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Messaggi del 19/10/2015

Alto Adriatico

Post n°699 pubblicato il 19 Ottobre 2015 da ciemmetre

Bastano un'ora e cinquanta di treno, tra Veneto e Friuli e ci si addentra nella Venezia-Giulia. Lei è sempre ferma allo stesso posto, immobile ed austera, semplice ed aspra; la citta che vive di vento e di commercio. La città dalle cinque lingue che fu viadotto dell'est e resterà sempre con questa caratteristica.

Trieste profuma di porto e di ruggine ed esalta il neoclassico che la riveste come una vestaglia da sera. I suoi seni sono i corposi colli che sporgono imperiosi in attesa che il vento le scompigli i capelli; il suo ventre è il Borgo Teresiano che fu grasso di mercati e commerci, i suoi piedi sono le vie e la Piazza Granda che si affaccia sul mare. Di Trieste non puoi sapere che viso possa avere perchè è il viso di ogni donna che si ama disperatamente; di Trieste so tutto e non so nulla fatto salvo che è mia, come è mia la nostalgia che me la fa desiderare.

Trieste non sa raccontare poesie e nemmeno filastrocche, però sa incantare l'astante, perchè è donna incantatrice, senza trucco o belletto, con i capelli scomposti invita nel suo grembo al riposo o al semplice dialogo. Fuma sigarette o beve caffè, viziosa città che riposa i piedi nel mare con i seni al vento.

Trieste sa cullare e lasciare sempre un segno anche se non vuoi che ti tocchi, è una città che affatica l'ospite e lo delizia con vista e gusti. Ubriaca di vini declina nel sonno dei tramonti quando il vento di cui è figlia la copre da est, allora la sinfonia diventa un suono cupo che ricorda cosa siamo e chi comanda.

Trieste, ci bevo sopra. e a te dedico

Suonata per due pianoforti e orchestra in d min k 448 di W.A. Mozart

 

 
 
 
 
 
 
 

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