Il Cinema e il resto

L'isola-mento dei famosi


Quest'anno mi sono imposto di non vedere nemmeno per un secondo il reality dell'Isola dei Famosi. Non che sia mai stato un appuntamento irrinunciabile. Ma nelle serate invernali, a casa da solo, con la televisione che non proponeva nulla di interessante e gli occhi troppo stanchi per leggere un libro, ci sono caduto anche io. Ho sempre cercato di guardarlo con spirito critico, con "intelligenza", trascurando il pettegolezzo, del quale non me ne frega nulla, per vedere i risvolti psicologici (se si può dire così) causati dalla mancanza di cibo e da una vita alla quale non si è abituati.Il fatto é, tuttavia, che lo guardavo e in questo modo facevo il gioco dei personaggi che avevano accettato di partire, personaggi bisognosi di una pennellata di fresco su una loro immagine ormai sbiadita dal tempo e dall'oblio.Quest'anno ho deciso di sottrarmi del tutto al loro gioco e ho scoperto un sottile godimento nel farlo. Quei personaggi sono disposti a fare quello che fanno proprio perchè sperano di riconquistare il successo e la notorietà. E allora qual'é la punizione peggiore alla quale possono essere condannati? Dopo tre mesi di sbattimento allucinante, dopo essersi veramente fatti un culo così, qual'è la cosa più brutta che gli può succedere? Chiaro! Quella di tornare a casa e scoprire che a guardare quel programma sono stati in quattro gatti, che la loro fama non é cresciuta quasi per niente, che sono gli stessi sfigati che erano prima di partire. Insomma, oltre al danno anche la beffa.Io so che non sono fondamentale nel calcolo dei dati auditel, anzi, non valgo nulla, ma il gesto di lasciare quegli uomini e quelle donne a marcire nell'isolamento di un isola sperduta chissà dove, lo ritengo grandioso. Godo all'idea che in ogni momento loro per superare le difficoltà penseranno a quello che succederà dopo, al loro futuro che sicuramente migliorerà, ed hanno ragione a pensarlo, purtroppo, ma non per merito mio. Io no. Io mi chiamo fuori e facendolo mi scopro un pò sadico nei loro confronti, di un sadismo sano che vorrei fosse di molti...