Il Cinema e il resto

Aspettando il Sole


L'industria cinematografica italiana è da sempre in difficoltà per quanto riguarda la diffusione dei propri prodotti. Quelli che solitamente hanno successo sono le pellicole più commerciali e "semplici", salve lodevoli eccezioni. "Aspettando il Sole" appartiene alla categoria dei film meno commerciali e la vera sorpresa sarebbe che avesse successo. Ed invece lo meriterebbe.Il film narra tante storie che hanno in comune soltanto il luogo (un hotel sperduto in un luogo imprecisato nella anonima provincia italiana) ed il tempo (una qualsiasi notte del 1982). L'Hotel BelleVue è un non luogo in cui, come in un termitaio, si muovono individui diversi tra loro, ciascuno con la propria storia, le proprie manie e le proprie speranze. Visti da lontano sono simili ma se ci si avvicina, se si entra nella loro vita, ciascuno ha un carattere e diverse esperienze. Tutti sono accomunati da un identico, inaspettato e irrealistico destino, ma tale paradossale conclusione ha un preciso senso all'interno della storia.Ago Panini, il regista di "Aspettando il Sole" proviene dal mondo pubblicitario dove da anni lavora ad alto livello. Nel 1996 ha diretto "Scorpioni", un cortometraggio che al Festival di Venezia ricevette la menzione come miglior cortometraggio, oltre che il Nastro d'Argento e il Premio Excelsior. Da una parte la sua appartenenza al mondo commerciale gli ha assicurato le necessarie conoscenze per presentare nel film attori relativamente importanti e noti, quali Vanessa Incontrada, Claudia Gerini, Claudio Santamaria, Raul Bova, Gabriel Garko, d'altra parte ce ne sono anche di meno noti, ma la cui presenza assicura una certa qualità artistica, come Giuseppe Cederna (vincitore del premio quale migliore attore all'Annecy Festival, una rassegna cinematografica francese), Bepo Storti e un inedito Raiz, ex leader degli Almamegretta, che ovviamente firma anche la colonna sonora.Il film ha partecipato o parteciperà a diversi festival del cinema, per lo più in Francia, ma anche in India e negli Stati Uniti. Questo per sottolinearne le indubbie qualità, l'originalità del racconto, la buona dose di ironia accompagnata ad altrettanta dose di dramma. Non mancano momenti più surreali che, stranamente, riescono a definire in modo ancora più preciso le sensazioni che il film si prefigge di descrivere, quelle sensazioni che appartengono alla vita di tutti: l'amore, la solitudine, il senso di abbandono.Il consiglio è di non lasciarsi sfuggire un prodotto del genere, ben consapevoli della originalità della storia, un pò per sostenere il buon cinema italiano, un pò per respirare aria fresca in mezzo a tanto Cinema stantio e con poche idee.