Il Cinema e il resto

Come Dio Comanda


Oggi sono stato all'Anteprima Stampa di Come Dio Comanda, il nuovo film di Gabriele Salvatores, un film sanguigno, forte, oscuro, che scava negli istinti ancestrali dell'uomo. Un film che descrive il rapporto d'amore tra un padre ed un figlio, un rapporto sbagliato, basato sulla violenza, sulla competizione. Per dirla con De André "...l'innocente lo seguì, senza le armi lo seguì sulla sua cattiva strada". Il figlio ama il padre ed il padre ama il figlio ma il padre lo (dis)educa secondo la sua visione del mondo, fatta di odio per i negri, gli ebrei, gli zingari, tutti i diversi, fatta di ammirazione per Hilter, l'uomo più importante della storia insieme a Napoleone. E c'è un terzo personaggio, interpretato magistralmente da Elio Germano, un ragazzo che si é ammalato lavorando, ha perso il contatto con la realtà e vive in un mondo tutto suo, come in un mondo tutto loro vivono gli schizzofrenici. Incapace di realzionarsi normalmente col mondo trova negli altri due le uniche persone che lo capiscono, o più semplicemente che lo accolgono e lo difendono. La storia raccontata dal film, che é la stessa dell'omonimo romanzo di Ammaniti, segue il suo percorso e arriva il momento della tragedia che si compie sotto un diluvio d'acqua, nel fango, nel buio, nella notte. Come nelle tragedie shakespeariane scoppia la tempesta e tutto accade. Tutto si complica e alla fine tutto si risolve, dove la soluzione non é banale, non é l'happy end, é la conferma di un rapporto d'amore al quale ci si é donati e che ritorna ma é anche il compimento di un destino diverso per qualcun'altro. Ho trovato il film molto profondo, molto coinvolgente, a parte qualche passaggio meno interessante, molto consapevole di ciò che doveva raccontare. Un film sporco, imbrattato di fango e per questo forte e deciso, abbagliante nella sua lucida freddezza e nello stesso tempo caldo delle esplosioni di irrazionale passione che ciascuno vive.VOTO: 8