CINEMA E LIBRI

L'UOMO FIAMMIFERO


Ero molto curioso l’altra sera quando ho avuto la possibilità di partecipare alla proiezione di questa opera prima, nominata ai David di Donatello, a una rassegna cinematografica a Roma, con relativo dibattito dopo la proiezione moderato da Nanni Moretti. Pellicola a due facce, questa.
Da una parte, un talento visivo assolutamente notevole e poco comune nel panorama nostrano. Nonostante un’evidente mancanza di mezzi, le idee sono tante e molte deliziose. Pensate (anche se i paragoni in questi casi sono sempre complicati) a un misto tra il Richard Lester più spensierato, il primo Jean-Pierre Jeunet (quello che lavorava con Caro) e magari un pizzico di Svankmajer nelle parti di animazione. Dove però il lavoro di Marco Chiarini torna purtroppo nella media italica, è nella storia. Come spesso capita a un certo cinema d’autore, non si capisce bene dove si voglia andare a parare. Film di formazione? Fiaba delicata e visionaria? Rapporto padre-figlio? O storia del primo amore? La carne al fuoco è tanta, purtroppo non sempre gestita perfettamente. Peccato anche per il doppiaggio, a tratti decisamente poco convincente. Comunque, un nome da tenere d’occhio… P.S. Fenomeno interessante durante il dibattito: fa le domande Moretti, tutti fermi sulle loro poltrone; appena dà la parola al pubblico, la gente scappa…