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Post N° 113


LA PARABOLA DELLA PICCOLA ANIMA - Neale Donald Walsch La Piccola Anima e il Sole Dissi alla Piccola Anima che poteva scegliere di essere la parte di Dio che preferiva. "So cosa voglio essere, io so cosa voglio essere" annunciò la Piccola Anima sprizzando di felicità da tutti i pori. "E ho deciso che sceglierò quella parte che viene chiamata ESSERE DISPOSTI AL PERDONO. Non è forse speciale essere indulgenti?". "O certo -assicurò Dio- è molto speciale". "Va bene, è proprio quello che voglio essere, voglio saper perdonare, voglio fare esperienza in questo modo"."C'è una cosa però che dovresti sapere" disse Dio. La Piccola Anima fu quasi sul punto di perdere la pazienza, sembrava ci fosse sempre qualche complicazione"Che c'è ancora?", ribattè con un sospiro. "Non c'è nessuno da perdonare", disse Dio."Nessuno?!", era difficile credere a ciò che aveva appena udito."Nessuno", ripetè il creatore. "Tutto ciò che ho creato è perfetto, none visite anima che sia meno perfetta di te. Guardati attorno". Solo allora la Piccola Anima si rese conto che si era radunata una grande folla. Tanti altri suoi simili erano arrivati da ogni angolo del Regno perché si era sparsa la voce di quella straordinaria Conversazione con Dio e tutti volevano ascoltare. Osservando le innumerevoli altre anime radunate lì intorno, non potè fare a meno di dare ragione al Creatore, nessuna appariva meno meravigliosa, meno magnifica o meno perfetta.Tale era il prodigio di quello spettacolo e tanta era la luce che si sprigionava tutt'attorno, che la Piccola Anima riusciva a malapena a tenere lo sguardo fisso sulla moltitudine. "Chi dunque dovrebbe essere perdonato?" tornò alla carica Dio."Accidenti, mi sa proprio che non mi divertirò. Mi sarebbe tanto piaciuto essere COLUI CHE PERDONA. Volevo sapere come ci si sente ad essere speciali in quel senso".La Piccola Anima capì in quel momento cosa si prova ad essere tristi, ma un'anima amica si fece avanti fra la folla e disse:"Non te la prendere, io ti aiuterò". "Dici davvero? Ma cosa puoi fare?""Ecco, posso offrirti qualcuno da perdonare" "Tu puoi…" "Certo, posso venire nella tua prossima vita e fare qualcosa che ti consentirà di dimostrare la tua indulgenza" "Ma perché, per quale motivo?" chiese la Piccola Anima "Sei un essere di suprema perfezione, puoi vibrare ad una velocità così grande da creare una luce così tanto splendente da impedirmi quasi di guardarti. Cosa mai potrebbe indurti a rallentare le tue vibrazioni fino ad offuscarla? Cosa potrebbe spingere te, che sei in grado di danzare in cima alle stelle e viaggiare per il regno alla velocità del pensiero, cosa potrebbe spingerti a calarti nella mia vita e divenire tanto pesante da compiere questo atto malvagio?""E' semplice -spiegò l'anima amica- perché TI VOGLIO BENE" Sentendo quella risposta lo stupore invase la Piccola Anima. "Non essere tanto meravigliato Piccola Anima. Tu hai fatto lo stesso per me, davvero non ricordi? Abbiamo danzato insieme mille volte tu ed io, nel corso di tutte le età del mondo e di ogni periodo storico. Abbiamo ballato, abbiamo giocato per tutto l'arco del tempo e in molti luoghi, solo che non te ne rammenti. Entrambi siamo stati tutto, siamo stati giù e su, siamo stati la sinistra e la destra, il qui e il là, l'adesso e il poi, anche maschio e femmina, bene e male, siamo ambedue stati la vittima e l'oppressore, ci siamo incontrati spesso tu ed io in passato, e ognuno ha offerto all'altro l'esatta e perfetta opportunità di esprimersi e di fare esperienza di ciò che siamo in realtà, e quindi - continuò- io verrò nella tua prossima vita e questa volta sarò il cattivo, commetterò nei tuoi confronti qualcosa di veramente terribile e allora riuscirai a provare come ci si sente nei panni di colui che perdona""Ma che cosa farai -domandò la Piccola Anima- da risultare tanto tremendo?". "Oh -rispose l'anima amica strizzando l'occhio- ci faremo venire qualche bella idea. Poi soggiunse a voce bassa "Sai, tu hai ragione riguardo a una cosa". "E quale sarebbe?". "Dovrò diminuire alquanto le mie vibrazioni ed aumentare a dismisura il mio peso per commettere questa brutta cosa, mi toccherà fingere di essere ciò che non sono, e quindi ti chiedo in cambio un favore" "Qualsiasi cosa, qualsiasi cosa" gridò la Piccola Anima, che intanto ballava e cantava "Riuscirò a perdonare, riuscirò a perdonare!!". Poi si rese conto del silenzio dell'anima amica e allora chiese: "Cosa posso fare per te, sei davvero un angelo, sei così disponibile ad accontentarmi". A quel punto la Piccola Anima sentì ancora più forte il desiderio di esaudire la richiesta e chiese di nuovo: "Cosa posso fare per te?" E l'anima amica: "Quando ti colpirò e ti maltratterò, nell'attimo in cui commetterò la cosa peggiore che tu possa immaginare, in quello stesso istante dovrai rammentare chi sono in realtà", concluse l'anima amica."Lo farò -esclamò la Piccola Anima- te lo prometto, e ti ricorderò sempre come sei qui, in questo momento".