Il Cinema e il resto

Diario di Scuola


In questi giorni mi sono messo a leggere Diario di Scuola di Daniel Pennac. Per chi non lo sapesse lo scrittore é stato per anni un professore di medie e liceo ma nessuno potrebbe immaginare quanto é stata disastrosa la sua carriera scolastica. In questo libro racconta proprio di questo, di come da brutto anatroccolo, da somaro, sia riuscito a trasformarsi in professore e scrittore di successo.Sto amando molto questo libro per un motivo molto semplice. Perchè anche la mia carriera scolastica è stata a dir poco disastrosa. Sono quasi sempre stato l'ultimo della classe, fino alle elementari tutto bene, alle medie i primi problemi, al liceo un disastro. Tre anni in una scuola privata e altri TRE in una pubblica, dove mi sono trovato bene e dove ho trovato un professore che, forse, mi ha salvato. Rimandato in tutte le materie possibili ed immaginabili, tranne in Ginnastica (!!!) ed in Italiano. Mi sono rovinato tutte le estati del Liceo, tutte indistintamente per studiare le due o tre materie in cui ero rimandato.Pennac dice di aver avuto tre o quattro insegnanti che lo hanno salvato. Io credo di averne avuti due. Uno è stato un professore di Italiano negli ultimi mesi della Terza Media. Aveva sostituito l'insegnante di ruolo che io avevo sempre disprezzato, una donna incapace di relazionarsi, una donna che ho maledetto con tutte le mie forze e che, quando si è ammalata, me ne vergogno un pò a confessarlo, ci ero rimasto male fino ad un certo punto...Questo professore delle medie era un personaggio originale, probabilmente un ex sesantottino, che ci mandava, appena iniziata la lezione, a comprare L'Unità in edicola. Ci aveva fatto fare un lavoro molto approfondito su Rosa Luxemburg, ricordo ancora l'applicazione con la quale avevo affrontato quel lavoro. Probabilmente era riuscito a farmi capire che mi accettava per come ero e che voleva tirarmi fuori dalla situazione in cui mi ero ingarbugliato. Devo a lui il fatto di essere uscito con Buono (un voto non eccezionale ma certamente migliore del Discreto a cui ero destinato).Poi sono iniziati i tre anni più terribili della mia vita, quelli del Liceo privato, Vittoria Colonna, Via Conservatorio, a Milano, scuola gestita da Comunione e Liberazione. Anni di umiliazioni e incapacità di relazionarmi normalmente con gli altri. Nell'Aprile del terzo anno mi sono arreso. La pagella parlava chiaro ed il fatto di non avere energie sufficienti per cambiare le cose hanno consigliato, a me e ai miei, di interrompere l'anno, di rassegnarsi all'inevitabile e di cambiare scuola. E' stata la mia più grande fortuna.L'anno dopo sono stato iscritto al Vittorio Veneto e lì ho incontrato l'altro professore che mi ha cambiato la vita, quello di Storia e Filosofia. Anche lui, incidentalmente, ex sesantottino e guarda caso amante del Cinema. Nel pomeriggio organizzava un corso di Cinema e Filosofia in cui proiettava un film e quindi lo inquadrava dal punto di vistra filosofico, ci traeva degli spunti per concretizzare la teoria da lui insegnata.Diciamocelo, anche questi tre anni non sono stati brillanti, avevo da scalare la fossa in cui ero caduto, una fossa molto profonda. Dopo un anno e mezzo che ero lì ho cominciato ad aprirmi, ho cominciato ad uscire il Sabato con quelli che sono tuttora i miei più cari amici. Anche loro mi hanno salvato, accettandomi per quello che ero, certo, mandandomi a fanculo quando serviva, ma facendomi sentire quello che ero, uno di loro.Così se adesso sono quello che sono, certamente meno di quello che é diventato Pennac, lo devo a due professori comunisti, di cui uno amante del Cinema. E' così, forse, che si spiega la mia fede politica, anche se la mia appartenenza ad una famiglia cattolica ha mitigato di molto quelle posizioni. E si spiega, sicuramente, il mio amore per il Cinema.Tante altre cose non si spiegano in nessun modo, e probabilmente va bene così...