cingomma

LA VISITA ..


.. e l'intento repressoNon si crede che ultimamente ho una fortuna sfacciata coi parcheggi. Prima o poi tutto questo finirà,  ma intanto ne godo i frutti. Così anche questa mattina, come ieri, parcheggio proprio davanti alla clinica, all’ombra dei frondosi alberi che sfrizzicanti nel vento fresco del mattino s’impongono alti sulle strisce a lisca di pesce. Finisco la sigaretta, scendo chiudo e in dodici passi raggiungo le porte a vetri dell’ingresso. Salendo le scale sino a raggiungere il reparto al secondo piano penso che sono più contenta del fatto che questa volta Lui sia ricoverato qui e non in quell’altro ospedale divenuto ormai invivibile, malato e decrepito come i suoi fatiscenti casermoni dalle facciate sfregiate da crepe come rughe, e spero anche riescano in fretta a dimetterlo, sfebbrato e con la ferita che sta dando problemi completamente guarita,  in modo da poter tornare alla completa autonomia…..e magari sistemarmi la bici, che dal giorno in cui ho sbattuto il pedale contro il panettone per un dietrofront improvviso, ha il carter rumoroso che ad ogni pedalata si lamenta con quel suono metallico di catena che sfrega. Sembra una vecchia affettatrice a manovella. Arrivo alla stanza e lo vedo arrotolato nel lenzuolo come una mummia, in posizione fetale e con gli occhi chiusi e decido di non svegliarlo. Sto per prendere l’ipod dalla borsa quando mi accorgo che ha alzato la testa nella mia direzione, così tolgo le mani dalla sacca smollando tutto il contenuto e gli sorrido.Ciao.. Pensavo dormissi  Come stai? Ho male alle ossa e alle articolazioni e poi il piede è gonfio, lo vedi?Me lo mostra scostando il lenzuolo. Io per tutta risposta chiudo gli occhi strizzandoli in una smorfia di fobico disgusto, decisamente inappropriata ad un’equilibrata donna matura. ….Se lo fossi. Lui ride e scrolla la testaMa.. Lo sai vero che un giorno la dovrai vincere sta cosa…Sì, lo so.. ma non oggi, dài….Ritira il piede e si smuove i capelli in quel suo rituale gesto un po’ tic un po’ esigenza, mentre vorrei dirgli che per me è gia una fatica dover sopportare il suo compagno di stanza con quei tubi infilati in ogni cavità disponibile facendolo sembrare un gigantesco boccale di birra dalle mille cannucce. Per fortuna invece Lui cambia argomento e anch’io dimentico i tubicini, le bende e i punti della sua ferita sfuggiti per un attimo a quel non sguardo rifiutato.Gli tengo compagnia per un paio d’ore, chiacchierando e conversando piacevolmente, andando anche a sfiorare argomenti che non avrei voluto prendere in considerazione e che abilmente glisso, come ad esempio, come mai ho litigato con Minù o come va il lavoro. Rimarrei ancora del tempo ma la fame inizia a farsi sentire e devo ancora sbrigare un paio di cose, così gli chiedo se gli va di zampettare un pò e di accompagnarmi sino all’uscita.Davanti alle porte scorrevoli gli offro da fumare ma rifiuta, allora mi avvicino alla guancia per baciarlo e salutarlo.Ciao, allora… ci vediamo domaniSì,..certo….  E cosa fai oggi, adesso che vai a casa?L’amore, babbo. …. Faro’ l’amore per tutto il giornoMah… le solite cose ….Beh… buona giornata, allora Ripercorro i dodici passi, raggiungo l’auto metto in moto e parto. E per tutto il viaggio, accidenti, ho pensato che sarebbe stato davvero bello tornare a casa e fare l’amore per tutto il giorno. Non so come ma mi sono svegliata già con questo assonnato pensiero in testa. Che ha preso sempre più forma e peso col passare delle ore.Appena in casa ho tolto scarpe e vestiti ho aperto le finestre tirato le tende e mi son tuffata a pesce sul divano realizzando che m'era passata la fame.Ho acceso una sigaretta.