora vengono le note dolenti… i ballerini in pista ricordano un branco di orsi ammaestrati, orribili, terribili. Ho visto cose ieri sera che non si possono davvero nemmeno immaginare nei peggiori incubi. Principianti sudati talmente tanto da avere la testa bagnata di sudore da assumere la forma di una caramella mezza succhiata, altri che ballando si facevano sfuggire uno sbadiglio e non avevano nessuna mano libera per nasconderlo, ma che imperterriti non mollavano la pista e continuavano a maltrattare le ballerine malcapitate. Mi fanno improvvisamente venire la voglia di lasciare questo ambiente e andare a imparare ad andare a cavallo.

A questo punto non è detto che non accadrà.

Ho deciso, divorzio da queste milonghe triestine, non posso farmi male in questo modo tutte le volte, non posso reggere questo tormento ascoltando Di Sarli o Troilo.

Devo fare qualcosa per proteggere il bello che c’è ancora dentro di me di questo povero e maltrattato tango.

Aiuto!

 

 

 

 

 

 
 
 

Milonga disperata

Post n°6 pubblicato il 03 Giugno 2007 da lea

Certo, con l’umore che mi ritrovavo ieri solo una serata speciale a Maipù 444, Buenos Aires (Capital Federal – Argentina) avrebbe potuto far illuminare il mio sguardo assassino, ma questo è quello che offre al momento la vita. Quindi vi racconto, in maniera assolutamente soggettiva e piena di malumore la serata di ieri.

 

Ottima l’iniziativa sull’iniziare la serata con una piccola pratica, bravo Pablo! Poi i risultati si stentano a vedere, ma questo è un altro problema.

 

Si inizia con una splendida tanda di Di Sarli, che mi fa cadere in uno sconforto ancora più profondo. Se questo dj mette già ora queste perle significa che per le prossime due ore ci dovremmo cuccare delle ciofeche musicali di ogni ordine e grado. Non mi sbaglio infatti.

 

Con precisione matematica sceglie dalle migliori orchestre i brani più brutti e meno ballabili, ma già lo conosco quindi non dovrebbe guastarmi l’umore più di quello che è….

Ma il bello deve ancora venire, dopo ogni tanda devo cuccarmi come cortina una salsa che dura almeno 17/18 minuti durante la quale qualche disgraziato che già balla a malapena il tango si dimena in un modo che risulta addirittura imbarazzante, ma decisamente più divertente di una comica di Stanlio e Olio.

 

Prendo informazioni su quando e dove si balli salsa e affini in città e lo comunico al dj che mi lancia uno sguardo da boia.

 

Verso la fine, stimolato forse dagli stupendi occhi azzurri della Donna-Donna accetta di rimettere Di Sarli e finalmente mi ballo una tanda come Dio comanda, ma che fatica ragazzi!!!

Certo il mio malumore ha messo a dura prova i nervi di tutti ieri sera… ma anche le salse, le bachate ecc. hanno fatto saltare la poca calma che cercavo di tirare fuori io!

 

Torno a casa e passo più di un’ora con le cuffie addosso ad ascoltare a palla Pugliese che mi fa fare pace con questa bellissima notte di luna quasi piena.

 
 
 
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